... la sagra del pesce gatto...





... care lettrici e cari lettori!... da sempre, almeno per me,  la seconda parte dell'estate e' stata un periodo di 'riordino di idee' allo scopo di prepararsi a fronteggiare l'ultima parte dell'anno, quella in cui e' necessario operare delle scelte precise e dalle quali non vi sara' la possibilita' di tornare indietro... cosi' naturalmente e' anche quest'anno e in particolare questo post ha lo scopo di fare chiarezza su molte cose per poter valutare valutare in modo critico ma soprattutto concreto le carte che ancora possono essere giocate nel tentativo [quasi disperato ormai...] di 'salvare il soldato Massi' ...

... allora!... cominciamo dal titolo... che al solito puo' suonare strano e poco consono al discorso... ho gia' detto che la mia citta' dove sono nato e' la bella Cremona, nota nel mondo [e per questo poco nota in Italia... ci sarebbe da fare un discorso a parte se ne avessi il tempo!...] per aver dato i natali ad Antonio Stradivari e per essere oggi sede della prestigiosa Scuola Internazionale di Liuteria [1]... Cremona pero' da sempre e' legata al 'grande fiume Po'... anche dal punto di vista 'gastronomico'... e tra le 'specialita' di fiume' tipiche  della zona del Cremonese quella che va per la maggiore e' il pesce gatto [2]... dico subito che non sono un gran degustatore di questo pesce, soprattutto perche' e' molto ricco di grassi, al punto di essere una dieta decisamente sconsigliabile per chi ha problemi con il fegato... la stragrande maggioranza dei cremonesi evidentemente non soffre di queste disfunzioni, ragione per la quale in zona vi sono numerosissime trattorie che hanno come 'piatto forte' proprio il pesce gatto... tra le una volta numerose specie ittiche che popolavano il Po [oggi quasi tutte estinte a causa soprattutto dell'inquinamento...] il pesce gatto aveva fama di essere uno dei piu' facili ad abboccare all'amo [qualsiasi esca in pratica va bene, a differenza di altre specie assai piu' 'sospettose'...] tanto che in dialetto cremonese l'espressione 'set un pes gat' equivale all'espressione in triestino 'te son mona'...

... e allora?... allora vediamo un poco di citare un qualche caso clamoroso di chi ha fatto la figura del pes gat...  puo' essere che qualcuno si ricordi di un mio scritto di due anni fa nel quale ho parlato, tra le altre cose, della strage di Ustica [3]... uno dei 'misteri d'Italia' sul quale anni fa ho scritto un libro che nessun editore ha mai voluto pubblicare... chissa' perche'?... in particolare avevo accennato ad un episodio a dir poco 'curioso' collegato a quanto accadde nei cieli del mar Tirreno la sera del 27 giugno 1980, allorche' il Dc9 Itavia I-TIGI, in viaggio da Bologna a Palermo, scomparve all'improvviso dagli schermi radar del controllo di traffico aereo e precipito' in mare... non vi furono superstiti... circa tre settimane dopo, esattamente venerdi' 18 luglio 1980, un jet MiG 23 dell'aviazione libica, nel corso di un normale volo addestrativo, improvvisamente e per motivi sconosciuti deviava dalla rotta stabilita dirigendosi a nord verso le coste della Calabria dove, esaurito il carburante, precipitava in una sperduta localita' sulla Sila chiamata Timpa delle Megare [4] ... questa almeno e' stata [ed e' ancora oggi dopo quasi quarnat'anni...] la 'versione ufficiale' diramata dale autorita' italiane... i vigili del fuoco di Crotone, giunti sul luogo dopo dopo qualche tempo, provvedevano a recuperare il cadavere del pilota, sfigurato e mutilato, e a trasferirlo nel vicino cimitero di Castelsilano, dove il medico legale dott. Scalise certificava l'avvenuta morte e ne disponeva il seppellimento poiche' 'il cadavere cominciava ad emanare cattivo odore'... quattro giorni dopo, il 22 luglio, il sostituto procuratore di Crotone dott. Brancaccio disponeva che il giorno successivo 23 luglio si effetuasse l'autopsia del pilota e per questa al dott. Scalise sarebbero stati affiancati i prof. Zurlo e Rondanelli dell'ospedale civile di Crotone...  avuta notizia dell'autopsia che sarebbe stata eseguita il giorno successivo, nel pomeriggio del 22 luglio il dott. Scalise si recava insieme ad alcuni carabinieri nel cimitero di Castelsilano... non appena abbattuto il muretto di chiusura del loculo dove il cadavere del pilota era stato rinchiuso, tutti i presenti dovettero allontanarsi per il cattivo odore che emanava dalla bara... ci volle cosi' un certo tempo per trasportare, dotatisi di maschere antigas, la bara fino all'obitorio del cimitero... la mattina successiva aveva luogo l'autopsia... sulla relazione i prof. Zurlo e Rondanelli scrissero...

... il cadavere si presenta in avanzato [poi corretto in 'avanzatissimo'... n.d.r. ...] stato di decomposizione. Amnesteticamente si puo' far risalire la morte a cinque giorni fa, e cioe' a venerdi' 18 luglio, a causa delle gravi lesioni riportate. Non esistono elementi che possono indurre ad ipotizzare una morte precedente alla caduta dell'aereo...

... il governo italiano mostro' grande premura al fine di 'chiudere l'incidente', cosi' che il 27 luglio le spoglie del pilota erano restituite alle autorita' libiche e trasferite a Bengasi su un velivolo militare... al momento la cosa sembrava dovesse finire li'!... sei anni piu' tardi pero' il caso riesplodeva in seguito a notizie giornalistiche alimentate dalle dichiarazioni dei medici che avevano effettuato l'autopsia e ne mettevano in dubbio i risultati... nel novembre 1986 il giudice istruttore di Roma dott. Bucarelli prendeva l'iniziativa di interrogare i prof. Zurlo e Rondanelli insieme con il dott. Scalise... il prof. Zurlo metteva a verbale che il giorno dopo l'autopsia, conversando con il prof. Rondanelli, si era convinto che, visto lo stato del cadavere, la morte andava predatata...

... allora!... mettiamo un momento da parte la storia del MiG libico e vediamo che cosa nel frattempo era emerso nel corso delle indagini... e cominciamo con i dati rilevati dai radar  che quella sera osservavano quanto accadeva nell'area della scomparsa del Dc9... in teoria i radar in servizio quella sera che avrebbero dovuto essere coinvolti sono ...

a) ... i radar del controllo del traffico aereo di Ciampino e di Punta Raisi...

b) ...  i radar dell'Aeronautica Militare di Siracusa, Licola e Marsala...

... ebbene!... tutti i tracciati radar militari sono di fatto andati perduti... dei tracciati radar rilevati dal controllo del traffico aereo si e' potuto conservare solamente quello di Ciampino che e' mostrato qui di seguito...

... immagine a)...









... allora!... i 'puntini' che vedete a destra altro non sono che gli echi radar riflessi dal Dc9 e registrati dal ricevitore del radar... tutto normale fino alle ore 18.59.45 allorche' il transponder dell'areo cessa di funzionare e le tracce si fanno 'confuse'... lo stesso radar pero' ha captato altri echi che vedete in basso a sinistra... questi ultimi sembrano provenire da un velivolo che viaggia a velocita' supersonica e compie una manovra tipica di attacco con missili aria-aria...

... per quanto riguarda l'Aeronautica Militare gli unici dati che si e' potuto recuperare quella sera sono alcune registrazioni delle parole scambiate tra gli operatori radar di Marsala in servizio quella sera... due in particolare risultano significative...

a) ...  una breve frase registrata quella sera quando mancavano circa due minuti alle 19.00, frase detta da tal 'maresciallo C.' al 'tenente G.' che stava seduto alla sua sinistra... 
 

... sta a vedere che adesso mette la freccia e lo sorpassa!...

... interrogato al riguardo dal giudice Rosario Priore, subentrato al giudice Bucarelli nell'inchiesta, il 'maresciallo C.' ha cosi' dichiarato...

... secondo i piani di volo di trattava del Dc9 Itavia diretto a Punta Raisi e del Boeing 720 Air Malta diretto a Malta... dopo qualche giro di antenna il grezzo dell'aereo che precedeva [il Dc9 Itavia... n.d.r. ...] si e' affievolito... ho subito avvisato G. dicendogli se avesse notato anche lui quel fenomeno... qualora non avesse notato questo fenomeno G. sarebbe stato avvisato dal computer che segnala con un lampeggio lo scadimento di questa traccia...

... dunque, dunque!... assai interessanti a questo proposito le considerazioni fatte dai due periti Mario Cinti e Luigi di Stefano, i due consulenti  della societa' Itavia costituitasi parte civile nel processo per alto tradimento intentato nel settembre del 2000 contro cinque ufficiali dell'Aeronautica Militare...

... poiche' l'ultima risposta del transponder [del Dc9 Itavia ... n.d.r. ...] e' alle 18.58.47, il periodo in cui il 'maresciallo C' segue il volo dei due aerie deve necessariamente essere essere antecedente a questo tempo. In quel momento il volo Air Malta [LG477] e' apparso sullo schermo radar da appena 73 secondi e si trova 155 km piu' indietro rispetto al velivolo Itavia... domanda: e' credibile che la frase 'adesso mette la freccia e lo sorpassa' sia riferita ad un velivolo ben 155 km piu' indietro rispetto al Dc9?... qual era in realta' il velivolo che il 'maresciallo C.' vedeva seguire da presso il Dc9 tanto da fare la battuta 'adesso lo sorpassa'?...

b)... alle ore 19.00 Z in punto, pochi secondi dopo che la traccia del Dc9 e' scesa al livello di qualita' 3 e si e' attivata la procedura di emergenza prevista in questi casi, squilla il telefono  posto sulla console dell'operatore capo di Marsala... la chiamata proviene dal centro radar di Siracusa, 'riacceso' da pochi secondi... ecco il contenuto della conversazione, ove con 'Moro' e' indicato l'operatore di Marsala e con 'X' un operatore non identificato di Siracusa...

Moro: ... si'!... avanti!...

X: ... si'!... il TST che fa... lo dobbiamo mettere?...

Moro: ... aspetta un momento...

X: ... si'!...

Moro:... pronto!...

X: ... si'!...

Moro: ... ti devi passare con Sasso...

X: ... si'!... l'ho capito... dico... ma il TST per il MiG lo mettiamo?...

Moro: ... eh!... il TST ?... aspetta che parlo con... aspetta eh!...

... tre minuti dopo, durante i quali il Dc9 continua nella sua fatale discesa, 'Moro', ricevute le necessarie istruzioni, torna alla postazione telefonica e comunica a 'X' di lasciar perdere...


... allora!... intorno alle due parole evidenziate nella conversazione, TST e MiG, si e' accesa in seguito una feroce polemica... la sigla TST  si riferiva alla 'Tabella Situazione Tracce', che in un sito sprovvisto di registrazione come era Siracusa era utilizzata per visualizzare le tracce identificate... l'ovvia interpretazione della telefonata tra Siracusa e Marsala consisteva dunque nella richiesta da parte di 'X' se inserire o meno nella Tabella Situazione Tracce un non meglio precisato velivolo MiG che era stato identificato all'interno dello spazio aereo italiano... da prima l'avvocato Carlo Taormina, uno dei legali dei militari dell'Aeronautica incriminati per alto tradimento, e in seguito la 'Associazione Parenti delle Vittime di Ustica', che aveva ben pensato di costituirsi 'parte civile' nel processo, hanno contestato che il telefonista di Siracusa abbia nella circostanza pronunciato la parola MiG, sostenendo invece la curiosa tesi che egli abbia in realta' pronunciato 'l'EX' , alludendo cosi' ad una esercitazione in corso in quel momento denominata Sinadex... mon Dieu!... non occorre certo essere esperti di acustica per capire che i due fonemi MiG e l'EX  sono troppo diversi tra loro per poter essere confusi!... di cio' si e' avuto conferma nella relazione peritale del prof. Ibba e dell'ing. Paoloni dove e' scritto...

... le parole TST e MiG, oggetto di specifica indagine, sono state da noi interpretate come tali, ma con diverso grado di probabilita'... in base alle caratteristiche acustiche del segnale si puo' considerare come corretta l'interpretazione della sigla TST, mentre la parola MiG da luogo a differenti possibili interpretazioni, anche se con probabilita' inferiori rispetto all'interpretazione MiG che, a nostro avviso, e' la piu' attendibile... 

... allora  boys and girls!... prima di andare avanti e' necessaria una breve pausa di riflessione... intanto... perche' mai ho tirato in ballo questa volta la strage di Ustica?... a che cosa puo' servire ricordare eventi oramai vecchi di quasi quarant'anni, al punto che solo i 'non piu' tanto giovani' possono parlarne con un minimo di cognizione di causa?... la risposta e' semplice: puo' servire eccome!... e per un 'sacco di buoni motivi'!... il primo dei quali e':  ... mai come nelle vicende delle stragi dell'estate del 1980 [la strage di Ustica fu seguita a soli due mesi di distanza dalla non meno sanguinosa strage alla stazione di Bologna e nel mio 'libro che nessuno ha voluto pubblicare' si dimostra che i due episodi sono strettamente collegati...]  la 'macchina di giustizia' del nostro [sventurato] paese si e' dimostrata cosi' spietata nello assolvere i colpevoli come pure nel punire gli innocenti... mai con un'unica significativa eccezione: la tragica vicenda di Yara Gambirasio... naturalmente in questo spazio non possiamo dedicare piu' attenzione del necessario al 'mistero di Ustica' [che il lettore interessato puo' agevolmente approfondire cominciando da [5]...] e pertanto ci limitiamo a far luce su alcuni punti che possono in qualche modo servire da riferimento  per il caso che piu' ci sta a cuore...

... e quindi?... e quindi mettiamo subito in evidenza un dato importantissimo e incontrovertibile che caratterizza la vicenda di Ustica: fin dalla sera stessa del disastro l'Aeronautica Militare ha in ogni modo ostacolato, a volte negando l'evidenza fino al ridicolo, ogni indagine tendente a far luce sulle circostanze che hanno causato l'incidente costato la vita ad 81 persone... su un punto in particolare si e' incentrata la 'azione depistante' messa in atto dall'Aeronautica, la quale ha trovato oltretutto in questo valido apporto da parte dei servizi segreti militari di allora: nel momento dell'incidente nessun tipo di velivolo si trovava nei pressi del Dc9 Itavia... e gia' a questo punto il lettore intelligente ed attento non sara' certamente sfuggita una impressionante analogia tra l'episodio di Ustica e la vicenda di Yara Gambirasio... in quest'ultimo caso e' un fatto oramai innegabile che fin dai giorni immediatamente successivi alla sparizione della povera Yara  principale sforzo degli inquirenti e' stato quello di allontanare, non importa in che modo, le indagini  dal cantiere di Mapello... e' fin quasi incredibile, a pensarci bene, l'analogia che si riscontra nei due casi... la sera stessa dell'incidente l'Aeronautica Militare ordino' a tutti gli operatori di 'far sparire' tutti i tracciati radar che potessero in qualsiasi modo  aiutare a far luce sulla 'verita' '... e' un dato di fatto che i soli tracciati radar 'sopravvissuti' siano quelli rilevati dal controllo di traffico aereo di Ciampino e quel poco che dal sito di Marsala si e' potuto recuperare... allo stesso modo gia' nei giorni successivi la scomparsa di Yara e' parsa ai piu' del tutto evidente la malcelata 'ansia' da parte di alcuni di svalorizzare sia i risultati ottenuti dai cani molecolari che avevano rilevato tracce di Yara nel cantiere di Mapello, sia una intercettazione telefonica nella quale il piastrellista marocchino Mohamed Fikri, il quale lavorava in quello stesso cantiere, aveva fatto chiaro riferimento a 'Yara uccisa davanti al cancello'...

