... pausa di riflessione...

... care lettrici e cari lettori, l'occasionale lettura di due importanti testate giornalistiche, uno, il  Corriere della Sera, quotidiano a tiratura nazionale e l'altro, Il Piccolo, incentrato sulla cronaca triestina,  mi ha indotto ad esternare un paio di riflessioni di natura stretttamente personale su questa pagina che Google mi ha messo gratuitamente a disposizione...

... l'articolo sul Corriere della Sera che per primo ha solleticato la mia attenzione, articolo a firma Nicola Caracciolo, lo potete vedere qui sotto...

... immagine a)...
  

... allora  boys and girls!... perche' questo articolo ha attratto il mio interesse?... nessun lettore fornito di cervello puo' nutrire dubbi sul fatto che la presente campagna elettorale e' condotta come mai si ricorda in precedenza da parte di quella sinistra che per anni ha governato il nostro sventurato paese senza aver ricevuto la maggioranza dei voti dei cittadini riducendolo allo stato che sappiamo e da parte di quella massa di sedicenti 'onesti' quanto assoltamente incapaci che, tra le altre cose, hanno ridotto Roma ad un porcile nel senso letterale  della parola [vedi immagine b)...] all'insegna dell'annientamento morale dell'avversario politico spacciandolo a seconda dei casi come intollerante, omofobo, razzista e, perche' no dulcis in fundo, nazifascista...

... immagine b)...



... eh gia'!... e naturalmente quale migliore opportunita' della giornata della memoria coincidente quest'anno con l'ottantesimo anniversario della promulgazione delle 'infami leggi razziali' per dare benzina alla lodevole iniziativa!... cosi' e successo che l'esemio nostro presidente Sergio Mattarella in piena campagna elettorale si e' improvvisamente accorto che con la scomparsa del direttore d'orchestra Claudio Abbado, avvenuta il 20 gennaio 2014, si era reso disponibile un posto di senatore a vita... Claudio Abbado era stato designato 'per merito' da Giorgio Napolitano nella schiera dei 'mantenuti di lusso non eletti da nessuno' inseme ad altri tre [Elena Cattaneo, Sergio Piano, Carlo Rubbia... ] il 30 agosto 2013, all'inizio del suo secondo mandato... la cosa in se' non desterebbe eccessiva meraviglia se non fosse per un piccolo particolare... il predecessore di Napolitano, Oscar Luigi Scalfaro,  aveva posto fine alla 'inflazione dei senatori a vita' non nominado nessuno durante tutto il suo mandato... Giorgio Napolitano, a lui succeduto il 15 maggio 2006, si era attenuto alla stessa  saggia norma fino al giorno 11 novembre 2011... guarda caso il giorno delle dimissioni di Silvio Berlusconi da presedente del consiglio!...e tutti ricordiamo assai bene chi e' stato il senatore a vita designato quello stesso giorno: Mario Monti naturalmente!... il personaggio cioe' che ha dato la stura ai presidenti del consiglio non designati da alcun voto popolare!...   appurato questo resta da capire come mai Giorgio Napolitano all'inizio del suo secondo mandato abbia ritenuto particolarmente urgente in piena estate, allorche' la politica si prende la giusta e necessaria pausa di riposo, procedere alla nomina di ben quattro senatori a vita 'per merito' in modo da completare l'organico che dai tempi di Oscar Luigi Scalfaro si era via via andato svuotando... quale 'superiore interesse nazionale' avra' mai imposto una decisione del genere alla massima carica della Repubblica?... beh!... la risposta a questo interrogativo a ben guadrare e' di una semplicita' addirittura sconcertante!... innanzi tutto consideriamo la data della nomina: agosto 2013... in quello stesso mese Silvio Berlusconi era stato condannato definitivamente dalla cassazione per 'frode fiscale' e i successivi passi, per altro programmati gia' da tempo, non potevano  che essere quelli che poi si sono visti attuare... ovvero la rapida approvazione delle legge Severino che avrebbe reso Silvio Berlusconi inacandidabile fino al 2019 e la successiva votazione da parte del senato della decadenza di Berlusconi da senatore... ora a questo proposito sussisteva un piccolo possibile problemino...  le elezioni tenutesi nel febbraio precedente avevano assicurato, grazie soprattutto ancora una volta con il ben sperimentato metodo del brogli, un'ampia maggioranza di sinistra alla camera dei deputati ma la stessa cosa non era successa in senato e qui per varie ragioni la massima carica della Repubblica deve aver ritenuto che il voto favorevole alla decadenza da senatore del cavaliere non fosse del tutto scontato... ebbene!... da questa considerazione alla successiva nomina di tre ulteriori 'mantenuti di lusso non eletti da nessuno' in base al solo e unico criterio di 'pregiudiziale antibersluconiana' il passo e' stato breve!... e nel caso che qualcuno avesse dei dubbi... non e' che quello che ho appena scritto me lo sia sognato di notte!... basta leggere che cosa scrive al riguardo Bruno Vespa in [1]...

... il potere 'politico' di Napolitano si e' manifestato con plastica evidenza nella nomina di quattro senatori a vita, firmata il 30 agosto 2013. Il direttore d'orchestra Claudio Abbado, l'architetto Renzo Piano, il fisico nucleare e premio Nobel  Carlo Rubbia sono personalita' di eccezionale valore. E' brava anche la neurobiologa della Statale di Milano Elena Cattaneo, ma non si era mai visto un senatore a vita di 51 anni. Ha colpito il fatto che la caratteristica comune dei quattro fosse un radicato sentimento di sinistra, o comunque dichiaratamente antiberlusconiano. Si e' detto che il capo dello Stato abbia firmato con la loro nomina una polizza di assicurazione per il governo Letta, in quel momento sottoposto al rischio di perdere la maggioranza al senato. Ma, al di la'  di questa interpretazione maliziosa, certamente non mancavano i moderati al laticlavio come Riccardo Muti e Franco Zeffirelli. Del suo atteggiamento [ossia dell'attegiamento di Napolitano... n.d.r. ...] dopo la condanna di Berlusconi abbiamo gia' riferito...

... allora boys and girls!... oramai mi consocete quanto basta per sapere che per le persone dotate di cervello i commenti non servono!... percio' andiamo avanti e veniamo a tempi a parlare della 'scelta' operata dall'attuale capo dello Stato, in perfetta sintonia di intenti con il suo predecessore,  del 'mantenuto di lusso mai eletto da nessuno' destinato a rimpiazzare lo scomparso Claudio Abbado... la 'prescelta' e' risultata essere Liliana Segre, classe 1930, 'sopravvissuta alla Shoah'... beh!... che dire? ... la miglior scelta possibile date le circostanze!... e costei non ha certo perso tempo ad assolvere al ruolo per il quale e' stata designata!... ruolo che si inserisce alla perfezione nell'attuale momento politico!...

... allora!... come sempre... calma e sangue freddo!... occorre dire che qualche giorno prima il candidato governatore della regione Lombardia Attilio Fontana se ne era uscito con una frase che, nel tipico clima arroventato di ogni campagna elettorale e di questa in particolare, aveva suscitato non poche polemiche [2]...

... qui non è questione di essere xenofobi o razzisti, ma è questione di essere logici o razionali... non possiamo perché tutti non ci stiamo... quindi dobbiamo fare delle scelte... dobbiamo decidere se la nostra etnia, se la nostra razza bianca, se la nostra società deve continuare a esistere o se deve essere cancellata...

... allora!... il sindaco di Varese ha citato tre 'entita' nazionali' distinte delle quali, secondo lui, l'immigrazione incontrollata metterebbe in pericolo la sopravvivenza... la  etnia, la coesistenza sociale e infine la razza... ovvio che, nel pieno clima di rievocazione delle 'infami leggi razziali' il solo nominare la parola 'razza' ha fatto scattare le pulsioni piu' viscerali e irrefrenabili della parte politica che sappiamo...  eccone alcuni dei piu' significativi [3] ...

Matteo Renzi [segretario del Pd...] : altro che farneticanti dichiarazioni sulla 'razza bianca'... il derby tra rancore e speranza è la vera sfida che caratterizzerà il 4 marzo, in Lombardia come nel resto del Paese!...

Giorgio Gori [candidato del centro-sinistra a governatore della regione Lombardia...] : Fontana è un Salvini, anzi un Borghezio in giacca e cravatta, anche per questo la scelta di Leu [Liberi e Uguali... n.d.r. ...] di correre da soli è ancora più incomprensibile...

Beppe Sala [sindaco di Milano...]: siamo all'inizio della campagna elettorale, chissà quale sarà il prossimo passo... probabilmente prima della fine della campagna Fontana dirà che tutti quelli che si chiamano Calogero e vengono dalla Sicilia hanno un mese di tempo per tornare a casa, se tanto mi dà tanto ...