... boys and girls!... come sempre... calma e sangue freddo!... e procediamo con ordine... per prima cosa e' doveroso ricordare che nel settembre 1990 il giudice Bucarelli, il quale con competenza ed onesta'  aveva condotto le indagini su Ustica fino a quel momento, era costretto a lasciare l'incarico per ragioni che a dire il vero ai piu' sono parse 'oscure'... basti dire che per il suo 'siluramento' si era scomodato nientemeno che il presidente della Repubblica Francesco Cossiga, il quale, guada caso, al tempo dell'incidente di Ustica e della strage di Bologna, occupava la carica di  presidente del consiglio... sia come sia le indagini dovevano ripartire in pratica da zero ed erano affidate al giudice istruttore Rosario Priore, il quale alcuni anni prima si era messo in luce nelle indagini sul 'caso Moro' arrivando, come si e' accertato solo anni dopo, molto vicino a scoprire il luogo dove lo statista democristiano era tenuto prigioniero dalle Brigate Rosse... anche allora pero' certi 'servizi deviati' facevano buona guardia cosi' che  l'indagine fu affidata ad altri... e di piu' per il momento non diro'!...  


... dunque dunque!... eravamo alla fine del 1990 e il nostro bravo Gi si metteva bravamente all'opera!... una delle prime cose che voleva chiarire era stabilire quando e in che circostanze il MiG 23 con insegne libiche si era schiantato sulla Sila... la cosa in realta' era 'esplosa' gia' nel luglio del 1981 [un anno dopo l'incidente di Ustica...] quando un tal Andrea Pamparana aveva condotto una 'indagine giornalistica' in cui erano emerse sia le 'stranezze' nel referto autoptico stilato dai prof. Zurlo e Rondanelli che facevano risalire la morte del pilota libico a ben prima del 18 luglio, sia la telefonata registrata a Marsala che abbiamo visto in cui si parla di un MiG, sia alcune 'indiscrezioni' da parte di non ben identificati 'informatori' e il tutto era stato pubblicato 'a puntate' sulla rivista  Critica Sociale... per capire di piu' su queste 'indiscrezioni' lasciamo la parola al Gi Rosario Priore...

... l'evento viene posto in relazione con il ritrovamento del MiG 23 libico in Castelsilano. Si afferma infatti che il caccia si trovava all'incrocio di quattro aerovie  e una di queste a sua volta si incrocia con l'Ambra 13, esattamente dove e' esploso il Dc9 dell'Itavia, aggiungendo che il MiG 23 e' un aereo da caccia dotato di due coppie di missili: ... qualsiasi MiG 23 vola sempre con l'armamento missilistico, anche quando e' impegnato in voli di addestramento. Il MiG 23 caduto in Calabria era privo di missili... sul caccia MiG 23 libico vengono trovate delle pellicole che sono impressionate da strane tracce luminose. Forse il disegno di alcune rotte o forse le traiettorie di missili che vanno verso il bersaglio...

... allora!... qualche indizio c'e'!... ma evidentemente occorre dell'altro!... cosi' il Gi Rosario Priore pensa di interrogare il personale militare e civile in qualche modo collegato con la caduta del MiG... come era da attendersi pero'... e come si e' verificato in modo pressocche' identico nella vicenda di Yara... l'unico risultato da lui ottenuto e' stata una serie interminabile di '... non so... non ricordo... e' passato troppo tempo...'... in parole povere... il classico 'muro di gomma'... a questo punto una persona meno determinata e meno intelligente con ogni probabilita' si sarebbe arreso... invece questo  'tenente Colombo in versione di casa nostra' tenta una 'carta non ortodossa' ma di successo... con una autentica 'mossa a sorpresa' ordina il sequestro della documentazione relativa al MiG custodita negli archivi del Sios, ovvero il Servizio Informazioni Operative e Situazione, un'articolazione dei servizi segreti italiani, costituita all'interno di ciascuna forza armata, nel nostro caso dell'Aeronautica... si tratta di una mole enorme di documenti, qualcosa di simile alle famose 60000 pagine dei fascicoli processuali del processo Bossetti, che, come era da aspettarsi, non dicevano nulla di nuovo...  in mezzo alla mole enorme di documenti pero' il destino ha voluto vi fosse l'agenda dell'allora comandante del Sios, il generale di divisione aerea Zeno Tascio... come in tutte le agende sono riportate persona, data e ora di ogni 'incontro di servizio' avuto dal generale... l'attenzione del nostro Gi si sofferma in particolare sugli incontri avuti dal generale Tascio nell'estate del 1980 con l'allora direttore della stazione CIA di Roma Dewey Clarridge, nome in codice 'Duane'... Rosario Priore prende nota accuratamente delle date degli incontri... 4 luglio ... 14 luglio ...  tre volte il 17 luglio ... e poi 18 luglio ... nella pagina di quest'ultima data e nelle successive non vi e' alcuna notazione che faccia riferimento al MiG libico!... hmmm!... facendo meno chiasso possibile per non allarmare il 'pesce gatto', il nostro pensa bene di fare un paio di viaggetti negli Stati Uniti per incontrare 'Duane'... il primo 'incontro' e' del '94... il secondo due anni dopo, nel '96... in entrambi i casi 'Duane', poco propenso ad 'inguaiare' i militari italiani con rivelazioni 'inopportune' [se non altro perche' nel frattempo e' rimasto 'invischiato' nello scandalo Iran-Contras in cui anche gli italiani avevano fatto la loro parte...] ha buon gioco nell'utilizzare la classica e ben collaudata formula '... non so... non ricordo... e' passato troppo tempo...'...  qualcosa pero' deve pur dire... e cosi', senza fare alcun riferimento ad una specifica data, afferma di essersi incontrato con il generale Tascio in piu' di una occasione per poter organizzare una squadra di esperti della CIA incaricata di esaminare i rottami del MiG, aggiungendo di aver 'fatto tutto' in poco piu' di una settimana...

... molto bene!... il nostro se ne torna cosi' in Italia in apparenza con le 'pive nel sacco'... tanto piu' dopo che ad una sua rogatoria inviata nel giugno del '96 negli Stati Uniti allo scopo di poter avere copia della 'messaggistica intercorsa tra il centro di Roma e la Casa Madre di Washington'  la CIA aveva risposto dopo qualche mese con la nota: '... non siamo in grado di fornire alcuna risposta alla richiesta del giudice...'... ovvio no!... pero'... una carta da giocare rimane... basta preparare l'esca giusta!...

... very good boys and girls!... arriviamo cosi' al marzo del '97...  il generale Zeno Tascio, accompagnato dal proprio avvocato, e' convocato dal giudice Priore per un normale interrogatorio come 'persona informata dei fatti'...

GI : ... pero' questo fatto, della sua telefonata, della visita di Clarridge presso di lei, del suo invito a mandare qualcuno della CIA, tutto questo secondo Clarridge avviene prima che le cose apparissero sulla stampa... ma questo perche'?... perche' se fossero apparse sulla stampa, dice Clarridge, 'io mi sarei rivolto direttamente al SISMI'...


...occhio ragazzi!... dopo tanto 'cincischiare' il nostro... come se nulla fosse... lancia l'esca... e' chiaro che Clarridge non si era neanche lontanamente sognato di dire al giudice Priore che l'incontro,  con tutto quello che si erano detti,  era avvenuto prima che le cose apparissero alla stampa ... il generale pero' e' 'punto sul vivo' e reagisce goffamente nella maniera che qui vedete... 

Tascio: ... no!... e' falso!... e' destituito da qualsiasi fondamento!... io se fosse un italiano lo denuncerei!...

... ehehe!... gia' il nostro e' sicuro che la preda oramai non puo' sfuggirgli!... e si permette cosi' anche una battuta ironica...

GI: ... lui ricorda anche che tutto questo e' avvenuto prima di pranzo...

... e qui il pes gat finalmente abbocca!... occhio ragazzi!...

Tascio:  ... e' falso!... e lo dimostra quello che dice!... che io prima addirittura dell'incidente, come se io avessi saputo dell'incidente quattro giorni prima e avessi chiamato lui per dirgli questo!... e quattro giorni dopo sarei stato chiamato nell'ufficio del sottocapo!...


... boys and girls!... il pes gat ha abboccato!... infatti nel corso dell'interrogatorio nelle domande dell'inquirente mai appare una precisa indicazione dei giorni che avrebbero separato l'incontro con Clarridge [14 luglio...] dalla presunta caduta del MiG [18 luglio...] ... al contrario i 'quattro giorni' li menziona per la prima volta proprio il generale!... e ne parla senza che vi fosse una precisa domanda al riguardo!...

Gi: ... perche' dice 'quattro giorni prima' ?...

Tascio: ... non lo so perche' dice 'quattro giorni prima'!... lo spieghera' lui [cioe' Clarridge n.d.r. ...] il perche'!...

Gi: ... lui pero' non parla di 'quattro giorni prima'...

Tascio: ... lei lo ha detto!... ha detto che e' stato quattro giorni prima!...

Gi: ... qualche giorno prima...

Tascio: ... ah!... qualche giorno prima!... avevo capito quattro!... mi sembra che lei abbia detto quattro!... si puo' risentire?...

Avvocato: ... ho segnato...  Tascio telefona quattro giorni prima...

... tombola boys and girls!...  il generale si e' incastrato con le sue stesse mani!... da questo momento per lui la strada si fa strettta e in salita, al punto che poco alla volta finira' per 'vuotare il sacco'... non serve pertanto riportare altre  fasi di quel lungo interrogatorio e per finire in bellezza lasciamo ancora una volta parlare il Gi Rosario Priore, un magistrato 'tutto di un pezzo' quali oramai non ve ne sono piu'... 

... in esito a questa lunga parte dedicata all'interrogatorio del generale Zeno Tascio, si deve affermare senza ulteriori argomentazioni che la caduta del MiG 23 non avvenne quel luglio '80. Che non avvenne nemmeno a pochi giorni di distanza da questa data, bensi' in un tempo tale da consentire il rinvenimento del relitto, il contatto Tascio- Clarridge, la preparazione e l'esecuzione della missione CIA. Che tali fatti erano a conoscenza del capo del Sios, quindi con probabilita' di una cerchia di ufficiali di questo reparto e con sicurezza di altri componenti dello SMA. Che tali fatti non sono stati riferiti ad alcuno, anzi sono stati negate, asserendo che la caduta del velivolo libico era avvenuta il 18 luglio gia' detto. Questa tesi conferma la complessa serie di evidenze secondo cui quell'evento non si verifico' assolutamente quel 18 luglio, ma in data di gran lunga precedente se non coincidente con la data della caduta del Dc9 Itavia...

... allora!... anche se a malincuore [ma  con la promessa di tornarci quanto prima...] lasciamo Ustica e i suoi  'misteri' per tornare ad occuparci della tragica morte di Yara Gambirasio... e cominciamo magari proprio a fare qualche considerazione, basandoci naturalmente su quanto ci e' stato rivelato nel corso del processo, sul come e perche' la povera Yara e' morta... quando oltre due anni fa ho scritto sul mio blog 'sequestrato' il post che ancora potete leggere in [7], naturalmente ignoravo quello che era scritto nella 'relazione autoptica' stilata dalla dott.ssa Cristina Cattaneo... oggi non e' piu' cosi'... sono venuto a conoscenza di parte della relazione...  e di questa riporto le righe seguenti...  

... immagine b)...  


... dunque dunque!... tanto per cominciare la causa della morte non e' stata stabilita con certezza...  poi si cita testualmente 'la durata dell'agonia' lasciando intendere che deve essere durata a lungo... si'!... ma... quanto a lungo?... e poi... che cosa si intende per agonia in medicina?... lo andiamo a leggere sul Wikizionario [8]...

... momento dell'indebolirsi di funzioni vitali prima della morte di un individuo, quali l'intermittenza del respiro, l'affievolimento e l'irregolarita' dei battiti cardiaci, l'indebolimento e la scomparsa del polso periferico, la diminuizione della temperatura e la mancanza di coscienza...   

... molto bene!... queste parole bastano e avanzano gia' da sole per capire come e' morta la povera Yara... la sua non e' stata una morte violenta come gli inquirenti hanno in tutti i modi voluto far passare per vero... in primo luogo la stessa dott.ssa Ruggeri non ha mai fatto mistero di essere stata prondamente convinta fin da subito che la giovane danzatrice fosse stata vittima di un maniaco brutale, sessualmente perverso e inoltre ossessionato dal suo odio per le donne al punto di di infliggere dolorose ferite ad una tredicenne indifesa lasciandola morire al freddo e tra atroci sofferenze...  ora pero' che siamo venuti in possesso di documentazione che fino a ieri e' stata tenuta nascosta con motivazioni che ai piu', ad onore del vero, sono apparse evidentemente pretestuose,  siamo magari in grado di mettere in discussione tutto questo...  un esempio che da solo basta e avanza?... alcune settimane fa e' comparso sul Web un filmato dal significativo titolo 'Sorprese analizzando le foto del cadavere di Yara' [9]... in esso l'autore prende spunto da alcune 'foto macabre' che chi scrive ora queste righe aveva rese pubbliche suscitando rabbiose quanto incontrollate reazioni praticamente dall'intera 'opinione pubblica', per constatare che molte delle 'solide realta' processuali' magari tanto solide non sono... ora una delle suddette 'foto macabre' mostrava la mano destra di Yara irrigidita che 'stringeva alcuni fili d'erba'... di questi fili d'erba [una mezza dozzina in tutto...] si era detto che la povera Yara 'li aveva stretti in uno spasmo agonico... quando cioe' si dice addio alla vita...' ...  beh!... andiamo su!... e' evidente a chiunque osservi quell'immagine, non solo a Paolo Amaro, che la mano di Yara quando Yara e' morta non stringeva un bel niente!...  

... allora boys and girls!... calma e sangue freddo!... che la morte di Yara non sia stata affatto ne' traumatica ne' particolarmente dolorosa e sia sopraggiunta solo dopo diverse ore e' comprovato da piu' elementi che fino ad oggi non sono stati smentiti... sentiamo ad esempio che cosa ha affermato nel corso del processo di primo grado la consulente dell'accusa dott.ssa Cristina Cattaneo [10]...          

... i tagli sul corpo di Yara Gambirasio furono inflitti quando la ragazza ormai non si muoveva piu'... erano tagli precisi che pertanto furono fatti mentre Yara non si muoveva... inoltre non vi sono ferite da difesa... 

... allora!... anche una persona come lo scrivente in possesso di cognizioni mediche a livello primitivo capisce agevolmente che nel momento in cui il 'maniaco perverso', impugnando una lama tagliente, ha fatto scempio del corpo della povera Yara  questa era in uno stato di assoluta incoscienza... e questo puo' essere agevolmente compreso anche in base ad una considerazione del tutto ovvia... se nel  momento in cui la lama le incideva la carne Yara fosse stata cosciente o anche in stato di moderata incoscienza, il dolore l'avrebbe sicuramente fatta urlare in modo tale da essere udita a centinaia di metri di distanza... assolutamente impossibile che nessuno la sentisse...