Luigi di Maio [candidato premier del M5s...] : voglio chiedere a Berlusconi se Fontana resta ancora il loro candidato...  uno che parla di difesa della razza bianca in Italia nel 2018?... neanche Salvini era arrivato a tanto...

Ruth Dureghello [presidente della comunita' ebraica di Roma...]: e' concepibile nel 2018 dover ribadire agli ignoranti [sic!... n,d,r,...] che non esiste una razza bianca da difendere, a 80 anni dalla promulgazione delle leggi razziali ?...   

Maurizio Martina [ministro dell'agricoltura dell'attuale governo...]: Fontana non è all'altezza di guidare la più importante regione del Paese...

Emanuele Fiano [deputato Pd, estensore della proposta di legge intitolata 'Introduzione del reato di propaganda del regime fascista e nazifascista'...]: per i signori a sinistra che pensano che il futuro della Lombardia sia giusto affidarlo alle divisioni nel centrosinistra... bravi compagni, continuiamo così!...

... molto bene boys and girls!...  a questo punto viene spontaneo domandarsi che cosa ha affermato al riguardo la neo 'mantenuta di lusso a vita'... o no?... ebbene... accontentero' immediatamente la vostra curiosita'!... [4]...

... ho trovato le dichiarazioni sulla razza bianca di grande ignoranza... più che fare male a me fanno male a chi le ha dette...

... urka boys and girls!... come la sua... ehm!... come dire... 'anch'essa appartenente al Popolo Eletto' Ruth Dureghello, anche costei considera noialtri Goyim dei poveri ignoranti oltre naturalmente che sottosviluppati [in lingua ebraica, come si puo' agevolmente verificare in [5],  con il termine Goyim, גוים , si identificano genericamente i 'non ebrei'... a proposito di 'ignoranza' significativa e' l'affermazione che si trova sempre in [5] '... per connaturata colpevolezza o come offesa i Goyim vengono nel Talmud spesso associati metaforicamente all'asino...]... per carita'!... non sara' certo un ignorante come lo scrivente a mettere in dubbio quello che e' scritto nella Torah! [ il termine ebraico Torah, ירה, tradotto letteralmente significa 'istruzione' o 'insegnamento' ma con esso si identifica il testo fondante dell'Ebraismo, che si vuole trasmesso direttamente da Dio a Mose' sul monte Sinai...] ... e da povero ignorante che sono, quando sento parlare di 'razza', non posso far altro che riferirmi a quello che non solo a me ma a quasi tutti e' stato insegnato a suo tempo alle scuole elelementari e medie, sintetizzato in [6] e [7] da cui riporto...

... nel linguaggio comune, il termine 'razza caucasica' identifica soggetti di carnagione bianca...  Johann Friedrich Blumenbach (1752-1840) fu il primo a sostenere che le origini della razza bianca andassero ricercate nella regione del Caucaso... lo studioso giunse a tale considerazione sulla base della leggendaria bellezza degli abitanti di queste terre e sull'armoniosità del loro scheletro (in particolare del cranio)...

... lo stesso Blumenbach affermò che esisteva una sola specie umana, divisa in cinque razze o varietà: caucasica, mongolica, etiopica, americana e malese... nella razza caucasica fece rientrare le popolazioni europee, nordafricane (con pelle chiara), mediorientali e indiane... oggi, i termini 'caucasico' e 'razza caucasica' sono per lo più scorporati da qualsivoglia significato razzista... in medicina in particolare si utilizzano in senso generico come sinonimi di 'persone di carnagione bianca'...


... il termine europoide o caucasoide indica una classificazione antropologica dell'Homo sapiens  definibile a partire dalla forma del cranio ed altre caratteristiche craniometriche ed antropometriche...  tale termine infatti identifica non solo gli europeima anche quasi tutti gli africani settentrionali e i mediorientali... con le recenti migrazioni che hanno seguito le scoperte geografiche il gruppo si è diffuso anche nelle Americhe (principalmente in Stati UnitiCanada, ed il Cono Sud, risaltando in particolare in Argentina) e in Oceania (attualmente la maggior parte dell'Australia e la Nuova Zelanda)...

... nonostante la sua validità come 'razzavenga messa in dubbio da molti antropologi culturali e sociali, questo termine rimane in uso nelle branche biologiche e scientifiche dell'antropologia, particolarmente tra gli antropologi fisici e forensi, oltre che tra molti genetisti a causa della possibilità di riconoscere un individuo caucasoide tramite analisi genetiche e misurazioni antropometriche del suo scheletro...

... il suffisso -oide è usato per riferirsi a classificazioni antropologiche come mongoloide o negroide,  mentre è preferibile usare 'caucasicoper riferirsi alle popolazioni che abitano il Caucaso, come i georgiani, gli armeni e gli azeri. I due termini sono però molto spesso usati erroneamente per indicare l'etnia europoide...

... allora boys and girls!... anche agli 'ignoranti' che dovessero esserci fra voi a questo punto avranno capito che quella che da due secoli a questa parte e' chiamata 'razza bianca' altro non e' che, da un punto di vista strettamente antropologico,  una 'varieta' ' della specie Homo sapiens caratterizzata dal fatto di avere la carnagione di colore chiaro e comprende gli europeii nordafricani di pelle biancai mediorientali e gli indiani [dell'India...]... quindi, con buona pace di Ruth Dureghello e di Liliana Segre, anche gli ebrei sono di 'razza bianca' e chi si autoproclama, a torto a a ragione non importa, 'difensore della razza bianca' intende con cio' 'difendere' anche loro...  e arrivati a questo punto... apriti cielo!... ecco intervenire l'immancabile 'popolo delle scimmie' con la 'musica di sempre'... una 'melodia' fatta di insulti e 'ragionamenti' degni in tutto e per tutto del cervello che hanno ricevuto in dote dai loro progenitori!... e per far capire loro che differenza passa tra il loro cervello e il cervello degli umani sara' quanto mai opportuno parlare del cosiddetto QI [quoziente intellettivo...]... e se CarloAntonio parla di qualcosa, avra' cura ogni volta che e' possibile di fornire, piaccia oppure no, una solida base matematica al suo discorso...

... allora!... alcuni anni fa due qualificati 'esperti americani di psicologia e scienze politiche', Richard Herrnstein e Charles Murray,  hanno pubblicato  un controverso studio intitolato The Bell Curve: Intelligence and Class Structure in American Life [8]in cui gli autori sostengono che l'intelligenza umana è influenzata in modo sostanziale da fattori ereditari e ambientali e che è fattore determinante delle caratteristiche degli individui, tra cui reddito finanziario, rendimento lavorativofigli fuori dal matrimonio e coinvolgimento nel crimine ... sostengono inoltre  che coloro che hanno un'alta intelligenza, la 'élite cognitiva', si stanno separando da quelli dell'intelligenza media e al di sotto della media. .. assai controverso e' stato specialmente dove gli autori hanno scritto delle differenze razziali nell'intelligenza e discusso le implicazioni di queste differenze, e, come era da preverdersi, la comparsa di questo testo ha suscitato un'autentica tempesta negli Stati Uniti, dove la 'questione  razziale' si puo' dire essere nel Dna della nazione...


Tratto da http://www.my-personaltrainer.it/salute/razza-caucasica.html

Tratto da http://www.my-personaltrainer.it/salute/razza-caucasica.html
... ok!... veniamo senza troppi preamboli al punto piu' delicato, quello in cui gli autori trattano della  evidente correlazione tra QI e razza, come si può vedere dal grafico che segue, il quale riproduce quattro distribuzioni normali di QI in corrispondenza di altrettante razze umane... 

... immagine c)...




... allora!... che cosa sia una distribuzione statistica normale lo si puo' apprendere in [9] e il succo si traduce nelle due formule seguenti...



...  dove m e' il valore atteso [chiamato anche valor medio...] e s e' la varianza... dunque dunque!... nell'immagine c) potete vedere quattro distribuzioni normali che rappresentano la statistica del QI relativo a quattro diverse 'razze' che popolano la societa' americana e precisamente in ordine decrescente...

a) Asiatici... per essi il valor medio di QI e' approssimativamente m=106...

b) Bianchi... per essi il valor medio di QI e' approssimativamente m=102...

c) Ispanici... per essi il valor medio di QI e' approssimativamente m=93...

d) Neri... per essi il valor medio di QI e' approssimativamente m=87...

... in tutte e quattro le distribuzioni e' all'incirca s=13 ...