... e quindi?... e quindi puo' essere lecito a questo punto chiedersi: ma che cosa e' stato a provocare in Yara lo stato di di totale incocienza, di totale mancanza di reattivita'  che in definitiva e' stata l'origine della fatale concatenazione di causa-effetto che ne ha causato la morte?... perche' dico questo?...  in [3] mi sono dato da fare per spiegare il meccanismo della morte per ipotermia, che la stessa dott.ssa Cattaneo, pur tra tanti 'sfumati e distinguo', ha dovuto ammettere essere stata la causa della morte di Yara... sempre in [3] ho spiegato che, salvo casi di forzata e prolungata esposizione a freddo intenso per lunghi periodi come puo' essere se si e' rimasti sepolti sotto la neve o si e' caduti in una vasta distesa d'acqua senza essere stati soccorsi, causa di ipotermia e' l'inabilita' del cervello a mantenere la temperatura corporea intorno ai 36 gradi centigradi che sono ottimali dal punto di vista fisiologico... se la temperature corporea, per effetto di tale inabilita' del cervello, scende al di sotto dei 30 gradi centigradi, si innesca un fatale processo che in assenza di intervento medico conduce alla morte in un lasso di tempo piu' o meno lungo... 

... ok!... sempre in [3] avevo ipotizzato che a Yara fin dai primi momenti del sequestro, il quale deve essere per forza di cose avvenuto non lontano dalla palestra del centro sportivo, avessero somministrato del narcotico e cio' spiegava assai bene gli eventi successivi, non ultimo, come ho spiegato prima, il fatto che nessun testimone ha udito Yara urlare nel momento in cui ella ha compreso di essere aggredita dal 'mostro', poco importa che cio' sia avvenuto non appena Yara  e' uscita dal locale palestra, nel percorso verso casa, a bordo di un veicolo diretto chissa' dove o nel luogo dove e' morta... anche fosse stato il campo di Chignolo d'Isola che il venerdi' sera era certamente un luogo 'non isolato dal mondo' ... ora pero' la 'relazione autoptica' della dott.ssa Cattaneo smentisce questa mia ipotesi in quanto si legge [vedi immagine b)...]... 

... non intervenivano nel meccanismo di decesso sostanze ad azione chimico-tossicologica ne' si riscontravano sostanze che avrebbero potuto influire sul comportamento e sullo stato di vigilanza della Gambirasio...

... molto bene!... non mi resta che prendere atto di cio' che e' scritto 'nero su bianco'!... e quindi?... e quindi mi sono ingegnato a trovare un'altra ricostruzione che potesse spiegare in modo accettabile il perche' l'arma usata per uccidere la povera Yara sia stata... il freddo... caso pressocche' unico nella storia della criminologia... leggendo qua e la mi sono cosi' imbattuto in un articolo che parla del pericolo di insorgere della ipotermia in persone che hanno subito traumi cerebrali per effetto di incidenti [11] ... ecco alcuni punti interessanti... 



... secondo un nuovo studio francese pubblicato il 31 luglio scorso su Critical Care la sopravvivenza delle vittime di lesioni traumatiche puo' essere compromessa dall'ipotermia. Per gli autori dello studio il rischio di morte per bassa temperatura corporea, al di sotto dei 35 gradi centigradi, è più alto tra i pazienti con lesioni più gravi. I pazienti che ricevono servizi medici di emergenza devono rimanere vestiti, quando possibile; le temperature dei fluidi da infondere e delle ambulanze devono essere controllate... nel corso dei tre anni dello studio si è registrata ipotermia al momento dell’arrivo in ospedale nel 14 per cento dei pazienti... '... come previsto, la gravità dell’ipotermia era legata alla gravità del danno...' ha dichiarato in un comunicato stampa il leader dello studio, il dottor Frederic Lapostolle dell’ospedale Avicenne di Bobigny. '... perdite di sangue e traumi cranici o della colonna vertebrale mettono in pericolo la regolazione della temperatura corporea...'... la temperatura dell’ambiente esterno ha avuto poco effetto sul rischio ipotermico. La temperatura dei liquidi per via endovenosa, invece, e quella all’interno delle ambulanze sono risultate fattori di rischio significativi...

... dunque dunque!... si legge che tra le cause possibili di insorgere di ipotermia, una delle piu' comuni e' il trauma cranico... e naturalmente piu' elevato e' il danno cerebrale prodottopiu' grave sara' l'ipotermia conseguente... e cio' significa che la probabilita' di decesso per ipotermia di una persona, la quale ha  subito un trauma cranico di una certa gravita' e non ha ricevuto assistenza medica adeguata, e' tutt'altro che una ipotesi remota...

... hmmm!!... la domanda che possiamo allora porci, magari in via del tutto ipotetica,  e' dunque: puo' essere stata una 'botta in testa' la causa prima della morte di Yara Gambirasio?... 


... allora!... anche se puo' sembrare incredibile  una risposta in tal senso la si puo' trovare nelle 'motivazioni' della sentenza di primo grado, la quale a buon diritto merita di passare alla storia come un 'atto giudiziario' dove si puo' leggere 'tutto e il contrario di tutto'!... ecco infatto cosa capita di leggere a pag. 35...

... quanto al determinismo nel decesso dei due tipi di lesione [da contusione o da 'arma di taglio'... n.d.r. ...] la concussione e' un'ipotesi non solo possibile ma probabile. Essa infatti e' definita come disordine della funzionalita' cerebrale che segue un colpo al capo. Lesioni anche molto lievi possono dar luogo a periodi di prolungato stato di incoscienza, senza che per questo residuino sequele obiettivabili alla verifica anatomo-patologica. Il quadro e' visibile all'indagine microscopica dell'encefalo. Nel caso di specie tuttavia, per il diffuso stato di colliquazione dell'organo, tale verifica e' stata assolutamente preclusa. E' comunque ragionevole ipotizzare che i colpi al capo subiti dalla vittima di certo non idonei, quanto meno in forma autonoma, in senso letifero possano aver condizionato lo stato di coscienza della medesima...

... e gia' questo non e' poca cosa belli miei!... per poter rispondere pero' in maniera appropriata alla domanda posta prima e' necessario esaminare le circostanze che possono produrre traumi cerebrali di una certa gravita', tali cioe' da causare incoscienza e inibire certe funzioni vitali del cervello per qualche ora, tempo sufficiente per portare alla morte per ipotermia... in [6] leggiamo tra le altre cose...

 ... in base alla dinamica del trauma si distinguono i traumi diretti, in cui un corpo contundente in movimento urta direttamente contro il capo o il capo contro un ostacolo... nella dinamica dei traumi diretti, di gran lunga più frequenti, è importante distinguere quelli a capo fisso e quelli a capo in movimento. Nei traumi a capo fisso il cranio fermo viene colpito da un corpo contundente a superficie puntuta o smussa (ad esempio pietra o colpo di martello... )  in tal caso le lesioni sono generalmente localizzate nella zona d’impatto. Nei traumi a capo in movimento, come ad esempio quello che subisce un motociclista che batte la testa al suolo, il cranio urta violentemente contro un ostacolo fermo e in tali casi per l’energia cinetica del trauma, l’encefalo è sottoposto a violente sollecitazioni in varie direzioni, soprattutto ad una brusca accelerazione seguita da un’altrettanto brusca decelerazione e ciò determina lesioni diffuse e molto gravi del parenchima nervosa e dei vasi cerebrali, che interessano non solo la zona di impatto, ma anche altre regioni dell’encefalo (lesioni da contraccolpo)... 

... allora!... il paragone con il 'motociclista che batte la testa al suolo' suggerisce che proprio qualcosa di analogo potrebbe essere capitato a Yara... per saperne di piu' pero' occorre dare un'occhiata alle 'ferite' riscontrate sul cadavere della poveretta, ferite che si possono osservare nell'immagine che segue...            
 


 
... immagine c)...
 


... ragazze e ragazzi!... calma e sangue freddo!... in blu, molto evidenti oltre che molto enfatizzate [al fine evidente di influenzare la giuria popolare...], vedete le lesioni causate da 'arma da taglio' e 'arma da punta e taglio'... in rosa, poco evidenziate e ancor meno enfatizzate, le lesioni da 'corpo contundente' che l'accusa, fedele anche in questo caso alla sua 'ricostruzione' anche a costo di cadere nel ridicolo, ha voluto far passare per 'una pietra'... notiamo innanzi tutto che sono 'soltanto' tre... e tutte localizzate sul capo della vittima... una alla mandibola destra... un'altra allo zigomo sinistro... un'altra ancora alla nuca... leggiamo che cosa e' scritto a pag.32 e seguenti delle 'motivazioni' a proposito di queste lesioni al capo... 

... le analisi microscopiche permettevano di affermare che tutte le lesioni da taglio erano vitali e di individuare tre sedi del capo (lo zigomo di sinistra, l'angolo mandibolare di destra e la nuca) coinvolte in qualche forma di lesivita' contusive di entita' difficilmente leggibile a causa della colliquazione del cervello. A conferma del trauma cefalico la dura madre mostrava segni di infarcimento emorragico...

... allora!... come anche in altri punti il linguaggio usato dalla dott.ssa Cattaneo e' uno splendido esempio di ambiguita' e doppi sensi... da una parte si nota il desiderio di conferire il massimo di credibilita' alla ricostruzione dell'accusa... dall'altra il desiderio di sminuire il piu' possibile gli elementi che con la ricostruzione dell'accusa contrastano... infatti, col pretesto che il cervello della povera Yara non esisteva piu' quando il suo cadavere e' stato rinvenuto, afferma da prima che 'gli effetti delle lesivita' contusive sono difficilmente valutabili'... subito dopo pero' si contraddice non poco quando parla di trauma encefalico diagnosticato dai segni di infarcimento emorragico rilevati sulla dura madre, che altro non e' che la piu' esterna e piu' resistente delle tre membrane poste a protezione del cervello... al di la di tutto questo blablabla' comunque, bene o male anche la cosulente dell'accusa alla fine e' costretta ad ammettere, sia pure implicitamente, l'evidenza, vale a dire che la povera Yara ha subito quella sera una grave lesione al cervello che le ha provocato uno stato di incoscienza e di indebolimento delle funzioni vitali che alla fine ne hanno causato la morte... ma dove la dott.ssa Cattaneo da il meglio di se' sta proprio nella parte di 'relazione autoptica' in cui si tratta la questione 'lesioni contusive' in maniera un poco piu' 'tecnica'... e questo leggiamo in una 'nota marginale' sempre alla pagina 32 delle 'motivazioni' ...        

... la lesivita' contusiva riguarda tutte le lesioni prodotte dall'imputato [!!... vedasi nota successive!... n.d.r. ...] con qualsiasi superficie piana o convessa , purche' priva di punte acuminate o margini taglienti, che caratterizzano la lesivita' da arma bianca... nel caso in questione e' stato possibile obiettivare la presenza di tre aree di lesioni contusive, tutte e tre di tipo vitale. E' pressoche' impossibile stabilire con quale strumento sia stato colpito il capo. Un unico urto da caduta a terra appare meno probabile in quanto ci troveremmo di fronte a una o piu' lesioni dallo stesso lato del capo. In questo caso invece le lesioni sono ubicate dietro (regione nucale) e sul versante destro e sinistro del volto. Pertanto o si ipotizza una caduta con colpi a piu' riprese, come accade per esempio ruzzolando una scalinata,  oppure si tratta di singoli colpi inferti in numero di tre oppure di due seguiti da una caduta... la tipologia del mezzo utilizzato non e' desumibile, cio' soprattutto a causa dell'avanzato stato di decomposizione. Potrebbe trattarsi di qualunque oggetto con una superficie piana od ottusa che ha urtato contro nuca, zigomo sinistro e mandibola destra (martello, sasso, calcio, pugno...)... 

... allora boys and girls!... circa questa 'relazione autoptica' e' il caso di fare una considerazione preliminare che chi scrive queste righe circa tre anni fa ha segnalato e che da allora nessuno hai mai smentito... riporto pari pari da [12]...

... la relazione autoptica della dott.ssa Cattaneo doveva essere consegnata in data 27 giugno 2011 ma, in seguito ad una proroga concessa dalla Pm Ruggeri, essa e' stata consegnata il 2 agosto 2011... dopo un primo 'scambio di pareri non ufficiale' tra la Ruggeri e la Cattaneo quest'ultima di sarebbe convinta a riscrivere alcune parti della relazione?...

... allora ragazzi!... perche' allora facevo queste... chiamiamole cosi'... 'insinuazioni'?... il fatto che ad ispirarmi era stato un articolo uscito su l'Eco di Bergamo nel quale tra l'altro si leggeva questo [13]... 

... scoperta l'arma del delitto di Yara Gambirasio. Lo scoop e' del settimanale Oggi con un articolo a firma del giornalista GianGavino Sulas, secondo cui l'assassino di Yara le avrebbe inferto sei tagli netti, precisi ma abbastanza superficiali su schiena collo e polsi utilizzando una taglierina da muratore, un attrezzo che viene usato soprattutto da chi posa i pavimenti...  secondo Sulas si tratterebbe di 'una taglierina affilatissima e sottile che serve per delimitare e ripulire i bordi delle piastrelle quando vengono posate e incollate al pavimento'...  '... l'arma - scrive Sulas sul sito del noto settimanale - e' stata individuata da Cristina Cattaneo, l'anatomopatologa alla quale la procura di Bergamo ha affidato l'autopsia, Il medico legale infatti ha scoperto su tutte le ferite un materiale particolare: i residuati delle piastrelle quando vengono ripulite con la taglierina. A questo punto la Cattaneo non ha avuto piu' dubbi: quei residui puo' averli lasciati solo l'attrezzo di un piastrellista...'...

... allora!... l'articolo porta la data 6 settembre 2011... il che significa che le 'indiscrezioni' riportate su Oggi devono risalire a un periodo precedente... ovvio!... il dubbio che a me e' venuto quindi e' un altro: a quale 'relazione autoptica' della dott.ssa Cattaneo si fa riferimento?... a quella 'preliminare' consegnata alla procura di Bergamo il 27 giugno o a quella 'definitiva', che evidentemente conteneva gli 'adeguamenti' suggeriti dalla Pm Ruggeri, consegnata alla procura di Bergamo il 2 agosto?... beh!... a metter la parola 'fine' ad ogni polemica piu' o meno pretestuosa e' sufficiente una semplice considerazione: nella relazione allegata agli atti del processo non si fa il minimo cenno ne' a taglierine da piastrellisti ne' a polveri di piastrelle rinvenute nelle ferite di Yara... come pure non si fa il minimo accenno alle polveri sottili contenti silicio e tungsteno che sarebbero state rinvenute negli alveoli polmonari di Yara, dettaglio che lo scrivente ha illustrato in [14] da cui riporto... 

... [nella relazione autoptica allegata agli atti del processo] non si fa minimamente cenno   alle polveri di silicio e tungsteno ritrovate in un primo tempo negli alveoli polmonari di Yara... che questi elementi chimici non siano una 'invenzione giornalistica' e' dimostrato dai seguenti rilievi eseguiti con il microscopio elettronico a scansione mostrati nel corso di una trasmissione di 'Bianco e Nero'...

... immagine d)... 



... tali  elementi chimici, strettamente legati alla posa delle piastrelle [le quali sono fatte di ossido di silicio e per il cui taglio si fa uso di lame di acciaio al tungsteno...], sono misteriosamente 'spariti' nell'ultima versione della relazione della dott.ssa Cattaneo, quella allegata agli atti del processo... e' appena il caso di notare che Mohamed Fikri e il suo datore di lavoro  Roberto Benozzo erano piastrellisti... 

... rieccoli!... ogni volta che capita di parlare di qualcosa di 'imbarazzante' per l'accusa... immancabilmente Mohamed Fikri e Roberto Benozzo spuntano fuori!... e state certi che su di loro tornero' fra non molto!... intanto pero' torniamo alla 'relazione autoptica'... magari tenendo in conto delle considerazione ora espresse... 