... allora!... tutto chiaro boys and girls?... se ancora del tutto chiaro non e' un esempio sara' sufficiente a chiarire la cosa... prendiamo il caso degli Asiatici per cui e' m=106   e s =13... cio' significa che un 'individuo dagli occhi a mandorla' che vive in America ha una probabilita' pari al 95% di possedere un QI compreso 81 e 132... ne' piu' ne' meno!... ok!...  stabilito cio'... non sorprende nessuno il fatto che gli autori siano stati attaccati violentemente con termini quali 'socialmente pericolosi', 'propugnatori del piu' bieco e non scientifico razzismo', 'epigoni di Goebbels' e chi piu' ne ha piu' ne metta... particolamente 'geniale', come chiunque dotato di cervello non ha difficolta' a realizzare, e' la convinzione di qualche 'antirazzista' secondo la quale la raccolta di dati e la loro successiva elaborazione con metodi matematico-statistici sarebbe antiscientifica solo perche' i risultati forniti non sono conformi alla loro 'visione del mondo', visione che con ogni probabilita' si e' formata dalla lettura di favole come quella di 'Cappuccetto Rosso'... un poco piu' ragionevole sarebbe osservare che lo studio condotto da  Herrnstein e Murray si riferisce al contesto socio-economico degli Stati Uniti, assai diverso dal nostro per cui e' poco opportuno prenderlo come riferimento... giusto!... per questo motivo sono andato a cercare qualcosa di piu' recente e meglio 'centrati' sui problem di casa nostra... ed ho avuto la fortuna di trovarlo in [10]...

... allora boys and girls!... per prima cosa osserviamo una immagine assai istruttiva tratta da quel blog!...

... immagine d)...



... dunque dunque!... quella che vedete e' la rappresentazione cromatica del QI medio degli individui della Terra, valutato paese per paese... i paesi abitati da individui con il QI piu' basso sono colorati in rosso cupo... salendo con il QI si passa all'arancione, al giallo, al verde, al turchese, al blu e con il QI piu' alto si arriva al violetto... l'intera scala cromatica!... se come gia' detto lo studio condotto da Herrnstein e Murray, condotto su un campione di cittadini americani, mostrava una evidente differenziazione del QI in base al 'colore della pelle',  lo stesso studio eseguito pero' su scala mondiale, mostra una differenziazione ancora piu' marcata!...

... boys and girls!... come sempre... calma e sangue freddo!... intanto prima di proseguire avviso il lettore intelligente che lo scrivente soffre di daltonismo e pertanto in un grafico basato sui colori non sono da escludere da parte mia le piu' incredibili 'cantonate', 'cantonate' che saro' ben felice se qualcuno mi segnalera'... molto bene!... chiarito questo passiamo all'esame dell'immagine d)!... anche qui, dato assai significativo, gli 'asiatici' sono nettamente i primi in classifica!... piu' in dettaglio leggiamo da una tabella riportata in [10] i seguenti valori medi di QI... Hong Kong con m=107, South Korea con m=106 , Giappone con m=105, Taiwan con m=104 , Singapore con m=103...  non e' riportata la Cina, ma c'e' da scommettere che anch'essa fa parte del 'club dei superintelligenti' che nell'immagine d) sono colorati in violetto... e che volete farci boys and girls!... a questo punto vorrei fare un'osservazione che certo non manchera' di essere colta dal lettore intelligente... come mai da noi gli immigrati cinesi non costituiscono alcun 'allarme immigrazione'?... e dire che un giorno si e l'altro pure un esercizio commerciale deve chiudere per non essere in grado di reggere la concorrenza dei cinesi!... sono curioso di vedere chi sa dare la giusta risposta al quesito!...

... very good!... passiamo ora ad esaminare i paesi che vengono immediatamente dopo, paesi colorati nell'immagine d) in blu... e qui... qui ci attende una piacevole sorpresa!... a capeggiare la classifica dopo gli asiatici sono quattro paesi della 'vecchia Europa'... Austria, Germania, Olanda e... tenetevi forte... Italia, tutti accreditati m=102!... ok!... su questo punto torniamo fra un attimo!... ora esaminiamo gli altri paesi... sempre colorati in blu [o anche in azzurro o turchese] possiamo vedere i restanti paesi della vecchia Europa, la Russia, il nord America, l'Australia, l'Argentina... in giallo troviamo poi quelli che Herrnstein e Murray hanno definito 'ispanici', vale a dire gli abitanti dei Caraibi, del Centro America, del Brasile, etc... sempre colorato in giallo troviamo gli abitanti del Nord Africa [quelli che  Blumenbach ha definito 'africani con pelle chiara'...], gli abitanti del Medio Oriente, dell'India, dell'Indonesia, etc... e poi?... e poi veniamo ai meno dotati!... del resto ogni volta che c'e' una classifica qualcuno gli ultimi posti li deve pur occupare!...  chi mai occupera' gli ultimi posti in questo caso?...  ovvio!... quelli che Blumenbach aveva chiamato 'etiopici', che altri chiamano 'neri' e altri ancora 'africani'... i paesi ultimi in classifica li vedete nell'immagine d) colorati in rosso cupo... sempre in [10] si elencano i paesi agli ultimi posti... Nigeria con m=67, Guinea e Zinbawe con m=66, Repubblica Democratica del Congo  con m=65,  Sierra Leone con m=64, Etiopia con m=63 e, dulcis in fundo, Guinea Equatoriale con m=59...

... allora!... nell'immagine d) tra tutti questi paesi, pur non essendo a rigore l'ultimo in classifica, e' evidenziato in modo particolare il Congo!... perche' mai?... eh!... come diceva il grande Giulio Andreotti: a pensar male si fa peccato... pero' spesso ci si azzecca!... e nel 'pensar male' in questo caso non puo' non trovar posto la 'bella signora' che vedete nella foto qua sotto...




... e chi e' mai costei?... andiamo boys and girls!... sappiamo benissimo chi e'!... si tratta di Kashetu Kyenge, detta Cécileitaliana di origini congolesi e 'prima ministra afroitaliana' , essendo stata ministro dell'integrazione nel governo Letta e non solo...  dopo le dimissioni di Josefa Idem, le è stata attribuita anche la delega alle politiche giovanili!... costei e' balzata alla notorieta' alloche' il 13 luglio 2013 il vicepresidente del senato Roberto Calderoli durante una manifestazione della Lega avrebbe rivolto dal palco insulti ai danni della Kyenge, definendola 'un orango'...

... urka ragazzi!... ma e' proprio vero che Calderoli ha detto questo?... in [11] possiamo leggere che cosa effettivamente ha detto...

...Calderoli, dal palco della festa del Carroccio a Treviglio, nel bergamasco, è tornato ad attaccare l'esponente del governo già fatta oggetto di attacchi da parte di esponenti leghisti in occasione della sua visita a Bergamo pochi giorni fa... '... fa bene a fare il ministro - ha dichiarato Calderoli dal palco - ma forse lo dovrebbe fare nel suo paese... e' anche lei a far sognare l'America a tanti clandestini che arrivano qui...'... poi gli insulti: '... io mi consolo quando navigo in Internet e vedo le fotografie del governo... amo gli animali, ma quando vedo le immagini della Kyenge non posso non pensare, anche se non dico che lo sia, alle sembianze di un orango...'...

... dunque dunque!... se e' dato comprendere la lingua italiana... l'onorevole ha tenuto a precisare che costei non appartiene alla specie dei primati conosciuta come 'pongo' oppure 'orangutan', parola malese che significa 'persona della foresta', ma solo che in qualche modo le somiglia ... e come si legge in [14] sono 'animali dal pelo lungo e rossastro vivono nell'isola di Sumatra e nel Borneo, hanno un'intelligenza molto sviluppata e sono parenti stretti dell'uomo' ... hmmm!... inutile dire che questo accenno alla 'intelligenza particolare' degli orangutan, al punto di arrivare a definirli 'parenti stretti dell'uomo' ha stimolato la mia curiosita'... e 'stimolare la mia curiosita' ' non puo' che tradursi  in numeri!... oramai mi conoscete!... e cosi' mi sono chiesto... quale sara' mai il QI medio dell'orangutan?...

... allora!... una rapida ricerca sul Web ha dato un risultati alquanto sorprendenti!... ecco che cosa si legge in [15]...


... Chantekospite di uno zoo di Atlantaè morto ieri a 39 anni d'età a causa delle complicazioni dovute a una malattia cardiaca. Era l'orango più anziano degli Usa, così descritto dai veterinari che l'hanno avuto in cura: ... un animale dalla personalità particolare e coinvolgente, in grado di comunicare senza problemi con chi ha avuto la fortuna di incontrarlo e conoscerlo, benché timido e restio a farsi avanti con gli estranei...'. Non un uomo, appunto, ma una scimmia, come lo è anche l'ultimo primate in vita capace di esprimersi adottando il linguaggio dei segni: Koko, una gorilla che risiede nello zoo di San Francisco che è arrivata oltre, essendo capace di decifrare oltre mille segni (presenti nel 'vocabolario' dei segni dei gorilla) e 2mila parole in inglese scritto...

... allora!... pare proprio che non solo gli oranghi, ma anche molte scimmie antropomorfe manifestino notevoli qualita' intellettive!... cosi' veniamo a sapere di Chantek, un orango, e di Koko, una gorilla, quet'ultima in grado di leggere 2-mila parole in inglese...  inutile aggiungere a questo punto che, spinto da incontenibile curiosita', ho 'assaltato' la diligenza del Web alla ricerca... alla ricerca del QI di questa Koko!... e la cosa mi e' andata bene poiche' mi e' riuscito di leggere in [16]...

... Koko, la gorilla di 44 anni che parla con l’uomo attraverso il linguaggio dei segni... seguita dalla sua insegnante Panny Patterson da quando aveva un anno, conosce e utilizza oltre mille parole e in inglese ne capisce duemila [lo scrivente non e' sicuro di saper comprendere altrettante parole in lingua inglese... n.d.r. ...]... alla morte del gattino All Ball, con cui era solita giocare, a gesti comunicò: '... Koko è triste perché è morto All Ball...' ... Koko, 150 chili di peso e 86 punti di quoziente intellettivo (100 è il punteggio medio per gli umani)...

... porca vacca boys and girls!... Koko ha nientedimeno che un QI pari a 86, vale dire oltre 20 punti in piu' del QI medio di un abitante del Congo!... sapete che significa questo?... che se dovessi scegliere a caso un congolese e lo sottoponessi al test del QI, ipotizzando m=65  e s =13, la probabilita' che questi risulti 'piu' intelligente' di Koko e' pari a .0531137!... e' chiaro che a questo punto una qualsiasi persona dotata di cervello comincerebbe a porsi qualche interrogativo e dovrebbe ammettere che la cosa dovrebbe essere indagata un poco piu' a fondo... e' alresi' chiaro che Koko con ogni probabilita' rappresenta un caso eccezionale ma proprio per valutarne l'eccezionalita' una qualche indagine statistica sulla 'intelligenza' delle varie famiglie di scimmie atropomorfe basate su un numero di campioni sufficientemente grande dovrebbe essere stata eseguita da qualche parte del mondo e i risultati essere noti... di conseguenza con la solita mia inguaribile ingenuita' pensavo fosse agevole trovare dati statistici al riguardo... ebbene... in poco tempo ho realizzato che non e' cosi'!... ci sono, e' vero, uno straordinario numero di articoli e pubblicazioni anche di autori seri e competenti che magnificano le straordinarie doti cerebrali di oranghi, scimpanze', gorilla e altri primati ma trovare precisi dati statistici del loro QI si e' rivelata impressa ardua se non impossibile... al punto che sono arrivato a sospettare che su questi dati sia stata imposta una sorta di 'censura'... e l'articolo che potete leggere in [17] [articolo che invito caldamente il lettore intelligente a leggere e meditare...] non ha fatto che accrescere questo mio sospetto!... leggendo qua e la' mi si rizzano i capelli che ho perso  non mi ricordo quanti lustra fa!...

... la notizia è davvero insolita, un premio Nobel tra i più celebri ancora viventi costretto a vendere la medaglia per difficoltà economiche... ma come è possibile che sia stato definito 'persona orribile', che nessuno gli offra una cattedra universitaria o anche delle conferenze che da sole sarebbero sufficienti a vivere agiatamente?... la spiegazione è ben riassunta dal Corriere della Sera...

... allora!... un premio Nobel e' costretto vendere la sua onorificienza perche' manca del necessario per vivere!... abbastanza singolare come notizia... certo non capita di leggerla tutti i giorni!... non trovate anche voi?... e perche' mai sarebbe stato definito 'persona orribile'?... tenetevi forte!...

... [James] Watson, americano, 86 anni, scoprì nel 1953 (con il britannico Francis Crick e Maurice Wilkins) la struttura a doppia elica del Dna. Ma oggi è costretto a mettere in vendita la medaglia d’oro del premio Nobel, vinto nel 1962, nove anni dopo quella importante scoperta, per gravi problemi economici... questo per tentare di uscire dal tunnel di oscurità in cui si è ritrovato dopo che nel 2007 ha dichiarato al Sunday Times che 'i neri non sono intelligenti come i bianchi'... dichiarazione che gli ha causato oltre all’ostracismo sociale anche la perdita di tutti gli incarichi... Watson si è scusato dando tutta la responsabilità della gaffe al cronista che lo aveva intervistato: '... scrisse che ero preoccupato per la gente in Africa a causa del loro basso quoziente intellettivoqualcosa che non si può dire...'... ha aggiunto che ' è stato stupido da parte mia', ribadendo comunque che la sua non andava presa come un’affermazione 'convenzionalmente razzista'...

... dunque dunque... l'articolo che ho segnalato ['The Bell Curve'...] e' del 1994 e nei successivi tredici anni nessuno si e' sognato di mettere in dubbio il contenuto di esso... ecco allora che non appena un premio Nobel come James Watson ha la malugurata idea di rendere pubblica una 'verita' ' che, piacevole o spiacevole che sia, tutti gli autorevoli membri della compagine scientifica internazionale davano per scontata, scoppia il finimondo!... perche'?... il 'perche' ' e' spiegato sempre in [17]...      

... la colpa di Watson è dunque l’aver dichiarato che 'i neri non sono intelligenti come i bianchi' [da notare il fatto che affermare che 'i neri non sono intelligenti come i bianchi' non esclude che i neri siano piu' intelligenti dei bianchi... n.d.r. ...]...   la società può tollerare e scusare di tutto, tranne quello che è contro il politically correct, e questo tutti sono tenuti a saperlo. Infatti Watson non si è scusato dicendo di aver espresso un giudizio errato scientificamente, ha invece detto solo che è stato 'stupido' da parte sua aver detto quella frase al giornalista. La differenza evidentemente è sostanziale...
 
... capito boys and girls!... affermare una verita' nota e scientificamente accertata, del tipo per intenderci che 'gli asini non volano', e' possibile solo e solo se e' politically correct!... e chi non sa questo e' chiaramente 'uno stupido'... ma certo!... vien quasi voglia di dire... elementare Watson!... detto questo e assodata la 'stipidita' ' di James Watson resterebbe da risolvere un piccolo e insignificante 'dubbio amletico' che 'noi stupidi' in quanto tali siamo incapaci di risolvere: ... e' vero o non e' vero che neri sono mediamente un poco [e non tanto 'un poco' magari...] meno 'dotati intellettualmente' dei bianchi?... fortunatamente per 'noi stupidi' [oltre natutalmente che ignoranti come ribadito dalla senatrice a vita Liliana Segre...] in [17] troviamo la risposta anche a questo...     
 
... una volta chiarito che la colpa di Watson è stata quella di essere stato uno 'stupido', come da lui ammesso, resta da capire se l’inferiorità intellettiva degli afroamericani è davvero un dato scientifico... la risposta è per fortuna semplice: il calcolo del QI non ha valore scientifico... il motivo è presto detto... lo spiegò il prof. Giorgio Israel nel corso di una conferenza che avevo organizzato sul tema della scuola e me lo fece capire non con un’affermazione ma con una domanda: '... qual è l’unità di misura dell’intelligenza?... chi risponderà a questa domanda potrà misurare l’intelligenza... fino a quel momento no...'...

... wonderful boys and girls!...  il calcolo del QI non ha valore scientifico!... e chi sara' mai la 'autorita' scientifica' che sostiene questo?... si tratta [o meglio si trattava visto che tre anni or sono e' passato a miglio vita...] dell'esimio prof. Giorgio Israel!... chi non sapesse nulla di lui potra' informarsi in [18]...  

... nacque a Roma, figlio di Saul Israel, medico e scrittore che da Salonicco (Greciasi trasferì prima a Parigi e poi nella capitale italiana... laureato in Matematica presso l'Università di Roma 'La Sapienzanel 1968, è stato professore di questo ateneo dal 1973 fino al pensionamento nel 2012...  ha dedicato i primi anni delle sue ricerche a temi di algebra communtativa e di geometria algebrica... il suo interesse si è rivolto poi alla matematica applicatama il suo lavoro di studioso si è concentrato sulla storia della matematica e sulla storia della scienza...

... ok boys and girls!... dunque veniamo a sapere che costui e' stato un [piu' o meno...] eminente matematico con quasi quarant'anni di carriera in uno dei piu' prestigiosi atenei italiani!... si possono chiedere referenze piu' valide?... evidentemente no!... occorre pero' osservare da parte mia che di solito Wikipedia ha cura di fornire molte e dettagliate informazioni riguardo la 'genealogia' degli individui... in questo caso del papa' oltre il nome Saul, la cittadinanza greca e l'attivita' di medico e scrittore si dice decisamente poco... a colmare questa lacuna fortunatamente ha pensato lo stesso 'prof. Giorgetto'  in [18] dove possiamo leggere...