... dunque dunque!... a quanto e' dato di capire l'illustrissima dott.ssa Cristina Cattaneo nella sua 'relazione autoptica' consegnata il 2 agosto 2011, quella per intenderci 'riveduta e corretta', se ne esordisce con l'espressione : '... tutte le lesioni prodotte dall'imputato...'... il che e' come dire che gia' nei primi giorni dell'estate del 2011 si davano per certe le seguenti ipotesi... 

a) ... l'assassino era uno solo e non era una 'assassina'...  

b) ... l'assassino era anche colui che, prima di ucciderla, aveva crudelmente sottoposto la vittima ad inutili sevizie nel solo intento di procurarle dolore...

c) ... come conseguenza logica di a) e b), l'assassino era un deviato sessuale ... 

... allora boys and girls!... prima di passare ad altro soffermiamoci solo un secondo su quest'ultimo punto... eh si'!... perche' se andiamo a vedere con attenzione l'unico dettaglio che, sia pure molto 'alla lontana', puo' definirsi 'compreso nella sfera sessuale' e'... il reggiseno della vittima trovato slacciato... mon Dieu!... diciamo pure che come 'tentativo di approccio' ci potrebbe anche stare se a farlo fosse stato un coetaneo di Yara magari alle sue prime armi in fatto di sesso!... non certo un quarantenne sposato con 'una donna che tutti sognerebbero' e padre di tre figli!... e poi!... e poi, stando alla 'dinamica' ipotizzata dall'accusa, il reggiseno avrebbe dovuto essere slacciato 'armeggiando' con giubbotto, felpa e maglietta ancora indossati... e col buio pesto!... sfido chiunque a provare a farlo!...  

...  ok!... passiamo ad altro che e' meglio!... e precisamente torniamo al punto dove la dott.ssa Cattaneo afferma a proposito dell'origine delle contusioni riscontrate sul capo di Yara: ... potrebbe trattarsi di qualunque oggetto con una superficie piana od ottusa che ha urtato contro nuca, zigomo sinistro e mandibola destra... martello, sasso, calcio, pugno... 

... dunque dunque!... e' evidente che la dott.ssa Cattaneo nella sua relazione si e' limitata a considerare soltanto i  traumi che abbiamo definito poco fa a capo fisso, ossia  quando il cranio e' colpito da un 'corpo contundente' che puo' essere uno di quelli da lei citati... viceversa ha trascurato i traumi che abbiamo definito a capo mobile, quando cioe'  il cranio urta violentemente contro un ostacolo fisso... questi ultimi abbiamo visto sono quelli che producono i danni piu' estesi, poiche' possono coinvolgere aree cerebrali interne e non prossime alla contusione... traumi di questo tipo sono frequentemente associate ad una caduta e il piu' delle volte e' proprio la nuca ad essere coinvolta... anche lo zigomo tuttavia, essendo un punto in qualche modo 'esposto', puo' subire un colpo traumatico di questo tipo, anche se difficilmente possono esserci danni cerebrali come quelli provocati da un colpo alla nuca... un discorso diverso vale per  quello che chiamiamo angolo della mandibola... non si tratta di un punto esposto e quindi e' improbabile un trauma subito a capo mobile... per esso e' assai piu' probabile un trauma subito a capo fisso, vale a dire Yara ha subito in quel punto il primo colpo sferratole dall'aggressore... 

... boys and girls!... calma e sangue freddo!... perche' dico questo?... se si ragiona un attimo si capisce che non puo' essere che cosi'!... osservando anche solo di sfuggita l'immagine c) e' del tutto evidente che il primo [e probabilmente unico...] colpo subito da Yara le e' stato sferrato in corrispondenza dell'angolo della mandibola, un colpo molto violento  che l'ha proiettata contro un corpo solido che le ha procurato prima la contusione allo zigomo sinistro e poi la caduta con conseguente contusione alla nuca e danno cerebrale da cui Yara non si e' piu' ripresa... e prima di andare avanti vediamo di parlare un poco delle altre ferite, quelle 'da taglio' e 'da punta e taglio', ferite che se Yara fosse stata cosciente nel momento le sono state inflitte le avrebbero sicuramente provocato un dolore tale da farla urlare e istintivamente tentare una qualche forma di difesa ... nulla di questo e' invece accaduto e il motivo e' del tutto evidente: nel momento in cui il 'mostro' ha infierito con il coltello il cuore di Yara gia' aveva cessato di battere... 

... allora!... come sempre... calma e sangue freddo!... anche perche' ora parleremo proprio di sangue!... o meglio di sangue che doveva esserci e invece non e' stato trovato!... per capire che cosa sto dicendo osservate le seguenti due pagine riportate dal settimanale Oggi...



... dunque dunque!...  nella prima pagina in alto si possono vedere la felpa e la maglietta come sono state ritrovate sul cadavere di Yara... il dato che soprende piu' di ogni altro e che l'autore dell'articolo giustamente ha messo in evidenza e' il diverso stato dei due indumenti... la maglietta, la quale avrebbe dovuto essere il capo piu' interno, appare erosa in piu' punti dal morso dei topi, cosa che invece non e' per la felpa, un capo che avrebbe dovuto ricoprire la maglietta... e che a particolari come questi nel corso del processo di primo grado non si sia prestata attenzione ne' da parte dell'accusa ne' da parte della difesa e' cosa che oramai non desta sorpresa in alcuno!... tuttavia non e' di questo che ora intendo parlare... quello che mi interessa far notare e' in pratica l'assenza di tracce di sangue sul colletto di entrambi gli indumenti, cosa a dire il vero abbastanza soprendente se si considera il vistoso taglio alla gola inferto a Yara evidenziato nell'immagine c)... la cosa e' particolarmente vera per la felpa, la quale appare, anche se vista non da vicino, come fosse appena uscita dalla lavatrice... e la cosa e' ben messa in evidenza dal bravo GianGavino Sulas quando afferma... 

... sulla felpa non c'e' una sola traccia di sangue!...

... molto bene!... e che cosa c'e' scritto in proposito sulle 'motivazioni'?...  lo leggiamo sempre a pag. 35... 

... per quanto riguarda le conseguenze delle plurime ferite da taglio, affermata la vitalita' delle lesioni, e' indiscutibile che esse abbiano dato luogo ad un certa profusione emorragica che tuttavia  nella fattispecie deve ritenersi elemento che solo concorsualmente (e quindi non in forma autonoma ne' prevalente) intevenne nel condizionare l'exitus. Tale affermazione e' suffragata dal mancato riscontro autoptico di lesioni di grossi vasi arteriosi o comunque lesioni tali da giustificare una rapida anemizzazione...

... e poi a pag. 37...

... dovendosi escludere lo shock emorragico per la presenza di sangue nei vasi e negli organi...

... allora boys and girls!... si puo' cincischiare quanto si vuole!... per quanto si cincischi tuttavia la verita' 'in soldoni' e' questa: Yara, ad onta delle ferite multiple da taglio, non ha subito significativa perdita di sangue... e la spiegazione, al di la' di 'sofismi piu' o meno sofisticati' e' assai semplice: quando le ferite da taglio le sono state inflitte il cuore aveva gia' cessato di battere... certo ammettere questo in maniera esplicita avrebbe significato nel migliore dei casi depotenziare di molto il quadro accusatorio per cui, arrivati al momento di spiegare la mancanza di sangue sul colletto della maglietta e sulla felpa ecco che la dott.ssa Bertoja sfodera argomentazioni che definire demenziali e' alquanto riduttivo... ecco che cosa si legge nelle 'motivazioni' a pag. 46 ...

... quanto allo scarso imbrattamento del bordino della maglietta, esso, anche nelle fotografie segnalate dalla difesa, non e' affatto bianco ma sporco di sostanza bruno- nerastra... non avendo idea di quale fosse la posizione della vittima quando e' stata attinta dalla lesione al collo, inoltre, non e' possibile sapere neppure dove sia colato il sangue... al momento del rinvenimento poi, il collo era parzialmente coperto dal cappuccio nero della felpache potrebbe avere assorbito il sangue...

... allora!... che simili 'allucinazioni' possano essere state parto della 'fantasia' della dott.ssa Letizia Ruggeri  ci puo' anche stare!... in fondo il suo ruolo e' chiaramente 'di parte'... ma che esse possano venire recepite tali e quali dalla corte il cui ruolo per definizione e' super partes e' cosa che lascia molto perplessi!... vabbeh!... passiamo ad altro che e' meglio!...

... ad altro?... e a che cosa?... torniamo a quella che con ogni probabilita' e' stato il primo colpo sferrato a Yara dal suo aggressore, vale a dire il colpo all'angolo della mandibola destra... e' stato un calcio o un pugno?... beh!... anche senza essere crimonologhi [e abbiamo ben visto in questa vicenda quanto i 'criminologhi' di casa nostra siano  competenti nel loro mestiere!...], ma solo a 'lume di buon senso' possiamo dire che molto probabilmente non e' stato un pugno... intanto se fosse stato un pugno esso sarebbe stato inferto con il braccio sinistro e la statistica ci dice che  e' difficile [secondo uno studio condotto nel 1998, il 7-10 % della popolazione adulta mondiale era al tempo mancina...] ... in secondo luogo anche in quel caso di tratta di un punto insolito in quanto poco accessibile...  proviamo dunque a ipotizzare sia stato un calcio... a prima vista pare si possano fare le stesse obiezioni fatte a proposito del pugno... essere mancino infatti comporta lo stesso si faccia uso del braccio come della gamba... a prima vista pero'!... eh si'!... perche' chiunque di voi abbia visto una sola volta in vita sua un incontro di Karate-do [l'arte marziale giapponese di cui la Pm dott.ssa Letizia Ruggeri e' cintura nera e della cui bravura ha dato ampia dimostrazione nella fiction televisiva  Ignoto1, Dna di un'indagine... ]  avra' sicuramente notato il colpo illustrato nella immagine seguente...   

... immagine e)... 


... allora!... il colpo che vedete e' sferrato col piede destro ed e' diretto precisamente contro l'angolo della mandibola destra del malcapitato avversario... il colpo rientra tra le tecniche di attacco conosciute come geri waza [ovvero 'tecniche di calcio'...] e in particolare si tratta dello ushiro sokuto geri [ovvero 'calcio all'indietro col taglio esterno del piede'...]  [16] ...  anche chi non e' esperto non ha difficolta' a comprendere l'estrema efficacia di questo colpo, in grado letteralmente di 'proiettare in aria' la vittima e di causare a questa gravi lesioni cerebrali nel caso la testa vada a sbattere contro superfici dure... care lettrici e cari lettori!... oramai penso che mi conoscete e sapete che se affermo qualcosa  e' solo dopo aver meditato a lungo... e allora vi dico una cosa di cui sono piu' che certo: il colpo che ha segnato il destino della povera Yara e' stato proprio quello che vedete nell'immagine qui sopra... puo' esserci stato certo anche un secondo colpo sferrato allo zigomo sinistro con la tecnica tsuki waza [ovvero 'tecnica del pugno'...] ma anche senza di questo la caduta a terra con conseguente contusione alla nuca sarebbe stata probabilmente inevitabile...

... allora boys and girls!... ora che abbiamo visto come Yara e' stata aggredita non resta che andare oltre e cercare di capire dove e quando e' stata aggredita... e qui si trattera' di cercare di aprire il 'vaso di Pandora' il quale pero' non rappresenta, come nell'antico testo Greco, 'tutti i mali del mondo' bensi' la verita' che a tutti i costi si e' voluto tenere nascosta arrivando al punto di costruire un castello di false accuse contro un innocente... 

... boys and girls!...  calma e sangue freddo!... ho trattato in precedenza la cosa in [17] ma ora e' il caso di rivedere queste cose in maniera piu' dettagliata e gia' si e' cominiciarto a capire il perche'... andando con ordine non si puo' non porsi per prima cosa un quesito essenziale: a quale ora Yara quella sera e' uscita dal locale palestra, dove si era fermata ad osservare gli esercizi delle allieve piu' piccole?...

a pag. 19 delle 'motivazioni' si legge...

... nel dettaglio secondo Daniela Rossi Yara aveva lasciato la palestra alle 18.40; Silvia Brena la notava in palestra seduta a guardare l'allenamento delle allieve piu' piccole  intorno alle 18.30 -18.35; per Laura Capelli era rimasta in palestra per circa un'ora ed era andata via tra le 18.40 e le 18.45; per Ilaria Mecca era arrivata verso le 17.30 e so era trattenuta per circa un'ora; secondo Roberta Tizzoni era uscita dalla palestra tra le 18.30 e le 18.45... 

... allora!... in altre parole allieve ed istruttrici, presenti quella sera in gran numero, al di la' dei '... non so... non ricordo...' non riescono a mettersi d'accordo e dare un orario abbastanza preciso su quando Yara e' uscita dal locale palestra!... l'unica cosa che e' dato sapere e' che l'ora e' compresa tra le 18.30 e le 18.45... un lasso di tempo piuttosto ampio, non trovate?!... e qui occorre dire che altre persone hanno mostrato di essere assai meno smemorate di costoro e di serbare del giorno della scomparsa di Yara ricordi molto piu' precisi e dettagliati... ecco infatti che cosa ha dichiarato al processo la mamma di Yara Maura Panarese [19]... 

... ho poi contattato la responsabile della palestra la quale mi ha confermato che Yara era stata in palestra fino alle 18.30 circa e l'aveva vista uscire da sola a quell'ora. Un'altra istruttrice mi ha detto che l'aveva salutata alle 18.30 dicendo che sarebbe tornata subito a casa poiche' altrimenti mamma si sarebbe allarmata... 

... allora ragazzi!... questo ultimo dettaglio, della massima importanza, e' riportato in margine alle motivazioni senza pero' specificare l'ora... in una nota in fondo a pag. 20, a proposito del fatto che alle ore 18.42 Yara era in ritardo,  si legge...

... come la stessa Yara aveva riferito alla compagna di ginnastica Sara Canova prima di lasciare la palestra... 

... e a conferma di tutto questo leggiamo in [18]... 

... '... avevo chiesto a Yara - ha raccontato la mamma [di Yara n.d.r. ...] in aula - di tornare [dalla palestra n.d.r. ...] entro le 18.45, alle 19 l'ho chiamata, 3-4 squilli e poi e' partita la segreteria. Ho chiamato le istruttrici e mi hanno risposto che era uscita dalla palestra alle 18.30. Allora sono andata in palestra, ma Yara non c'era, cosi' ho chiamato la polizia...'...

... allora boys and girls!... sembra proprio di trovarci di fronte ad uno strano dilemma... da una parte mamma Maura ricorda assai bene che le 'istruttrici' [di cui pero' non e' dato sapere il nome e quindi non si sa se siano o no state chiamate a testimoniare...] da lei contattate poco dopo le 19.00 [e quindi pochi minuti dopo la scomparsa di Yara...] affermano concordemente di aver visto uscire Yara dalla  palestra all'incirca alle ore 18.30, minuto piu' minuto meno... e la cosa e' avvalorata dal fatto che Yara doveva tassativamente essere di ritorno a casa entro le ore  18.45, come testimoniato da mamma Maura e indirettamente da Sara Canova...  ebbene... ebbene, a parte la breve e incompleta noticina dove si cita quest'ultima, nelle 'motivazioni' delle testimonianze che indicano l'uscita di Yara dalla palestra alle ore 18.30 non si fa il piu' piccolo accenno...  questo pero', lo ripetiamo, vale solo per le prime ore successive alla scomparsa di Yara... tuttavia gia' a partire dal giorno dopo, sabato 27 novembre 2010, le cose cambiano nelo senso che tutte le persone sentite dai carabinieri fanno in modo da portare piu' avanti, si direbbe quasi il piu' possibile avanti,  l'ora in cui Yara ha lasciato il locale palestra quella sera, fino addirittura ad arrivare alle 18.45... ecco che cosa ha dichiarato Silvia Brena sentita dai carabinieri il 27 novembre 2010 [20]...      

... ho visto Yara l'ultima volta alle 18.30-18.35 del 26 novembre nel palazzetto... ero entrata per un'incombenza burocratica e ho visto Yara che aiutava un'altra insegnante che era con lei... mi risulta fosse andata in palestra per consegnare uno stereo alle altre insegnanti...

... hmmm!... ecco che altri cinque minuti vengono ad aggiungersi, allargando di molto il ventaglio temporale!... e poi la Brena afferma di aver visto Yara mentre aiutava  un'altra insegnante nell'istruire le allieve piu' giovani, il che lascia intendere che l'uscita di Yara dalla palestra doveva essere stata successiva alla fascia oraria da lei indicata...

... bene!... confidando come sempre che il lettore intelligente intenda, lasciamo per il momento la Brena e l'allegra compagnia delle 'belle smemorate' e veniamo a parlare di una persona che invece dimostra di avere una memoria formidabile, proprio come Pico della Mirandola: Fabrizio Francese... di costui  ho gia' scritto ampiamente in [21] e non e' il caso di ripetere tutto dall'inizio... come riassunto dei punti fondamentali valgano queste  righe tratte da un articolo di Repubblica del 19 dicembre 2010 [22] ... 

  ... tre quarti d'ora uno davanti all'altra: da una parte la madre di Yara, dall'altra l'uomo che per ultimo ha visto la ragazzina viva. Anche lui genitore - è il padre di una compagna di ginnastica ritmica - anche lui angosciato per le sorti di Yara Gambirasio, scomparsa nel nulla la sera del 26 novembre dopo che era andata in palestra a Brembate a portare uno stereo. '... l'ho vista nel centro sportivo alle 18.42...', ha raccontato il testimone agli investigatori. E così l'uomo, su richiesta di carabinieri e polizia, è stato messo a confronto con Maura Gambirasio nella villetta di via Rampinelli...

... i due hanno parlato a lungo e, di fronte al questore Vincenzo Ricciardi e al colonnello dei carabinieri Roberto Tortorella, hanno provato a ricostruire, fase dopo fase, minuto dopo minuto, gli ultimi spostamenti di Yara prima che il suo o i suoi rapitori l'abbiano portata via. Ritenuta attendibile e preziosa dagli inquirenti, è dalla testimonianza del padre di una delle giovani ginnaste che si allenavano con Yara - portata alla luce dalla trasmissione Quarto Grado - che si riparte per cercare di risolvere il giallo di Brembate. '... era nell'atrio nei pressi dell'uscita principale...', ha riferito l'uomo. La presenza di Yara a quell'ora nel palazzetto, stando alla ricostruzione messa assieme dagli investigatori, si colloca spazio-temporalmente tra i due s.m.s. che la ragazzina si è scambiata con la sua amica Martina. Uno in entrata sul cellulare di Yara alle 18.25, l'altro in uscita alle 18.44, due minuti dopo che il testimone la vede...

... per completare la citazione mi pare doveroso aggiungere la foto scattata in quell'occasione dal cronista di Repubblica [nessun altro quotidiano ha riportato la notizia...], foto che ritrae in primo piano il questore Vincenzo Ricciardi e il comandante dei carabinieri Roberto Tortorella...


... immagine f)...


 ... allora!... mi rendo conto che il commento che sto per fare puo' offendere l'intelligenza del lettore... di questo chiedo scusa ma il lettore intelligente deve capire che non tutti lo sono e portare pazienza... dunque dunque!... se abbiamo bene inteso il signor Fabrizio Francese, il quale nel corso del processo si rivelera' di fatto la carta piu' preziosa in mano all'accusa, prima ancora che le sue dichiarazioni fossero verbalizzate,  e' stato accompagnato dalle piu' alte autorita' di polizia e carabinieri del Bergamasco nell'abitazione dei Gambirasio e messo a confronto con la sig.ra Maura Panarese, la mamma di Yara... ovvio domandarsi lo scopo che questa visita si prefiggeva... tale scopo era forse quello di 'esprimere solidarieta' ' alla famiglia di Yara ed 'inculcarle fiducia'?... ragazzi!... ca' nisciuno e' fesso!... diciamo che e' assai piu' plausibile che il Francese dovesse apprendere da mamma Maura dettagli essenziali su come era vestita e come era acconciata Yara quando e' uscita di casa quella sera e questo al fine di non rendere poi dichiarazioni incoerenti... e il perche' di cio' e' anch'esso assai plausibile: il Francese quella sera in palestra Yara non l'ha incontrata affatto!...  

... molto bene boys and girls!... per concludere proviamo ad esaminare i due corni del dilemma' : a chi dobbiamo credere?... dobbiamo credere a Silvia Brena, la quale non ha saputo dire come il suo Dna e' finito 'in quantita' e qualita' industriali' sulle maniche del giubbino di Yara, la quale si e' contraddetta piu' volte su che cosa ha fatto quella sera, la quale al processo si e' trincerata dietro la formula '... non so... non ricordo...'?... dobbiamo credere a Fabrizio Francese, il quale non ha saputo o voluto spiegare il perche' per fare cinque chilometri di strada  ci abbia messo 18 minuti [alle ore 18.24 il suo treno e' giunto puntuale alla stazione di Ponte San Pietro, alle 18.42 afferma di aver visto Yara nel complesso della palestra...], il quale non ha mai chiarito cosa fosse andato a fare, accompagnato dal questore Vincenzo Ricciardi e dal comandante Roberto Tortorella, in casa dei Gambirasio?... oppure dobbiamo credere a mamma Maura, la quale, e questo le va riconosciuto senza ombra di dubbio, non ha mai esitato a dire 'tutta la verita' ' anche quando questa era sfavorevole alle tesi dell'accusa [si pensi a quando nel corso del dibattimento mamma Maura, non ostante la presidente Antonella Bertoja avesse cercato di 'stoppare' l'avvocato Camporini che le aveva chiesto quale reggiseno indossasse Yara quando era uscita di casa, ha a sua volta 'stoppato' la presidente rispondendo che Yara quel giorno indossava un reggiseno di colore rosa... reggiseno che poi sul cadavere  di Yara e' stato trovato di colore viola... e si pensi soprattutto a quanto deve essere stata 'redarguita' per questo dai suoi legali!... ]?... al lettore intelligente l'ardua sentenza!... 

... molto bene!... per rendere meno ardua questa 'sentenza' pero', prima di passare ad altro, sara' bene parlare un poco di un tema di cui nel corso del processo si e' parlato il meno possibile: il cantiere di Mapello, il piastrellista marocchino Mohamed Fikri e  il suo datore di lavoro Roberto Benozzo... andando a leggere articoli risalenti a fine estate del 2011 e successivamente 'dimenticati' capita di leggere cose come queste [23]...

... poche ore prima infatti [Mohammed Fikri n.d.r. ...] era stato interrogato dai carabinieri e la fidanzata lo aveva chiamato per sapere che cosa gli avessero chiesto. Di fronte a quel pianto e quella richiesta di perdono la ragazza non capiva: '... cosa devi farti perdonare se non hai fatto niente di male?...'. Questo e' il contenuto di una telefonata che non e' mai stata contestata al muratore e che non e' mai finita nel fascicolo aperto dal magistrato nei confronti di Fikri...

... Fikri, appena le indagini si erano concentrate sul cantiere di Mapello, si era imbarcato per il Marocco  con la sua auto. Quattro giorni dopo, di ritorno dal Marocco, il comandante del traghetto consegno' l'auto ai carabinieri che volevano affidarla al Ris di Parma per farla esaminare alla ricerca di eventuali tracce. Il Pm Ruggeri non lo ritenne necessario e riconsegno' la macchina al giovane. Sullo stesso traghetto Fikri e alcuni suoi amici avevano imbarcato anche un furgone bianco che non e' piu' stato ritrovato...

... portano nuovamente in un cantiere edile le ricerche per scoprire l'assassino di Yara. Probabilmente uno strumento utilizzato dai piastrellisti e' stato usato per infierire sul copro della ragazza. Confermato anche il pulviscolo di cemento e di piastrelle trovato nei suoi polmoni... 

... pero' ragazzi!... niente male non e' vero?... cosi' a distanza di ben sei anni vengono alla luce certi 'dettagli' di cui oggi nessuno parla piu'!... ad esempio...

a) ... a quanto pare anche il marocchino Fikri, come gia'  Silvia Brena, quando il discorso e' caduto sulla povera Yara, si e' lasciato andare ad un pianto dirotto!... ma, come ha detto la sua fidanzata, perche' mai se lui con Yara non c'entrava niente?!...

b) ... la telefonata tra Fikri e la fidanzata, quella in cui si distingue chiaramente la frase '... l'hanno uccisa davanti al cancello...' per intenderci, non e' mai stata contestata al marocchino ne' e' finita nel fascicolo aperto contro di lui... in altre parole e' stata dimenticata...

c) ...  il marocchino ai primi di dicembre si e' imbarcato sul traghetto che doveva riportarlo a casa portandosi dietro non solo il famoso furgone ma anche la propria auto... considerando il costo della cosa non sembra che fosse intenzionato a tornare in Italia dopo poche settimane... non e' vero?... 

d) ... dopo che il il comandante del traghetto, al termine del viaggio di ritorno, ha consegnato l'auto di Fikri ai carabinieri la Pm Letizia Ruggeri, in aperto disaccordo con i militari dell'Arma, ha disposto che l'auto venisse restituita al proprietario impedendo cosi' ogni indagine sulla vettura da parte del Ris, questo non ostante il marocchino fosse indagato per omicidio...

e) ...  e' ribadito una volta per tutte che nei bronchi della povera Yara sono state rinvenute polveri sottili prodotte dalla lavorazione delle piastrelle [silicio + tungsteno...] ... tuttavia nella relazione finale stilata dalla dott.ssa Cristina Cattaneo ['riveduta e corretta' secondo le indicazioni della Pm Letizia Ruggeri...] di tali elementi chimici non si fa piu' alcuna menzione...

... urka ragazzi!... ora a distanza di sei anni di tutto questo chi mai si ricorda piu'?... e non e' ancora finita!... aver scoperto questi ed altri 'gustosi dettagli' sulle indagini condotte in un primo tempo sul cantiere di Mapello e su Mohamed Fikri mi ha stimolato a ricercare altro materiale scritto a quel tempo di cui tutti [o quasi...] o non ci siamo mai interessati oppure abbiamo perso il ricordo... a forza di cercare qualcosa prima o poi si trova e cosi' e' stato nel mio caso... dei movimenti effettuati la sera del 26 novembre  da Mohamed Fikri e dal suo datore di lavoro Roberto Benozzo si era parlato nel corso di una puntata di Quarto Grado di cui  ho scritto in [17] ... da li' riporto... 

... alle 18.44 dal cellulare di Yara qualcuno invia un messaggio all'amica Martina... il cellulare aggancia ancora la cella di Ponte san Pietro, compatibile con la palestra...  all'incirca a quell'ora, a due chilometri di distanza, due uomini 'staccano' dal lavoro e si preparano ad andare a cena... sono Roberto Benozzo, titolare di un'impresa che lavora alla costruzione di un nuovo centro commerciale a Mapello, e il piastrellista marocchino Mohamed Fikri, 23 anni... attorno alle 19.00 Benozzo  e Fikri raggiungono, a bordo di un furgone bianco, il ristorante 'Le Vele'  a Bonate di Sotto e ci stanno per circa un'ora... poi escono per tornare al cantiere...

... allora boys and girls!... approfittiamo dell'occasione, visto che si accenna al famoso s.m.s. inviato dal cellulare di Yara all'amica Martina alle 18.44  per un piccolo intermezzo, dopo di che torneremo a parlare di Fikri e Benozzo... di questo s.m.s. ho gia' parlato in [17] e da li' riporto... 

... alle ore 18.44, allorche' e' stato inviato a Martina Dolci l 's.m.s. '... dobbiamo essere giu' per le otto...', Yara era sicuramente 'in ritardo' [vedi la gia' citata deposizione di Maura Panarese la quale ha affermato in udienza: '... avevo chiesto a Yara di tornare  entro le 18.45...' n.d.r. ] in quanto non avrebbe potuto  in meno di un minuto percorrere il tragitto che separava la palestra da casa sua!... e quindi?... quindi e' lecito porsi un quesito basilare: puo' essere che alle ore 18.44 Yara abbia deciso di inviare l' s.m.s. a Martina, cosa che evidentemente poteva essere fatta con comodo piu' tardi, e non invece avvisare mamma Maura che avrebbe tardato?...  beh!... ad un quesito cosi' posto Gugliemo da Occam non avrebbe avuto esitazione a far scattare il suo 'rasoio': questa eventualita' e' impossibile!... gia'!... e' pero' del tutto evidente la conseguenza logica che questa conclusione comporta: l' s.m.s. delle ore 18.44 non e' stato inviato da Yara... 

... allora!... e' del tutto evidente che, a supporto di questa ultima mia affermazione, la necessita' per Yara di essere di ritorno a casa non piu' tardi delle 18.45 da sola pesa come un macigno ... pero' al fine di cercare ogni elemento che puo' farci avvicinare alla verita' e' il caso di segnalare un'altra anomalia relativa a questo s.m.s. ... questa 'anomalia' si riferisce al testo inviato che e' risultato essere:  dobbiamo essere giu' per le otto ... perche' anomalia?... per rispondere a questa domanda citero' una puntata di Quarto Grado andata in onda il 15 marzo 2013, piu' di una anno prima dell'arresto del Massi [... a quel tempo la trasmissione era condotta da Salvo Sottile, coadiuvato dalla graziosa Sabrina Scampini...]... che cosa abbia di 'speciale' questa puntata lo capiremo tra breve ... il primo servizio andato in onda quella sera si riferisce al processo che ha visto condannate Sabrina Misseri e Cosima Serrano per l'omicidio di Sarah Scazzi... diciamo subito che questo anche questo processo, non meno di quello del Bossetti, rientra sicuramente nel lungo elenco di mostruosita' perpetrate dalla 'macchina giudiziaria' del notro sventurato paese... basti solo dire che la 'prova regina' della colpevolezza delle due donne risiede nella testimonianza di un fioraio il quale le avrebbe viste caricare a forza la povera Sarah sull'auto di Cosima per poi dileguarsi... mon Dieu!... in se' come testimonianza potrebbe anche andare... solo che c'e' un piccolo quanto sconcertante dettaglio: ... il fioraio ha assistito a tutto questo in un sogno!... a questo e' arrivata la 'giustizia italiana'!!...

... boys and girls... calma e sangue freddo!... inutile polemizzare!... chi vuole sapere di 'dettagli' relativi a  questa 'vicenda giudiziaria' altro non ha da fare che leggere qui [25]...  noi intanto andiamo avanti col nostro ragionamento!... sono piu' di una le 'mostruosita' che accomunano il processo per l'omicidio di Sarah Scazzi con il processo per l'omicidio di Yara Gambirasio... una, come abbiamo appena visto, e' la totale inconsistenza della ricostruzione della dinamica dell'omicidio... l'altra e' la non meno totale inconsistenza del movente ipotizzato per l'omicidio... dunque dunque... per farla breve era successo che Sabrina Misseri e Sarah Scazzi avevano conosciuto tal Ivano Russo e questi aveva stretto un forte legame di amicizia con le due ragazze... col tempo Sabrina sarebbe stata sempre piu' attratta  da Ivano e, conscia di non avere una forte carica di sex appeal, avrebbe cercato di sedurlo presentardosi come una ragazza fortemente disinibita e propensa a soddisfare tutte le 'fantasie erotiche' degli uomini che le interessavano e a questo scopo nell'estate del 2010 avrebbe avuto con il 'suo Ivano' un intenso scambio di s.m.s. alquanto 'hot'  ... ne riportiamo alcuni...              