... Saul Israel nacque a Salonicco (Grecia, allora parte dell’Impero Ottomano) il 27 aprile 1897 da Yakov e Luna Nehama. La comunità ebraica di Salonicco, alla quale apparteneva, era all’epoca la più numerosa comunità sefardita del Mediterraneo e costituiva il 70 % della popolazione della città. Si trattava quindi di un minuscolo 'stato ebraico', che viveva con una relativa autonomia, consentita dalla tolleranza dell’Impero Ottomano, e che aveva conservato in modo quasi perfetto le tradizioni, la lingua, i costumi e i canti della Spagna del Medioevo, dopo che gli ebrei erano stati cacciati nel 1492 dall’editto di espulsione dei 'Re Cattolici'. Molte famiglie conservavano ancora, con intatta nostalgia, le antiche chiavi delle case di Spagna... nel 1916 venne a Roma per compiere i suoi studi universitari di medicina e in seguito specializzarsi nelle scienze biologiche, con l’intenzione di ritornare a Salonicco per esercitare la professione. L’incendio che qualche anno dopo distrusse del tutto il quartiere ebraico di Salonicco fu l’inizio della dispersione della comunità [... il 18 agosto 1917 la città greca di Salonicco brucio', a quanto pare, a causa di un banale incidente domestico... una signora avrebbe dimenticato la padella con le melanzane sul fuoco!... a causa della mancanza d'acqua e del forte vento l'incendio si propagherà e in 32 ore distruggera' 9500 edifici, lasciando senza tetto più di 70000 persone... n.d.r. ...]. La sua famiglia, privata delle case, tutte distrutte, e di una buona parte dei beni, emigrò in gran parte a Parigi, trasferendovi quel che restava delle attività commerciali. Saul Israel decise allora di restare in Italia, chiese e ottenne la nazionalità italiana nel 1919, prestò il servizio militare, e dopo la laurea in medicina esercitò brevemente la professione di medico condotto. Studiò e lavorò anche a Parigi (dove risiedeva gran parte della famiglia). Qui lavorò soprattutto nel reparto di urologia dell’Hôpital Lariboisière, come assistente del chirurgo Marion. Enrico Sereni (biologo, fratello del futuro dirigente comunista Emilio [da Wiki... Emilio Sereni, nato in una famiglia ebrea di 'intellettuali antifascisti', fratello del sionista-socialista cofondatore del kibbutz Givat Brenner Enzo Sereni, nel 1926 si iscrisse al Partito Comunista Italiano ed un anno dopo si laureò in agronomia a Portici, iniziando poco dopo un'opera di proselitismo nel napoletano. Nel 1930 si reca a Parigi ed entra in contatto con Palmiro Togliatti. Rientrato in Italia nel settembre dello stesso anno fu arrestato e condannato dal Tribunale Speciale a vent'anni, poi ridotti a 15. Amnistiato nel 1935, espatria clandestinamente a Parigi. Qui è responsabile del 'lavoro culturale' ed è redattore capo di Stato Operaio e La voce degli italiani. Nuovamente scoperto, nel 1943 viene condannato a 18 anni per 'associazione sovversiva' ma un anno dopo riesce a fuggire e si stabilisce a Milano, dove il partito gli assegna l'incarico di dirigere l'ufficio di agitazione e propaganda... n.d.r. ...] ), cui era legato da profonda amicizia, lo introdusse alla ricerca universitaria. Divenne assistente e quindi primo aiuto del celebre biologo Giulio Fano [da Wiki... Giulio Fano (Mantova, 29 marzo 1856 - Cappelletta, 27 settembre 1930) è stato un fisiologo italiano (e non un biologo...) Docente all' Universita' di Genova e fondatore dell'Archivio di Fisiologia, fu autore nel 1889 dell'opera Un fisiologo intorno al mondo. Nel 1903 fu nominato Socio dei Lincei... e questo su Wiki e' tutto...  da Treccani... Fano Giulio nacque a Mantova da Benedetto Fano e da Angelica Viterbi il 29 marzo 1856... come si apprende in [20] i Fano e i Viterbi nell'800 erano autorevoli famiglie ebree di Mantova... n.d.r. ...] presso l’Istituto di Fisiologia Generale dell’Università di Roma. Sostituì il Fano nelle funzioni di insegnamento e di direzione dell’Istituto di Fisiologia Generale negli ultimi quattro anni di vita di questi, durante i quali la malattia lo aveva limitato nelle sue funzioni... la morte di Giulio Fano, nel 1930, interruppe la sua carriera. L’intento di questi di fargli vincere una cattedra, a partire dalla quale egli sarebbe dovuto succedere al Fano medesimo, non ebbe seguito a causa del mutamento sempre più marcato della situazione politica. Successore alla cattedra di Giulio Fano fu invece Sabato Visco [da Wiki... Sabato Visco, fisiologo, accademico e politico italiano, fu una figura di primo piano nella vita accademica e della vita politica italiana soprattutto durante il periodo fascista. Come fisiologo, i suoi studi riguardarono soprattutto i problemi dell'alimentazione umana, in particolare quelli legati ad alcune sindromi carenziali quali la pellagra. Nazionalista, aveva preso parte all'impresa di Fiume, era stato consigliere della milizia e successivamente sara' deputato fascista. Nominato professore ordinario di fisiologia generale nell'Universita' di Roma, succedendo a Giulio Fano, fu poi preside della Facoltà di Scienze dell'Università di Roma, segretario del Comitato Biologico del Consiglia Nazionale delle Ricerchefondatore nel 1936 e direttore dell'Istituto Nazionale di Biologia (in seguito Istituto Nazionale della Nutrizione) e infine socio dell'Accademia Nazionale dei Lincei/Accademia d'Italia... il lettore intelligente non dovrebbe avere dubbi su chi, a prescindere da motivazioni di carattere squisitamente politico e in base a considerazioni esclusivamente inerenti al profilo scientifico, tra Saul Israel e Sabato Visco potesse vantare maggiori titoli per succedere a Giulio Fano... n.d.r. ...] 'scienziato di punta del regime fascista', antisemita dichiarato, che di lì a poco si sarebbe distinto come il principale redattore (assieme a Nicola Pende) del Manifesto per la Difesa della Razza, come redattore della rivista La Difesa della Razza e soprattutto come Capo dell’Ufficio Razza del Ministero della Cultura Popolare. A causa del clima insostenibile che si era creato nell’Istituto dopo la venuta del Visco, fu costretto a rassegnare le dimissioni dall’Università nel 1936...

...  molto bene boys and girls!... sono certo che il lettore intelligente ha trovato assai interessanti la rievocazione delle vicissitudini del papa' del 'prof. Giorgetto' da lui stesso narrate in quanto ci fanno capire esattamente il 'modo di ragionare' di questo 'matematico'...  dunque dunque!... per far capire il concetto che costui ha della Matematica in primo luogo sara' utile riportare quanto scritto sempre in [18]...

... le ricerche di Giorgio Israel cercano di collocare la scienza nel suo contesto storico-culturale, analizzando l'intricata rete dei rapporti con la società, la tecnica o il pensiero religioso delle idee scientifiche, la cui conoscenza ci permette di comprendere meglio il ruolo della scienza nella cultura europea, anche nei suoi aspetti deteriori come il razzismo novecentesco... una riflessione sulla sua carriera si può leggere nel volume 'Scienza e storia: la convivenza difficile' (Di Renzo Editore, 1999)... si è occupato dello sviluppo della scienza in Italia a partire dall'Unità, con ricerche su Luigi Cremona, Tullio Levi Civita e Vito Volterra [tre matematici italiani 'scelti a caso'... e sempre 'per  caso' tutti e tre ebrei... quasi che gli unici matematici legittimati a parlare come tali debbano far parte del 'Popolo Eletto'... n.d.r. ...]  sulle teorie scientifiche razziali e delle politiche con cui sono state implementate in Italia durante il Fascismo, esaminate nel saggio 'Il fascismo e la razza. La scienza italiana e le politiche razziali del regime' (2010)...

... wonderful!... direi proprio che affermazioni di questo genere, che in sostanza sentenziano che la Matematica per essere accettata in ambito scientifico deve adattarsi alla visione che il 'Popolo Eletto' ha del mondoaprono la mente!... ancor di piu' se possibile di quanto non aprano la mente certe 'esternazioni' di 'autorevoli matematici'  in supporto alla [presunta] innocenza di Alfred Dreyfus, come a suo tempo ho descritto in [21] e naturalmente il lettore intelligente e' invitato a leggere, e soprattutto meditare, su quello che ho scritto allora... ora e' piu' che mai necessario per far comprendere a pieno la mentalita' alquanto singolare del 'prof. Giorgetto' la lettura dell'articolo seguente [22], comparso anni fa tratto su 'Informazione corretta', un sito che, per 'correttezza di informazione',  si presenta ai suoi lettori nel modo seguente...