... la tedesca e' proprio zoccola ... di nuovo ha fatto vedere tutte e2le tette  xil tatuaggio... li sta piacendo... io ti giuro su me stessa farei 1lavoraccioxcambiarmi... minchia ke pesantezza... adesso sta facendo finta di fare 1 ******* a piero... mi sa ke e' anche lesbica... e' 1coppia strana... peccato oggi ke non c'eri... c'era la mia lesbica ke non vedevo da tanto... ke bona pero' li piace il sesso...  te la volevo far conoscere xke e' troppo simpatica... cmq tranquillo... te la devi fare con l'emilia ke e' vergine...  6 pazzo... mi dici xke vuoi fare contrario... nn mi rispondi... stai zitto ke e' meglio ke tu 6 bravo... ma come ti 6 alzato oggi... mi serve la ***** xo'... 

... allora!... quelle frasi che vedete sopra sono un bell'esempio di 'scrittura s.m.s.', la quale sta a poco a poco prendendo il sopravvento praticamente in tutto il mondo... al punto che perfino all'Universita' di Cambridge quasi tutti gli elaborati presentati dai candidati all'ammissione al celeberrimo ateneo sono stati scritti secondo questo 'stile'... la nascita di questo modo di scrivere e' stata motivata dal fatto che la lunghezza del messaggio e' bene non superi i 160 caratteri, al di la dei quali scatta un costo superiore... quindi la necessita', tipica dei giovani e ancor piu' dei giovanissimi,  che e' noto non hanno grandi disponibilita' di quattrini, di dirsi piu' cose possibili col minor numero di caratteri possibili ha creato le premesse per la nascita di questa forma di scrittura... alcune sue caratteristiche le potete vedere nei messaggi che Sabrina ha inviato al 'suo Ivan' riportati sopra... 

- non e' male, quando la comprensibilita' del testo lo consente, tralasciare qualche pausa [la pausa e' un carattere come gli altri...] tra una parola e l'altra...

- ogni numero si scrive come numero e mai in lettere...

- alcuni numeri  possono sostituire gruppi di lettere... per esempio 1 puo' sostituire le espressioni un, uno e una... inoltre 6  puo' sostituire la seconda persona singolare nel presente del verbo 'essere' : sei...

- la lettera  k sostituisce la coppia di lettere ch ogni volta che e' possibile... l'espressione che diviene dunque ke...

- la comunissima negazione  non viene sempre sostituita da nn...

- il gruppo di lettere per e' sostituito dalla lettera ogni volta che e' possibile, anche all'interno di altre parole... cosi' perche' diviene  xke e pero' diviene xo'...

- il gruppo di lettere gl e' sostuito  dalla lettera l tutte le volte che e' possibile... cosi' gli diviene li ...

... molto bene!... lungi dall'avere esaurito il discorso sullo 'stile s.m.s.', abbiamo tuttavia elementi sufficienti per spiegare quella che abbiamo chiamato 'anomalia' contenuta nel messaggio inviato dal cellulare di Yara all'amica Martina alle ore 18.44 di quella maledetta sera... infatti che se il messaggio fosse stato effettivamente inviato da Yara, questa con ogni probabilita' non avrebbe digitato dobbiamo essere giu' per le otto, bensi' dobbiamo essere giu' x le 8 ...  

... ok!... al di la di questa considerazione, che pure non e' irrilevante, un ben piu' importante spunto ci viene dall'analisi degli s.m.s. inviati da Sabrina Misseri al 'suo Ivano'... seguiamo infatti la domanda che nel proseguio della puntata  Sabrina Scampini rivolge a Roberto Cusano, professore di telecomunicazioni alla Sapienza di Roma...
      
 Sabrina Scampini: ... per la procura e' stata importantissima l'analisi  di quei telefoni perche' sono serviti per dimostrare il movente della gelosia e dell'ossessione... ma Roberto Cusano, c'e' qualcosa di strano, nel senso che i messaggi spediti tra Sabrina e Ivano sono tantissimi... si parla di migliaia di messaggi... c'erano dei periodi in cui si spedivano sessanta messaggi al giorno... questi messaggi pero' arrivano fino ad un anno prima, quindi non sono messaggi dell'ultimo mese... sono stati presi in un anno... e loro li avevano cancellati... quindi gli s.m.s. rimangono sul telefono anche dopo essere stati cancellati?...

...  urka ragazzi!... cosi' veniamo a sapere che questi 'messaggi hot' erano stati cancellati sia da Sabrina sia da Ivano e cio' non ostante sono stati recuperati!... ma allora!... come si fa a non pensare, tornando alla vicenda di Yara, ai messaggi s.m.s. che Silvia Brena e il fratello di lei Alessandro si sono scambiati alle ore 18.35, ovvero nell'arco dei famosi dieci-quindici minuti in cui non sappiamo cosa sia accaduto veramente a Yara!... possibile che nessuno ma proprio nessuno abbia pensato, spinto se non altro dalla curiosita',  di recuperarli?... sentiamo che cosa ha da dire l'esimio prof. Cusano...     

Roberto Cusano: ... allora!... qui parliamo di telefoni non di ultimissima generazione ma comunque piuttosto recenti, messi in commercio tra il 2007 e il 2008... questi telefoni gia' avevano le caratteristiche di essere governati da un sistema non molto diverso da quello che abbiamo nei computer... negli ultimi computer noi possiamo cancellare un file con diverse modalita'... per esempio lo possiamo trascinare nel cestino, ma poi ci accorgiamo che il file ancora sta li', quindi e' recuperabile... possiamo cancellare il contenuto del cestino, pero' sappiamo che qualcuno esperto, entrando nella memoria del computer, e' poi in grado di ritrovare questo file in qualche maniera, a meno che non vi siano state sovrapposte altre informazioni... spesso pero' cosi' non e'... per i telefoni avviene qualcosa del genere... gli s.m.s. possono essere cancellati manualmente uno per uno per cosi' dire... finire in una zona di memoria secondaria e anche di fronte ad uleriori cancellazioni potrebbero essere comunque presenti tra i dati contenuti nel telefono... questi telefoni con la schedina addizionale hanno capacita' di memoria per mantenere migliaia e migliaia di messaggi... in effetti l'analisi forense sui cellulari si presta ad eventualita' di questo tipo... evidentemente gli inquirenti hanno fatto un tipo di analisi che si usa frequentemente: prendi il telefono, gli attacchi delle connessioni con un Pc che guida tutta l'analisi e attraverso questo Pc vai a cercare nella memoria del telefono i dati che si pensa di aver cancellato... in realta' pero' ancora sono li'... 

... tombola ragazzi!... cosi' gia nel marzo 2013, quando ancora nessuno al di fuori di una ristretta cerchia di inquirenti sapeva del Dna di Silvia Brena ritrovato 'in quantita' e qualita' industriali' sulla manica del giubbino di Yara, l'esimio prof. Cusano ci rende noto che e' perfettamente possibile recuperare da un telefono cellulare anche s.m.s. cancellati a patto che la locazione di memoria in cui sono rimasti non sia stata sovrascritta... cosa che a distanza di poco tempo da quando sono stati inviati e' altamente probabile... questa 'indagine' e' stata ordinata dalla procura di Taranto per il telefono cellulare di Sabrina Misseri allorche' si e' indagato su di lei... nulla del genere invece e' stato disposto dalla procura di Bergamo per il telefono cellulare di Silvia Brena neppure dopo la scoperta del suo Dna sul cadavere di Yara... perche'?... perche' non c'e' stato alcun interesse per i messaggi da lei scambiati col fratello alle 18.35 di quella sera e poi cancellati?... ecco una domanda a cui nessuno dovra' mai dare risposta... a meno che non si finisca sul banco degli accusati in un tribunale s'intende!...

... allora ragazzi!... diciamo che questa puntata di Quarto Grado, andata in onda allorche' il nome Massimo Giuseppe Bossetti non diceva assolutamente nulla alla maggior parte degli italiani, ci e' piaciuta molto... al punto che su di essa ci torniamo tra non molto... prima pero'... prima spendiamo ancora due parole sul Karate-do  e il lettore intelligente scoprira' che ne vale la pena... a suo tempo mi ha ispirato non poco la lettura di una articolo in cui si parlava di arti marziali connesse con l'omicidio di Yara [26] ... leggiamone le prime righe...

...  qualche giorno fa mi e' rinvenuta in mente una tragica vicenda del lontano 2013. Si tratta del tristemente famoso Monaco Shaolin Carlos Aguillar, nella cui palestra Zen 4 di Bilbao furono trovati i resti del cadavere di una prostitute nigeriana. All'epoca noi di Kung Fu Life ci occupammo del caso attraverso un post che ne raccontava le dinamiche, lasciando sia in chi scrive sia in chi legge una strana sensazione: quella di un incontro tra arti marziali e cronoca nera non in tema di difesa personale di una vittima, ma di un omicidio brutale da parte di un aggressore. Quella stessa sensazione che ho provato quando, andandomi a cercare il nostro vecchio post per riguardarmelo un po', mi sono imbattuto in un altro caso in cui le arti marziali sarebbero state arma del cattivo e non difesa del buono. Un caso ben piu' famoso di quello del Monaco spagnolo: l'omicidio della tredicenne Yara Gambirasio, avvenuto il 26 novembre del 2010 a Brembate di Sopra, in provincia di Bergamo...

... dunque dunque!... l'ignoto autore di queste righe, verosimilmente un maestro di Kung Fu quindi non un 'parolaio qualunque', pare anch'egli ipotizzare una sorta di connessione tra la scomparsa di Yara e le arti marziali orientali... proviamo quindi a continuare la lettura... non si sa mai venga fuori qualche cosa di utile!...

... la notizia va chiaramente presa con le pinze, anche perché il caso Gambirasio, proprio come quello di poco precedente della piccola Sarah Scazzi uccisa ad Avetrana, è uno di quelli di cui forse non sapremo mai la verità a causa dell’insufficienza di prove. In ogni caso, la notizia è questa: tra le molteplici ipotesi fatte sull’arma del delitto, ce n´é una che sostiene che si tratti di un coltello da Kali filippino, che sarebbe stato maneggiato da un esperto di arti marziali. L´assassino di Yara praticava Kali filippino. Questa ipotesi risale al febbraio di quest´anno e non ha avuto molta rilevanza mediatica. Probabilmente perché è stata quasi subito 'sostituita' da un´altra che, ad un uso strategico, studiato e tattico dell´arma, ne ha contrapposto uno fatto di incertezze e confusa manualitá... la dinamica delle lesioni da taglio sul corpo di Yara fu già interpretata come abbastanza atipica. L´idea che si fece strada inizialmente fu quella della pista rituale, secondo cui la direzione e la modalità in cui furono inferte mostrerebbe una logica coerente con una qualche procedura del genere. La perizia fatta dalla difesa dell´imputato Massimo Bossetti, che di arti marziali non sa nulla, ha sostenuto quindi che l´assassino fosse mancino e abile nel combattimento (Moroni 2015). Il medico legale Danila Rannalletta ha detto ai microfoni dei giornalisti che sono state svolte molte prove empiriche e ha proposto questa interpretazione...  

... allora boys and girls!... ecco che non 'qualche' ma molte cose utili vengono fuori!... prima fra tutte le 'lesioni da taglio atipiche' riscontrate sul cadavere di Yara... non si puo' non essere d'accordo con l'ignoto autore sul fatto che su questo punto [come su tutti gli altri del resto...] il team difensivo del Bossetti ha mostrato superficialita' e incompetenza...  le 'ferite da taglio'  di cui stiamo parlando le potete vedere nell'immagine c)... gli elementi che fanno propendere per l'ipotesi che chi le ha praticate fosse mancino sono in verita'  un poco ardui da comprendere...  come pure che l'arma da taglio utilizzata fosse un coltello da Kali filippino... la questione circa l'arma usata per produrre le lesioni da taglio sul corpo di Yara del resto e' di vecchia data... il buon GianGavino Sulas scriveva nel settempre 2011 [27] ... 


... lo scoop è del settimanale 'Oggi' , con un articolo a firma del giornalista Giangavino Sulas, secondo cui l'assassino di Yara le avrebbe inferto sei tagli netti, 'precisi, ma abbastanza superficiali su schiena, collo e polsi', utilizzando una taglierina da muratore, un attrezzo che viene usato soprattutto da chi posa pavimenti. Secondo Sulas, si tratterebbe di una 'taglierina affilatissima e sottile che serve per delimitare e ripulire i bordi delle piastrelle quando vengono posate e incollate al pavimento'. 'L'arma - scrive Sulas sul sito del noto settimanale - è stata individuata da Cristina Cattaneo, l'anatomopatologa alla quale la Procura di Bergamo ha affidato l'autopsia. Il medico legale infatti ha scoperto su tutte le ferite una materiale particolare: i residuati delle piastrelle quando vengono ripulite con la taglierina. A questo punto la Cattaneo non ha avuto più dubbi: quei residui può averli lasciati solo l'attrezzo di un piastrellista'...   

... ok!... dunque nel settembre 2011, dopo che la dott.ssa Cristina Cattaneo aveva rilasciato la sua perizia autoptica 'riveduta e corretta', era trapelata in qualche modo la notizia che l'arma in questione fosse una taglierina da piastrellista... a questo riguardo non e' superfluo ricordare ancora una volta un dettaglio non di secondo piano: Mohammed Fikri e Roberto Benozzo erano piastrellisti... questo, lo ripetiamo, nel settembre 2011... se ora andiamo al giugno 2014, al tempo cioe' dell'arresto del Bossetti [il quale non lavorava piastrelle...] , ci accorgiamo che le cose sono cambiate e non di poco... ecco che cosa si legge infatti nella 'ordinanza' del Gip Enza Maccora [28]...

... non sono presenti lesioni tipicamente di difesa - riporta il Gip nell'ordinanza citando i risultati dell'autopsia - Per ciò che riguarda il mezzo produttivo delle lesioni da arma bianca, trattasi di strumento da punta e taglio, con spessore della lama minimo di 0.2 mm, lunghezza di almeno 2 cm, con possibile [che significa 'possibile'?... mistero!... n.d.r. ...] copertura in titanio, che per le caratteristiche rilevate è meno probabile trattarsi di un taglierino (cutter) ma piuttosto di un coltello...

... dunque dunque!... ogni riferimento alla 'taglierina da piastrellista' e' stato accuratamente cancellato!... la famosa 'arma da taglio' e' diventata 'arma da punta e taglio' e non e' piu' una taglierina, bensi' un coltello...  molto bene!... se proprio deve essere un coltello... che coltello sia!... proseguiamo pure tenendo a mente questo!... prima di proseguire pero', gia' che ci siamo, diamo un'occhiata a quello che ha scritto il buon GianGavino Sulas in [27] a proposito di Fikri e Benozzo...

... su questo punto [ovvero la posizione di Mohammed Fikri... n.d.r. ...] Sulas avanza un ultimo dubbio, anche perche' - scrive in chiusura - 'si e' scoperto che Fikri, prima di lavorare al cantiere di Mapello, aveva lavorato in un capannone di Chignolo, a cento metri dal campo dove il 26 febbraio scorso fu ritrovato il corpo martoriato di Yara'...

... molto bene boys and girls!... ora piu' che mai... calma e sangue freddo!... tralasciando [per il momento...] la questione 'coltello o non coltello', veniamo al nodo centrale della questione: che significato possono avere le 'lesioni da taglio' riscontrate sul cadavere della poveretta?... gia' altre volte ho espresso il mio pensiero al riguardo... e nulla e nessuno fino ad oggi mi ha indotto a cambiare idea... le ferite sul corpo di Yara sono state inflitte quando il cuore aveva cessato di battere e lo scopo doveva essere quello di depistare le indagini verso una qualche sorta di 'rituale'... su quest'ultimo punto sono sulla stessa linea pertanto dell'ignoto  autore dell'articolo citato in [26]... che la 'pista rituale' non abbia convinto nessuno e' cosa nota... fin da quando le lesioni da taglio rinvenute sul cadavere di Yara sono state rese note in qualche modo,  un'autentica legione di 'esperti esoterici' si e' scatenata nelle piu' varie 'interpretazioni'... sia ben chiaro che, ignorante come sono in materia, mi guardo bene dall'entrare in disquisizioni con costoro... mi limitero' solo ed esclusivamente a formulare una mia del tutto personale 'ipotesi' che, come tutte le ipotesi, per essere accettata come possibile deve in qualche modo essere supportata da elementi concreti... la maggior parte di questi 'esperti' ha creduto di 'intravedere' in quelle ferite uno dei simboli che vedete nell'immagine che segue, con una netta preferenza per quello in alto a sinistra... 


... immagine  g)...     


      
... dunque dunque!...  che cosa rappresentano i simboli che vedete?... la risposta la lascio ad una vera autorita' nel campo del 'sovranaturale': nientemeno che il 'coordinatore' CUN [Centro Ufologico Nazionale] di una importante regione d'Italia... 

 
... questi simboli ci portano lontano... a mio avviso, portano a rituali satanici o pagani... ci sono due simboli che si avvicinano di molto a questi... sono due sigilli di due demoni... Murmur è uno dei Conti e Gran Duchi dell'Inferno, sotto il cui comando sono poste 30 legioni di demoni... ha il potere di obbligare le anime a rispondere a qualsiasi domanda venga posta loro... 

  ... boys ad girls!... mi raccomando!... non ridete!... e soprattutto non commentate!... con certi individui basta un niente e ti ritrovi querelato per diffamazione!... tanto piu' che anche la difesa del Massi non ha disdegnato di citare come testimone niente meno dhe un prete esorcista che avrebbe dovuto 'interpretare' in chiave piu' o meno 'satanica' le ferite ritrovate sul cadavere di Yara, come possiamo leggere in [29]...

... il pool di Massimo Bossetti vorrebbe sentire, ad esempio, una fisioterapista del centro sportivo di Brembate che disse di essere stata molestata la sera della scomparsa di Yara, ma anche un sacerdote che dovrebbe interpretare i presunti segni (per gli inquirenti si tratta di ferite e basta) trovati sul corpo di Yara...

... boys and girls!... anche qui... occhio!... che a nessuno di voi venga in mente di esternare un commento del tenore seguente: '... ecco!... sono state proprio queste richieste di testimoni buoni solo a suscitare ilarita' che hanno fornito alla presidente Bertoja il pretesto per cancellare in blocco tutti i testi chiesti dalla difesa, in primo luogo Ivo Rovedatti, il pilota di elicotteri che ha sorvolato il campo di Chignolo l'ultima volta il 9 febbraio 2011 senza scorgere nulla che potesse somigliare al cadavere della giovane!...'... perche' dovete sapere che il duo S & C, dopo l'esito a dir poco  disastroso del processo di appello, non sta attraversando un momento di grande euforia e, quasi che la responsabilita' del disastro non sia loro bensi' di altri, e' poco propensa ad accettare critiche di sorta... ammesso lo sia stata mai in precedenza!...

... allora!... come in Scherzi a Parte mettiamo da parte gli scherzi e vediamo di ragionare un poco ma una volta per tutte su questi 'segni del demonio'... prendiamo per semplicita' quello in alto a sinistra nell'immagine g), citato quasi tutte le volte che si e' parlato della cosa... tale segno ricorda a me personalmente una insegna stradale che a poco a poco sta scomparendo dalle strade, insieme con i passaggi a livello ai quali era associata: la Croce di Sant'Andrea...  questa in effetti consta di una 'X' disposta in senso 'orizzontale' e due tratti pure orizzonali... ora pero'... osservando  l'immagine c) si nota che i due tratti orrizzontali [uno in corrispondenza del collo, l'altro in corrispondenza dei polsi...] sono posti sul 'lato A' del cadavere, mentre la 'X' disposta in senso 'orizzontale' si trova sul 'lato B', in corrispondenza della schiena... meta' dunque sul 'lato A', l'altra meta' sul 'lato B'... un nonsenso per chi avesse voluto tracciare un simbolo qualsiasi!... e poi... sul 'lato A' e' presente un lungo taglio disposto in senso 'verticale' che non trova riscontro in nessuno dei segni rappresentati nell'immagine g) ... no ragazzi!... proprio non ci siamo!... e allora direte voi?... allora proviamo a immaginare che sul 'lato A' sia stato impresso un segno  a se' stante, costituito da un tratto verticale e due tratti orizzontali... lo chiameremo, in omaggio alla matematica, 'simbolo di non uguale'... certo per ora questa e' solo una ipotesi che se non altro pare piu' sensata di altre fatte fino a questo momento... per approfondire la cosa passiamo quindi ad esaminare il 'lato B'...  qui oltre alla approssimativa 'X' sulla schiena, si nota una specie di 'J' tracciata sulla natica destra... hmmm!... chiaramente si tratta di due segni distinti disposti uno di seguito all'altro... al che un pensiero che viene in mente e' che la sequenza 'simbolo non uguale' +  'J' + 'X' sia una parola scritta in una qualche forma di linguaggio...  un linguaggio?...  si' certo!... ma quale?... e qui, ancora una volta, qualcuno [anzi piu' probabilmente  qualcuna...] dall'aldila' con fare paziente mi ha 'suggerito' la soluzione... una 'voce' ad un certo punto mi ha detto: '... suvvia Carlo!... ti perdi come al solito in un bicchier d'acqua!... ricordati del karate e avrai la risposta!...'... e cosi' alla fine ci sono arrivato...'... ah!... ma certo!... la lingua giapponese!... e che altro!!...'... gia'!... solo che  avvicinare il giapponese e', almeno per me, un poco come avvicinare un porcospino... pero'!... tenendo a mente il 'prezioso suggerimento' che mi era stato 'regalato' intuivo che la 'parola' andava cercata nell'ambito del karate... anzi ero quasi sicuro che fosse una mossa del karate... da qui a intuire che doveva riferirsi proprio alla mossa illustrate nell'immagine e) il passo e' stato breve... ripetiamo che tale mossa nel linguaggio del karate rientra tra le mosse denominate geri waza, le quali fanno uso dei piedi, e si distinguono per questo dalle mosse denominate tsuki waza, le quali fanno uso delle mani... allora!... per mia fortuna da tempo Google fornisce un traduttore in grado di gestire praticamente tutte le lingue del mondo... l'ho quindi impostato per tradurre da italiano a giapponese e ho iniziato una serie di tentativi, digitando in italiano parole come 'colpo di piede', 'calcio', 'pedata', e cosi' via... niente da fare!... forse per il fatto che questi termini in italiano sono di solito associati al gioco del calcio, forse per qualche altro motivo, ogni volta il traduttore mi forniva una parola giapponese composta da molti simboli nessuno dei quali assomigliava ai tre che andavo cercando... senza scoraggiarmi piu' del dovuto, ho intuito che per arrivare al mio obiettivo dovevo passare per un'altra lingua, che avesse l'equivalente esatto di quello che in giapponese si pronuncia geri waza, termine probabilmente proprio del karate che identifica una generica mossa d'attacco portata con il piede... ho optato per l'inglese e questo mi ha portato fortuna!... in inglese l'esatto equivalente di quello che nel karate e' chiamato geri  waza e' ... 'kick' ... il cui significato come sostantivo e'  'a blow or forceful thrust with the foot' e come verbo e' 'strike or propel forcibly with the foot'... reimpostando il traduttore Google da inglese a giapponese e digitando in inglese 'kick' mi e' comparsa la parola giapponese che vedete qui sotto...   

                                    キック


... allora boys and girls!... fine della ricerca!... e siccome al lettore intelligente non serve dire piu' dello stretto indispensabile, mi limitero' a una semplice conclusione: nel centro polisportivo di Brembate di Sopra da molti anni esiste una affermata scuola di Karate [30]...

... molto bene!... arrivati a questo punto non rimane che giustificare il titolo da me attribuito a questo postato, che, come ricorderete, e' dedicato alla sagra del pesce gatto... e chi sara' questa volta, dopo l'emerito generale dell'Aeronautica Militare Zeno Tascio, a recitare il poco ambito ruolo di pesce gatto?... lo scopriremo continuando il discorso iniziato riguardo a che cosa fecero la sera del 26 novembre 2010 Mohamed Fikri e il suo datore di lavoro Roberto Benozzo... e per questo ci sara' preziosa [nel vero senso della parola...] la gia' menzionata puntata di Quarto Grado andata in onda il 15 marzo 2013 [24]... da essa [a partire dal tempo 1 h 58 m...] riportiamo... 

... e' il 26 novembre 2010... Yara Gambirasio parla con la sua insegnante nella palestra di Brembate... nello stesso momento, a Mapello, tre chilometri di distanza, all'interno del cantiere di un centro commerciale in costruzione, ci sono l'operaio marocchino Mohamed Fikri e il titolare della sua impresa Roberto Benozzo... li attende una notte di lavoro... sono attimi fondamentali per chiarire il giallo sulla morte di Yara... momenti che il giudice [il Gip Enza Maccora... n.d.r. ...] ricostruisce nell'ordinanza in cui chiede che Fikri sia indagato per favoreggiamento... 

... molto bene!... e' il caso di notare che quando e' andata in onda questa puntata il marocchino Fikri non era piu' indagato per omicidio, questo principalmente per due motivi... 

a) ... il Dna trovato sugli indumenti della vittima non corrispondeva al suo... 

b) ... fin dalle  prime fasi dell'indagini, un punto fisso e inamovibile nella testa del Pm Letizia Ruggeri e' che Yara era stata rapita nel percorso dalla palestra verso casa in un orario compreso tra le 18.40 e le 18.50 e a quell'ora Fikri non poteva trovarsi a Brembate di Sopra...

... tutto questo e' vero... pero'... pero' restavano sempre le parole pronunciate da Fikri in un colloquio al telefono con la sua fidanzata nel quale si era parlato di Yara uccisa davanti al cancello... il che significava che non poteva essere esclusa ol'ipotesi che Fikri e magari il suo datore di lavoro Benozzo avessero 'visto o sentito qualcosa'... sia come sia nel seguito della puntata vengono ricostruiti gli spostamenti che i due hanno fatto quella sera confrontandoli con quelli di Yara e l'intento sembre essere quello di dimostratre che Fikri e Yara non possono essersi incontrati quella sera... lasciamo quindi la parola al bravo Giorgio Sturlese Tosi che se ne esce con questa affermazione...   

... secondo le celle telefoniche Fikri e il suo datore di lavoro Benozzo lasciarono quello che era il cantiere di Mapello alle 18.32 del pomeriggio in cui Yara scomparve...

... boys and girls!... calma e sangue freddo!... da quando seguo questo questo caso [diciamo da oltre tre anni!...] non mi e' mai successo di sentire qualcuno parlare di celle telefoniche con un minimo di competenza!... quindi il bravo Giorgio Sturlese Tosi non se la prenda se anche a lui devo fornire qualche doverosa precisazione... in non meno di una mezza dozzina di postati ho cercato di chiarire che i rilievi telefonici in se' non sono idonei a localizzare con precisione un telefono cellulare... in altre parole il fatto che una certa utenza in un certo momento risulta affiliata ad una certa BTS significa semplicemente che tale utenza e' localizzata in quel momento entro l'area coperta da quella BTS e fino a che questa situazione permane non  siamo in grado in alcun modo di ricostruire i movimenti quella utenza... le cose cambiano un poco quando una utenza effettua un cambio di cella, ovvero passa da una BTS ad un'altra BTS, e solo in questo caso possiamo ipotizzare, sia pure in maniera assai vaga, la posizione di quella utenza nel momento in cui e' avvenuto il cambio di cella... quindi il bravo Giorgio Sturlese Tosi quando afferma che 'secondo le celle telefoniche Fikri e Benozzo hanno lasciato il cantiere alle ore 18.32' afferma cosa inesatta... avrebbe dovuto dire infatti '... Fikri e Benozzo' hanno dichiarato di aver lasciato il cantiere alle ore 18.32...'... e la differenza non e' cosa da poco!... alle 18.32 infatti Yara sicuramente si trovava ancora all'interno del centro sportivo e pertanto la contemporanea uscita di Fikri e Benozzo dal cantiere garantirebbe loro un 'alibi sicuro'... le cose pero' non stanno cosi' e tra poco vedremo come  questo 'sicuro alibi' fornito dai rilievi telefonici possa divenire un 'sicuro suicidio'... percio' fissiamoci fin da ora in mente questo orario: 18.32!... il perche' lo si vedra' tra poco!...  

... intanto pero'!... visto che sono stati tirati in ballo ancora una volta i rilievi telefonici ritiriamo fuori la mappa delle coperture radio delle BTS dell'area di Brembate-Mapello- Ponte San Pietro...

... immagine h)...

   
... allora!... due brevi parole di commento sull'immagine che vedete sopra ... a partire da quando l'ho postata parecchi mesi fa essa e' comparsa [spesso 'pasticciata'...]  sul Web un gran numero di volte...  di essa sono particolmente fiero se non altro per un semplice motivo: grazie ad essa e' possibile interpretare in maniera corretta i rilievi telefonici [gli unici che non si e' riusciti in qualche modo a taroccare...] che altrimenti si ridurrebbero al solito blablabla' tra scimmie... e come tra poco vedrete, in barba alla 'furbizia' di chi ha voluto che importantissimi elementi fossero 'messi in cassaforte', essa si rivelera' preziosa...  dopo di che lasciamo la parola nuovamente al bravo Giorgio Sturlese Tosi...      
         
... i due escono per andare a cena in un paese vicino, Bonate Sotto, al ristorante 'Le Vele'... usciti dal cantiere di Mapello, Fikri e Benozzo prendono la strada per Bonate, anche se, parlando con gli inquirenti, uno dira' di aver girato a destra appena fuori dal cantiere, l'altro a sinistra... usano un furgone bianco simile a quello che nei giorni successivi molti testimoni indicheranno come un 'automezzo sospetto'... in quei momenti anche Yara sta lasciando la palestra e dovrebbe tornare a casa intorno alle 18.49 quando riceve un s.m.s. dall'amica Martina... il suo cellulare in quel momento aggancia la cella di Mapello, proprio nei pressi del cantiere... in questi pochi istanti le strade di Fikri, Benozzo e Yara forse si incrociano... certo i loro telefonini si muovono nella stessa zona ... ... l'esame delle celle telefoniche rivela un particolare importante... Fikri, Benozzo e Yara si trovavano  contemporaneamente nella stessa zona, vicino al cantiere, tra le 18.32 e le 18.56 di quel pomeriggio...

... dunque dunque!... ora piu' che mai... calma e sangue freddo!... in queste poche righe c'e' materiale quanto basta  per decidere ancora la partita!... tanto per cominciare postiamo il percorso stradale seguito da Fikri e Benozzo per andare dal cantiere di  Mapello a Bonate Sotto!... 

... immagine i) ...