... Informazionecorretta.com è stata fondata nel marzo 2001 da un gruppo indipendente da ogni parte politica che lavora nel campo dell'informazione. L'obiettivo è assicurare al pubblico un'informazione corretta su Israele. Per questo segnaleremo pregiudizi, errori e false informazioni, predisponendo i materiali sufficienti a consentire ai lettori di scrivere loro stessi una e-mail a giornali, radio, tv e siti Web. Informazionecorretta.com nasce sotto gli auspici di Tikshoret-Watch, correttezza nell'informazione, direttore responsabile Vincenzo Cucco...

... cio' detto passiamo alla vision dell'articolo...

Riportiamo una serie di opinioni circa il sondaggio Ue raccolte da Marina Valensise e pubblicate sul Foglio di oggi, martedì 4 novembre 2003

Roma. Il 59 per cento dei 7.515 cittadini europei che hanno risposto al sondaggio della Commissione europea pensa che Israele sia una minaccia per la pace del mondo superiore a quella della Corea del Nord, dell’Iran, dell’Iraq e dell’Afghanistan... paura?.. fastidio?... calo di tensione nella vigilanza contro l’antisemitismo?... insipienza delle classi dirigenti nel trattare un problema delicato come il sionismo, che certo è stata una violenza inferta a un’area geopolitica, come tutti i movimenti rivoluzionari, legittimata però da una risoluzione dell’Onu e dalla storia?... cosa pensare di questo sondaggio?...

... Giorgio Israel insegna Storia della matematica alla Sapienza, ma è perplesso: '... 7.500 intervistati su 400 milioni è un campione ridicolo. Se poi, come sembra, vanno suddivisi in parti eguali tra i 15 paesi dell’Ue, senza tener conto delle rispettive popolazioni è una cialtroneria. Ma ammettiamo pure che rifletta l’opinione della gente. Ognuno sa che l’opinione della gente non s’identifica col vero e col giusto dal punto di vista etico. La maggior parte dei tedeschi tra le due guerre sostennero il nazismo. Non per questo il nazismo era una scelta politica giusta e le camere a gas avevano qualche ragione. Il fatto che si possa far dire alla gente che Israele sia lo stato più pericoloso del mondo significa che demonizzare Israele, come è successo negli ultimi anni in buona parte dei paesi europei, ha riattizzato sentimenti antisemiti covanti... perciò, o questo sondaggio è una montatura, e allora la Commissione dovrebbe risponderne con dimissioni in massa, a cominciare dal presidente Prodi... oppure è attendibile, e a quel punto quello stesso organismo dovrebbe fare autocritica e correre ai ripari, per i guasti provocati dai governi europei, francesi in testa...'...


... all right boys and girls!... devo dire che non ricordo in vita mia una occasione in cui mi e' capitato di leggere una simile sequenza di farloccate!... ognuna di esse meriterebbe un articolo a se'!... mosso da pura compassione mi limitero' ad analizzare l'aspetto squisitamente matematico di certe sue affermazioni lasciando al gusto dei lettori il resto... dunque dunque!... se abbiamo ben inteso la Commisione europea qualcosa come tre lustri fa comissionato ad un non meglio definito istituto di statistica un sondaggio tra i cittadini della Ue per sapere quale fosse il paese che, a loro dire, rappresenta il piu' serio pericolo per la pace al mondo... ebbene... di 7515  intervistati il 59% ha risposto... Israele ... sempre se abbiamo ben inteso l'illustre 'prof. Giorgetto', cattedratico in discipline matematiche nella prestigiosa universita' 'La Sapienza' non ha esitato un attimo a definire il campione scelto come ridicolo e l'intervista nel suo complesso cialtroneria... beh!... che dire mai boys and girls!... immagino gia' sapete che cosa fara' ora CarloAntonio!... ovvio!... sara' costretto suo malgrado a 'salire in cattedra'!... e non bel lieto di riproporre alla vostra attenzione un articolo scritto da me al tempo in cui firmavo come chisigma [23]... in questo articolo era messo a fuoco un problema magari dai piu' sottovalutato ma di estrema importanza pratica: dato un certo numero di casi osservati e osservato che un certo evento di e' verificato volte che cosa possiamo dire della probabilita' Pe che quell'evento si verifichi se esaminassimo un 'grandissimo numero di casi'?... e' in effetti un problema interessante anche perche' a giorni in occasione delle elezioni esso tornera' nuovamente fuori!... tutti abbiamo sentito parlare di exit polls e proiezioni ma quanti sanno veramente in che cosa consistono?... niente di trascendentale!... all'uscita dal seggio vengono intervistati un certo numero di cittadini che hanno votato e si chiede loro semplicemente a chi e' andato il loro voto... in tal modo si e' in grado non appena le urne sono chiuse di 'stimare' le percentuali di voto ottenute da ogni formazione politica... e questi sono gli exit polls... dopo che una anche piccolo quantita' di schede sono state scrutinate allo stesso modo e' possibile 'stimare' i risultati finali... entrambe le stime sono espresso in percento e per entrambe gli istituti 'seri' forniscono la cosiddetta 'forbice di incertezza' che nella maggior parte dei casi per i partiti o le coalizioni al 'top della classifica' e' intorno al +/- 2%...  in diversi casi e' noto che tali stime sono andate disattese  e magari qualche lettore si sara' convinto che non meritano fiducia!... ebbene... tali lettori sono convinto che si sbagliano!... perche' si sbagliano quei lettori e non si sbagliano gli istituti di statistica?... per piu' di una ragione e tra queste ragioni la piu' preoccupante e' rappresentata dai brogli!... non e' un mistero per nessuno il fatto che nelle elezioni politiche del 2006 e del 2013 si sia verificato in certi collegi elettorali i quali hanno scrutinato le schede con notevole ritardo nel primo caso una percentuale insolitamente bassa di schede bianche e nel secondo caso una percentuale insolitamente alta di schede nulle... e in entrambi i casi la cosa ha pesantemente danneggiato la stessa parte politica... una domanda al signor Silvio Berlusconi: ... lo stesso si ripetera' anche ora o si sono prese adeguate precauzioni?...

 ... allora!... lasciando perdere polemiche piu' o meno [in]costruttive, torniamo ad occuparci di sondaggi!... in [23] e' riportata la formula che ho trovato 'in gioventu' ' e che rappresenta la distribuzione statistica della probabilita' di k eventi in n prove...



... allora!... in [23] l'attenzione era incentrata su cosidetti 'eventi rari', ossia quei casi in cui k<<n... li' sin era comunque visto che, a parita' di rapporto k/n ~ p,  l'accuratezza della stima aumenta di molto all'aumentare di k... in particolare si era visto che per una stima accettabile era necessario un dell'ordine del centinaio... ebbene... la cosa e' vera anche nel caso di eventi non rari come il caso in esame... e lo andiamo subito a vedere nel caso in esame ora dove si e' stimata una probabilita' p ~ .59... tutto quello che si e' dovuto fare e' calcolare l'integrale (3) con valore k/n = .59 per vari valori di k... i risultati sono riportati nel diagramma seguente...

... diagramma 1)...
... dunque dunque!... con k=59 [quindi n=100...] la probabilita' p che si vuole stimare va da .46 a .7... una forbice di incertezza un po' troppo ampia!... con k=590 [quindi n=1000...] va da .56 a .62... un poco meglio ma ancora non basta... con k=2000 [quindi n=3390...] va da .57 a .61... diciamo che e' precisa al +/- 2%... una precisione accettabile, comparabile con la precisione fornita da exit polls e proiezioni eseguiti da istituti 'seri'... a questo punto il lettore potrebbe anche chiedermi: ... e per k ancora piu' grande, per esempio k=4425 [quindi n=7500...] come nel sondaggio della Commisione europea?... la domanda e' del tutto appropriate... solo che... solo che per k> 2000 il tool matematico da me usato per il calcolo dell'integrale (3) va in crisi!... poco male ragazzi!... la precisione garantita e' in ogni casi migliore che non per k=2000 e quindi posiamo a pieno titolo 'promuovere', con buona pace del 'prof' Giorgetto', il sondaggio eseguito nel lontano 2003!...  

... allora boys and girls!... prima di chiudere la parentesi dedicate al 'prof. Giorgetto', alcune doverose considerazioni...  in primo luogo non sara' male  riportare quanto scritto, sempre a propito del QI, quello che si dice in [10] a commento dell'immagine d)...

... questa mappa mostra i paesi del mondo con il relativo quoziente intellettivo... si va dal rosso dei 'meno dotati', Africa, al blu scuro dei più dotati, Europa ed Estremo Oriente... in questa classifica l’Italia è ai vertici...non potrebbe essere altrimenti, un paese privo di risorse del sottosuolo come il nostro solo l’intelligenza dei propri abitanti poteva renderlo uno dei più ricchi del mondo...  se ne deduce che il nostro maggiore 'asset' sia l’intelligenza, ovvero la qualità degli italiani... e’ ovvio che, ceteris paribus, una degradazione di questa qualità porterebbe con sé anche un degrado economico con conseguente declino del benessere... declino già in parte avvenuto dai primi anni ’90 ad oggi...