... allora!... il percorso lo vedete nell'immagine sopra... in realta' il tragitto parte dal centro di Mapello e termina alla periferia di Bonate di Sotto... quindi il tragitto riportato e' un poco piu' lungo di quello reale e questo significa ulteriore margine per noi... a seconda dei percorsi il tragitto varia da un minimo di 7.5 km [percorribili al piu' in 13 minuti...] a un massino di 9.7 km [percorribili al piu' in 15 minuti...] ... tutto chiaro fin qui ragazzi?...

... molto bene!... ora Fikri e Benozzo affermano entrambi di aver lasciato il cantiere alle ore 18.32... very good!... ora occorre sapere a che ora sono arrivati a Bonate... se si prende per buono il percorso stradale fonito da tuttoCitta', percorribile al piu' in 15 minuti, se ne deduce che i due devono essere  giunti a destinazione non oltre le ore 18.47 ... ora... e' andata proprio cosi?... ancora una volta la risposta ce la da il bravo Giorgio Sturlese Tosi...

 
... l'esame dei telefonini da ragione a Fikri e Benozzo, che dicono di aver mangiato nel ristorante di Bonate poco prima delle 19.00 di quella sera... il telefonino di Benozzo infatti e' in movimento in quei minuti e aggancia alle 18.51 la cella di Presezzo... 


... fantastico boys and girls!...  da ora in poi potremo dire a gran voce [e con grande orgoglio da parte mia per esserne stato uno degli ideatori...]: il telefono non mente!... vediamo di ragionare un momento osservando con attenzione le immagini h) e i) ... nell'immagine h) e' chiaramente indicato il settore nord-est [settore 1...] della cella di Mapello, a cui il cellulare di Yara [si noti bene che ho detto 'il cellulare di Yara' e non 'Yara'!...] e' rimasto agganciato dalle ore 18.49 circa fino alle ore 18.55, allorche' il suo telefono aggancia il settore nord-est della cella di Brembate... ma questo gia' lo sapevamo!... quello che ancora non sapevamo invece erano i movimenti del cellulare di Benozzo!... ora sappiamo che questo cellulare e' rimasto agganciato anch'esso al settore nord-est della cella di Mapello per tutto il pomerigio fino a quando alle ore 18.51 non esce dalla copertura di questa e aggancia la cella di Presezzo!... very good!...  ora che sappiamo quando si e' verificato il cambio di cella del cellulare del Benozzo, non ci resta che scoprire dove... e qui ancora una volta l'immagine h) si rivela preziosa... osservandola si vede chiaramente che la copertura radio del settore nord-est della cella di Mapello termina all'incirca proprio nell'area di Presezzo... very good indeed!... e per finire dove sta Presezzo?... questo ce lo rivela l'immagine i)!... Presezzo e' situato a non piu' di 4 km dal cantiere di Mapello, meno della meta' del tragitto complessivo compiuto quella sera dal furgone che traspotava Fikri e Benozzo!... ora non ci resta altro da fare che i classici 'due conti della serva'!... se e' vero che il furgone bianco ha lasciato il cantiere alle ore 18.32 e alle ore 18.51 aveva percorso 4 km, cio' significa che esso ha percorso 4 km in 19 minuti,  viaggiando cioe' alla media di 13 km orari!...  un po pochi non e' vero?... dicamolo pure... troppo pochi!... il che magari significa che uno dei due orari, 18.32 oppure 18.51, e' 'sbagliato'... quale?... mah!... il secondo orario e' segnalato dai rilievi telefonici e quelli possiamo tranquillamente dire che non sbagliano... il telefono non mente!... quindi... volenti o nolenti... siamo obbligati alla seconda alternativa: Fikri e Benozzo non hanno lasciato quella sera il cantiere di Mapello alle ore 18.32 come hanno dichiarato agli inquirenti, bensi' parecchi minuti dopo... 

... urka ragazzi!... gia'  mi vedo il coro delle scimmie che mette in moto la sua noiosa litania nei confronti dello scrivente... '... ma allora le denuncie per calunnia proprio te le cerchi!...'... '... tu che pensi di essere cosi' intelligente, non sai che certe affermazioni vanno provate?...'... '... sai come godremo quando il tuo pseudoblog [cosi' un eminente rappresentante del 'popolo delle scimmie' ha definito su Facebook il blog che gestivo con lo pseudonimo chisigma finito poi 'sotto sequestro'...] sara' chiuso!...'... e via cosi' delirando... mon Dieu!... le care e belle scimmione se ne stiano calme e tranquille che, almeno per quanto riguarda il discorso 'prove', tra poco saranno accontentate!... quanto poi ai lettori che scimmie non sono, essi avranno sicuramente intuito come nella ricostruzione degli avvenimenti di quella sera che si e' voluto far passare per 'vera dal principio alla fine' vi siano strani 'tempi morti', tutti della durata di circa 10-12 minuti [un lasso di tempo in cui molte cose possono accadere...] ... proviamo a questo punto ad elencarle... 

a) ... secondo diverse testimonianze la povera Yara quella sera esce dal locale palestra alle ore 18.30 affermando di non voler creare preoccupazioni a mamma Maura che le aveva imposto di essere di ritorno a casa non piu' tardi delle ore 18.45... alle ore 18.42 pero' il 'testimone-chiave' Fabrizio Francese afferma di averla vista, calma e sorridente,  ancora all'interno dell'edificio sia pure diretta verso l'uscita ... ora e' da osservare che in questo lasso di tempo l'altra 'testimone-chiave' Silvia Brena da prima ha dichiarato  di aver visto, in orario compreso tra le 18.30 e le 18.35, Yara  ancora nel locale palestra in compagnia di una istruttrice... poi, intorno alle 18.35  lei e il fratello Alessandro si sono scambiati messaggi s.m.s. che successivamente sono stati cancellati e il cui contenuto gli inquirenti in seguito non hanno ritenuto utile recuperare... infine, intorno alle 18.41, Silvia Brena si e' recata in un altro edificio del centro sportivo per seguire la lezione di hip-hop del 'grande Gnammi' e li' e' rimasta fino alle ore 19.30 circa... 

b) ... quella sera il treno che ha riportato a casa il 'testimone-chiave' Fabrizio Francese e' arrivato puntuale alle ore 18.24 alla stazione di Ponte San Pietro... la stazione  dista poco piu' di 4 km dal centro sportivo... eppure il Francese, il quale aveva lasciato l'auto nel piazzale della stazionearriva ad incontrare Yara 'beata e sorridente' all'uscita del complesso palestra solo alle 18.42, dopo qualcosa come 18 minuti!... e' vero che alle ore 18.34 egli riceve la telefonata dalla compagna, che e' anche la mamma di Ilaria, una delle allieve del centro sportivo, che gli chiede di passare a prendere la figlia... in questo caso, tenuto conto della distanza da percorrere e dal tempo impiegato per parcheggiare l'auto, gli 8 minuti impiegati tra le 18.34 e le 18.42 sarebbero plausibili... non si spiega assolutamente tuttavia come il Francese abbia impiegato i 10 minuti che vanno dalle 18.24 alle 18.34!... 

c) ... infine i gia' citati 19 minuti che vanno dalle 18.32 alle 18.51 impiegati da Fikri e Benozzo per percorrere i 4 km  dal cantiere di Mapello a Presezzo, distanza che a velocita' moderata poteva essere percorsa in non piu' di 6-7 minuti...

... allora boys and girls!... e' cosuetudine dire che tre indizi fanno una prova!... e qui ci troviamo di fronte a tre forti indizi che possono mettere in seria discussione la ricostruzione degli avvenimenti di quella sera!... perche?... lo vediamo subito con un ragionamento per nulla complicato!... supponiamo per un momento di sopprimere i 'tempi morti' di cui abbiamo ora parlato... in altre parole proviamo ad ipotizzare, sia pure in modo approssimativo, la seguente 'ricostruzione'...

a)... Yara quella sera e' uscita alle 18.30 dal locale palestra e dopo pochi istanti anche dall'edificio... una volta fatti pochi passi pero' si imbatte nel suo aggressore e dopo breve ed impari collutazione subisce il trauma al capo da cui non si riprendera' piu'...

b)... all'incirca in quel momento sopraggiunge Silvia Brena, la quale si rende conto di quanto e' accaduto... nei concitati momenti successivi lei invia un s.m.s. al fratello Alessandro chiedendo aiuto in una situazione critica... sia il messaggio di Silvia sia la risposta di Alessandro saranno poi cancellati...  

c) ... nei pochi minuti successivi arriva anche Fabrizio Francese inviato sul luogo dalla telefonata da lui ricevuta alle 18.34 ... anch'egli si rende cosi' conto di quanto e' successo... 

d) ... in fretta e furia viene concepito un 'piano di depistaggio'... Yara, in stato di incoscienza, e' caricata su di un mezzo il quale, uscito dalla porta di servizio del centro sportivo, la portera' fino al cantiere di Mapello... l'intero percorso seguito dal centro sportivo al cantiere sara' ricostruito nei giorni successivi dai cani molecolari... 

e) ... per far credere che Yara e' rimasta nel locale palestra fino a ben dopo le 18.40qualcuno si prende la briga di rispondere alle 18.44 dal cellulare di Yara all's.m.s. inviato pochi minuti prima dall'amica Martina... dal momento dell'aggressione in poi Yara e il suo cellulare seguiranno vie differenti e poco significato avranno i rilievi telefonici effettuati su di esso... coerentemente a questo 'piano di depistaggio' Silvia Brena si reca alle 18.41 alla lezione del 'grande Gnammi' e li' ha l'accortezza di farsi notare da un gran numero di persone...  

f)... contrariamente a quanto da loro affermato Fikri e Benozzo non hanno lasciato cantiere alle 18.32, bensi' almeno 10 minuti dopo... allorche' il veicolo con a bordo Yara in stato di incoscienza e' giunto al cantiere di conseguenza Fikri e Benozzo erano ancora li'... 

... allora boys and girls!... la 'ricostruzione' che ora ho fatto e' probabile non sia un granche'... d'accordo!... non sara' granche'!... ha pero' almeno qualche pregio, nel senso che spiega in modo piu' che plausibile tutte le 'incognite' che non si sono volute  non dico risolvere ma neppure esaminare [una per tutte i cani molecolari..], elimina i 'tempi morti' e non si presta a nessuna contestazione evidente... e questo non e' poco!... gia'!... pero'!... pero' qualche piu' o meno autorevole membro del numeroso 'popolo delle scimmie' non sara' certo contento!... e riprendera' imperterrito la solita cantilena del tipo '... qui ci vogliono prove e non blablabla'!...'...  prove?... eh gia'!... una 'prova' magari si potrebbe avere se uno di quei personaggi che ho nominato si decidesse a confessare... confessare?... diciamo pure che da quando hanno abolito certi 'sistemi di interrogatorio' in voga in quel bel periodo dell'Umanita' che e' stato il Medioevo, ottenere una 'confessione' da un individuo non e' cosa agevole... pero'!... alle volte capita che qualcuno, come il generale Zeno Tascio, si comporti come un 'pes gat' , vale a dire confessi senza che alcuno glielo abbia chiesto... cosi' e' la vita ragazzi!... mai dire mai!... 

... allora!... calma e sangue freddo!...  andiamo a leggerci un brevissimo trafiletto pubblicato da TGcom24 in data 7 dicembre 2010, il giorno sucessivo al fermo del marocchino...  e' assai breve e lo riportiamo per intero [31]...

... '... nel momento  in cui Yara e' scomparsa Mohammed Fikri era con me in cantiere... '. Lo ha detto Roberto Benozzo, datore di lavoro del marocchino indagato per la scomparsa della 13-enne bergamasca. Benozzo non ha dubbi mosse del giovane extracomunitario il 26 e 27 novembre: '... eravamo in cantiere e su di lui non ho certo sospetti... lo conosco da quattro anni...'. Come rileva il quotidiano Il Mattino di Padova, Benozzo e' convinto che 'tutto si chiarira' '... 

... evviva ragazzi!... tombola!... il 'pes gat' ha abboccato!... allora caro il mio bel Benozzo!... tu dici di aver lasciato il cantiere per andare a cena in quel di Bonate Sotto alle 18.32?... giusto?... ora pero', solo una decina di giorni dopo i fatti, quando ancora il quadro di quella sera per gli stessi inquirenti e' ancora molto ma molto confuso, dici che quando Yara e' scomparsa tu e Fikri eravate ancora al cantiere!... ossia e' successo prima delle 18.32!... certo!... puo' essere!... io primo non ho il minimo sospetto che quello che dici non sia vero!... solo che... solo che, caro il mio bel Benozzo... tu che dici di essere andato via dal cantiere alle 18.32... come cavolo hai fatto a sapere che Yara e' scomparsa ancora prima di quell'ora?...

... molto bene ragazzi!... e' tutto chiaro quello che ho scritto?... sicuramente per i lettori dotati di cervello si'!... e,  come sempre, mi congedo dagli affezionati lettori dotati di cervello assicurando loro che non ho esaurito ne' la voglia di scrivere ne' il materiale da scrivere e che presto torneremo a sentirci!... goodbye!...      
 

[1] http://www.scuoladiliuteria.it/

[2]http://www.wikihow.it/Cuocere-il-Pescegatto

[3]http://chisigma51.blogspot.it/2015/07/il-mistero-del-cadavere-di-yara.html#!/2015/07/il-mistero-del-cadavere-di-yara.html

[4] http://it.wikipedia.org/wiki/Incidente_aereo_di_Castelsilano#
cite_note-53

[5] https://it.wikipedia.org/wiki/Strage_di_Ustica



[11]http://prontosoccorso.eumed.org/area-professionale/9056/traumi-gravi-attenzione-alla-ipotermia-in-ambulanza/
[12] http://mostrodifirenze.forumup.it/about2203-0-asc-1485-mostrodifirenze.html

[15] https://www.facebook.com/groups/1729460807343730/?multi_permalinks=1956576147965527%2C1956573264632482%2C1956572467965895%2C1956313921325083&notif_t=group_activity&notif_id=1504012634374025

[16] https://it.wikipedia.org/wiki/Tecniche_del_karate-d%C5%8D

[17] http://chisigma51.blogspot.it/2017/01/che-avrebbe-fatto-guglielmo-da.html#!/2017/01/che-avrebbe-fatto-guglielmo-da.html

[18] http://www.ecodibergamo.it/stories/Cronaca/bossetti-il-processo-entra-nel-vivooggi-in-aula-i-genitori-di-yara_1140083_11/

[19] https://www.youtube.com/watch?v=92YBuVW9shI

[20] https://www.youtube.com/watch?v=AGxLIxNJ5VQ

[21] http://chisigma51.blogspot.it/2017/02/il-lupo-perde-il-pelo-ma-non-il-vizio.html

[22] http://milano.repubblica.it/cronaca/2010/12/19/news/yara_il_testimone_in_casa_gambirasio_le_ricerche_si_concentrano_a_brembate-10401370/

[24] http://www.video.mediaset.it/video/quarto_grado/full/378727/puntata-del-15-marzo.html#

[25] https://it.wikipedia.org/wiki/Delitto_di_Avetrana

[26] http://www.kungfulife.net/blog/arti-marziali-nellomicidio-di-yara-gambirasio/

[27] http://www.ecodibergamo.it/stories/Cronaca/229842_una_taglierina_per_piastrellisti_larma_delle_sei_ferite_su_yara/

[28] http://www.ilgiorno.it/bergamo/cronaca/2014/06/22/1081881-yara-omicidio-arma.shtml

[29] http://www.ecodibergamo.it/stories/bergamo-citta/bossetti-ancora-testimoni-a-discaricola-corte-decide-sulla-lista-dei-testi_1175000_11/

[30] http://www.karatebrembatesopra.net/

[31] http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/articoli/497639/yarafikri-era-con-me-in-cantiere.shtml
 

Commenti

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