... se qualcuno pensa che intaccare l'asset intellettivo del paese importando individui con quoziente intellettivo che e' poco piu' della meta' del nostro non abbia conseguenze sulla realta' e' perche' anche lui non e' una cima... non è la geografia a fare la ricchezza di un luogo, è la gente che lo abita... se importiamo congolesi diventeremo sempre di più come il Congo... con le sue strutture sociali, la sua arte e le sue città... e senza le sue risorse naturali... volete voi questo?...

... PS... il QI è una misura piuttosto efficace dell’intelligenza dell’individuo... viene utilizzato in tutte le strutture scolastiche americane e nell’arruolamento delle forze armate, che hanno notato negli anni, un declino intellettivo degli arruolati direttamente dipendente dall’immigrazione... il QI può essere aumentato, esattamente come la massa muscolare: è probabile che in parte, il QI degli africani sia così basso per le loro condizioni di vita, anche se esse stesse sono derivanti dal loro basso QI, è come un gatto che si morde la codama si è dimostrato che anche trasferiti in altri ambientitipo Balotelliil loro QI può al massimo crescere di qualche punto...

 
... very good boys and girls!... e sempre in [10] leggiamo qualcosa di interessante circa l'affermazione del 'prof. Giorgetto' del tipo 'le razze non esistono'... leggete con attenzione...

... le razzenon esistono... ed è per questo che il governo israelianoper esattezza l’ufficio del Primo Ministroha deciso di sottoporre chi vuole immigrare in Israele, contando sulla propria presunta origine ebraica, al test del Dna... perché in Israele entri se sei ebreo.. e attenzione: non culturalmente ebreo', ma 'geneticamente ebreo'... come i nazisti!...sono notizie che non leggete sui media di distrazione di massa, perchéperturbano ilmessaggioche deve passare alle masse: chi è contro l’immigrazione èrazzista, quindi nazista, ergo chi vuole bloccare l’immigrazione è unosterminatore di ebrei'... una puttanata che è necessario crediate, perché il sistema possa sopravvivere... e un artificio logico che subirebbe alcune defaillances, e perderebbe la propria forza propagandistica, se si sapesse che anche gli ebrei sono contro l’immigrazione, quando la subiscono, e che anche gli ebrei distinguono gli individui dal gruppo etnico di appartenenza... e allora cali il silenzio... pero' il Web ci permette di andare direttamente alle fonti, e consultare senza l’intermediazione dei nostri media, i media israeliani...scrive il Times of Israels... un certo numero di persone provenienti dall’ex Unione Sovietica che desiderano immigrare in Israele, dovrà essere sottoposto a test del Dna per dimostrare la propria ebraicità [in grassetto nell'originale... n.d.r. ...], lo ha comunicato l’Ufficio del Primo Ministro... e visto che in Israele non hanno la Kyenge e il suo cane da riporto Alfano, già il martedì successivo:

... ad una donna di 19 anni della ex-Unione Sovietica e' stato chiesto di fare il test del Dna per poter beneficiare della 'legge sul ritorno'. L'Ufficio del Primo Ministro ha confermato che a molti ebrei della federazione russa che sono nati fuori del matrimonio sara' richiesto un esame del Dna per dimostrare la propria origine ebreica al fine di poter immigrare come ebreo...

... tutto questo, ripeto, perché le razze non esistono... lo dice anche Avvenire... e il Dna è, ovviamente, un complotto neo-nazista per la conquista del mondo... poi però scopri che questo complotto ha preso piede anche in Israele... in Italia, invece entranoKabobie Kyenge... e li fanno anche ministri...

 
... wonderful boys and girls!... ora che abbiamo sistemato a dovere in primo luogo la benemerita neomantenuta di lusso a vita senatrice Liliana Segre per via delle dichiarazioni da lei rilasciate all'indirizzo del candidato Attilio Fontana, dichiarazioni che qui riporto...

... '...  ho trovato le dichiarazioni sulla razza bianca di grande ignoranza [in grassetto nell'originale... n.d.r. ...]... più che fare male a me fanno male a chi le ha dette [in grassetto nell'originale... n.d.r. ...] ... '...  

... e in secondo luogo il benemerito 'prof. Giorgetto' e le sue benemerite farloccate [e a questo proposito vorrei segnalare che insegnare farloccate ai giovani e' un eccellente motivo per allontanare certi 'accademici' dalle universita' ieri e, come si spera,  anche in avvenire...]  dove eravamo rimasti?... ah si'!... siamo rimasti a QI degli oranghi e degli scimpanze' che non si riesce assolutamente a trovare in rete!... mon Dieu!... il Web pero' conta ormai miliardi di utenti e tener nascosto qualcosa sta diventando ogni giorno piu' difficile!... e cosi'... cercando con pazienza mi e' riuscito di trovare in [24] questa sorta di 'classifica'... canarino: 22pesci: 23gatto: 30cane: 32criceto: 36scimmia: 45cane addestrato: 51delfino: 63...  ok boys and girls!... in qualche modo siamo riusciti ad ottenere i dati che ci servivano per completare il discorso relativo all'immagine c) e siamo in grado di arricchire la tabella riassuntiva associate nel modo seguente... 


a) Asiatici... per essi il valor medio di QI e' approssimativamente m=106...

b) Bianchi... per essi il valor medio di QI e' approssimativamente m=102...

c) Ispanici... per essi il valor medio di QI e' approssimativamente m=93...

d) Neri Americani... per essi il valor medio di QI e' approssimativamente m=87...

e) Neri Africani... per essi il valor medio di QI e' approssimativamente m=65...

f) Scimmie... per essi il valor medio di QI e' approssimativamente m=45...

... in tutte e' all'incirca s=13 ...

... very good!... ora che, volente o nolente, CarloAntonio e' dovuto ancora una volta 'salire in cattedra' mi auguro che mi venga concesso di utilizzare questi dati cosi' a fatica ottenuti per 'fare un paio di conti'... ora ragazzi vi confessero' che un problema di probabilita' che da sempre mi sono posto e per pura pigrizia non ho mai seriamente affrontato e' il seguente... date due variabili X e entrambe con distribuzione normale, con media mx  e  m e varianza  sx  e  sy, qual e' la probabilita' che la variabile X superi in valore la variabile Y?... allora!... mettendomi di buona lena ed essendo anche motivato non mi e' stato piu' difficile di tanto arrivare alla soluzione del problema, soluzione che si materializza con la formula seguente...


... allora boys and girls!... puo' essere che non tutti riescano a cogliere del tutto il significato dei simboli che compaiono nella (4)... a qualcuno pertanto dovro' chiedere di andare sulla fiducia... ora pero' che abbiamo la formula dobbiamo giocoforza usarla!... e la useremo!... cominciamo con un caso veramente istruttivo!... dato una scimmia scelta a caso e un abitante del Congo scelto anch'egli a caso, qual e' la probbilita' che il QI della scimmia superi il QI dell'abitante del Congo?... procediamo!... indicando con X il QI della scimmia e con Y il QI dell'abitante del Congo, poniamo nella (4)  mx= 45, my= 65, ed infine sx= sy= 13... risolvendo otteniamo P {X > Y} ~ .138... beh!... in fondo e' un risultato che non sorprende piu' di tanto!... diciamo che la  Kyenge sembra avere discrete chances di avere un QI piu' alto del QI di una scimmia qualunque... molto bene!... ora pero', gia' che siamo in argomento, proviamo a valutare  la porbabilita' che il QI di un abitante del Congo scelto a caso abbia un QI superiore ad un italiano, anch'egli scelto a caso... poniamo nella (4)  mx= 65, my= 102, ed infine sx= sy= 13... risolvendo otteniamo P {X > Y} ~ .022... una  ipotesi decisamente poco probabile!... beh!... anche questo risultato in fondo non sorprende piu' di tanto!... il punto che pero', volenti o nolenti, si deve sottolineare a questo punto qual e'?... molto semplice!... il 'punto' e' il seguente: ... nella 'classifica' del QI il divario che separa gli abitanti del Congo dalle scimmie e' assai piu' basso del divario che separa gli italiani dagli abitanti del Congo!... questo con buona pace di Cecilie Kyenge, di Liliana Segre e dello scomparso 'prof. Giorgetto'!... e mi pare non necessario aggiungere altro!...

... very good!... passiamo ora in rassegna alcuni fatti di cronaca recente, a cominciare dalla 'Giornata della Memoria', celebrata come ogni anno a Trieste il 25 gennaio scorso alla 'Risiera di San Sabba' ...  chi non sapesse che cosa e' questo luogo puo' documentarsi in [25] ... qui registriamo solamente due interventi di 'personalita' politiche' di assai diverso spessore che si sono alternate sul palco [26]... la prima e' della presidentessa della regione Deborah Serracchiani...

... '... non solo ebrei ma anche zingari, omosessuali, slavi, disabili, oppositori politici... a tutte queste minoranze fu negato il diritto di ciascuno a essere considerato umano, essendo diverso dagli altri... continuano a serpeggiare [... il lettore ha inteso bene!... serpeggiare... n.d.r. ...] tra di noi individui che fanno propria l’eredità del nazifascismo e altri che dimostrano acquiescenza o indifferenza di fronte a chi pratica o proclama l’intolleranza... il rischio è una progressiva deriva, un arretramento forse lento ma costante dei confini di ciò che è accettabile moralmente, socialmente e temo anche politicamente... di fronte a certi fenomeni aggressivi [... il lettore ha inteso bene!... fenomeni aggressivi... n.d.r. ...], le Istituzioni sono le custodi severe dei principi di libertà, democrazia, uguaglianza e tolleranza che fondano la Repubblica e che incisi nella Costituzione devono fare scudo a ogni minaccia...' ...

... avete capito boys and girls!... il solito blablabla' idiota rimasto immutato da settant'anni a questa parte!... quasi che nel frattempo il mondo sia rimasto lo stesso e non emergano oggi gravi e concrete minacce alla nostra civilta' che tante persone operose e modeste hanno conbtribuito a costruire in questi settant'anni!... fortunatamente il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza non ha mancato, oltre che ricordare gli orrori di un passato sempre piu' lontano, gli orrori ben piu' allarmanti del presente... ecco una parte del suo discorso...


... come gli ebrei, che sono circondati da una parte del mondo che ancora oggi vorrebbe cancellarli, anche noi cristiani dobbiamo essere preparati e non può essere pallida e timida la reazione alla violenza di chi, fanatico in nome di una religione, ha deciso di cancellare la nostra... la nostra città, dove sono state promulgate le leggi razziali e dove sono state straziate tante vite, ha saputo imparare dai propri tragici errori per tornare, come sempre è stata, un luogo di incontro tra religioni e culture, esempio di pacifica convivenza e tolleranza nel rispetto delle nostre regole democratiche...

... allora!...che altro si puo' dire se non che si tratta di parole ispirate al buon senso?... eppure... eppure alle orecchie della sinistra queste parole sono evidentemente suonate non molto gradite, come si deduce dalle seguenti dichiarazioni sempre riportate in [26]...   

... una parte del discorso di Dipiazza ha suscitato le reazioni dei Giovani democratici e della segreteria triestina del Pd, con Maria Luisa Paglia e GianCarlo Ressani: '... il sindaco in quanto tale deve rappresentare tutti e non può affermare con nonchalance 'noi cristiani', spostando l’attenzione dal nazifascismo al terrorismo religioso...'...

 ... eh caro sindaco Dipiazza!... fortuna che sei una persona intelligente e dotata di pazienza quanto basta per non perder tempo a rispondere alle scimmie!... e siccome intelligente e paziente ho la presunzione di esserlo anch'io non commentero'!... quello che faro' invece e' raccontare una delle tante umiliazioni che quest'uomo ha dovuto subire per espiare la colpa di non condividere la visione del mondo che ha la sinistra... Roberto Dipiazza era stato eletto sindaco di Trieste nel 2001 e cinque anni dopo era stato riconfermato... ora Trieste, al pari di altre altre citta' dell'estremo confine nord-orientale, ha una storia passata che e' totalmente differente da quella delle altre citta' italiane e in essa sono ancora vivi, come vederemo tra poche righe, certi ricordi del passato che non sono limitati alla sola Risiera di San Sabba!... e da sindaco Dipiazza, questo e' necessario ricordarlo, si e' sempre impegnato a favorire in ogni modo la pacifica convivenza tra persone di diversa estrazione culturale... il sindaco che gli e' succeduto nel 2011, il candidato della sinistra Roberto Cosolini, non si puo' dire abbia condiviso questo saggio modo di pensare e cosi' e' stato che, soprattutto per iniziativa del vice-sindaco e 'assessore alla cultura' Fabiana Martini, e' stato deciso di rimarcare la discriminazione tra i cittadini basata sul puro criterio idelogico... tra codeste 'iniziative' quella che, a mio modo di vedere si capisce, sicuramente e' la piu' odiosa la potete vedere nell'immagine seguente...

... immagine e)...    



... allora boys and girls!... la targa che vedete sopra e' stata infissa due o tre anni fa sul selciato di Piazza Unita' a Trieste... rievoca la data 18 settembre 1938, allorche' Benito Mussolini da questa stessa piazza anticipo' in un suo famoso discorso la imminente promulgazione di quelle che saranno note poi come 'infami leggi razziali'... allora!... sull'argomento specifico 'leggi razziali' ci torniamo in seguito... qui vorrei solo far notare che Piazza Unita' e' l'immagine che Trieste offre di se' al mondo!... e vorrei anche far notare che primo motivo di orgoglio della citta' di Trieste e' stato quello di assicuare da sempre pacifica e fruttifera convivenza a tutte le genti a prescindere da provenienza, lingua, etnia e credo religioso... allora!... va da se' che associare la citta' di Trieste, non importa a che titolo, alla tragedia occorsa agli ebrei nei tristi anni che hanno segnato il secondo conflitto mondiale, rappresenta una autentica infamia dal punto di vista morale oltre che dal punto di vista storico... allora caro signor sindaco Dipiazza!... un poco di coraggio e facciamo sparire questa infamia da Piazza Unita'!...

... allora!... sia come sia... archiviata con non poche polemiche la 'Giornata della Memoria', passano pochi giorni e nella 'tranquilla' citta' di Macerata, la quale ben raramente compare agli onori delle  prime pagine dei giornali, accade un espisodio che definire raccapricciante e' poco!... riportiamo da [27]...

... il Gip di Macerata Giovanni Manzoni ha convalidato l'arresto di Innocent Oseghale, accusato di omicidio, vilipendio e occultamento di cadavere in relazione alla morte della 18-enne Pamela Mastropietro, il cui cadavere fatto a pezzi è stato rinvenuto in due trolley nelle campagne di Pollenza... disposta la custodia cautelare in carcere... il 29-enne nigeriano, assisto dall'avv. Monia Fabiani, si è avvalso della facoltà di non rispondere... i vestiti insanguinati di Pamela Mastropietro nell'abitazione di via Spalato a Macerata dove [Oseghale... n.d.r. ...] abitava da solo, le tracce ematiche sul balcone, due testimoni che lo hanno visto in compagnia della ragazza e mentre abbandonava i due trolley contenenti il corpo fatto a pezzi a Pollenza... sono gli indizi che inchiodano Innocent Oseghale, 29 anni, nigeriano con precedenti per spaccio di droga, e lo collegano alla morte e allo smembramento del corpo della 18-enne romana che si era allontanata dalla comunità di recupero Pars di Corridonia... l'uomo è anche accusato di vilipendio di cadavere... dopo una notte di accertamenti e un lungo interrogatorio notturno è stato fermato per omicidio e occultamento di cadavere, anche se l'autopsia non ha sciolto ancora il giallo sulle cause della morte, e cioè se la ragazza è stata uccisa o è rimasta vittima di una overdose... nel Paese divampa la polemica politica, con Matteo Salvini che attacca: '... è morte di Stato, la sinistra ha le mani sporche di sangue...'...

... beh!... fin qui si potrebbe anche pensare che l'omicidio della povera Pamela sia 'uno dei tanti' che maturano nello squallido mondo del traffico e dello spaccio di droga, da tempo,  a  Macerata come anche altrove, nelle mani della criminalita' organizzata nigeriana... che poi Pamela prima di essere uccisa sia stata stuprata e' un dettaglio a cui in fondo si e' fatta l'abitudine quando si parla di africani... per rendersi conto ai livelli cui si e' giunti in fatto di tolleranza nei confronti del 'diverso' sara' tsufficiente del resto riportare quanto mi e' capitato in tempi abbastanza recenti di leggere qui [28] ...

... '... non possiamo pretendere che un africano sappia che in Italia su una spiaggia non si può violentare, probabilmente non conosce questa regola...'... a dichiararlo è stata Carmen Di Genio, avvocato e membro del Comitato Pari Opportunità della Corte d’Appello di Salerno... intervenendo al Convegno Nazionale sulla sicurezza e la legalità, l'avvocatessa ha parlato di Stato di diritto, di difetti di leggi mancante in alcuni paesi, di terrorismo e di integrazione...

... non male boys and girls!... pochi giorni dopo pero' un'altra 'verita' ' che ci porta addirittura all'orrore al quadrato... ecco che cosa si legge in [29]...

... c'è anche il vilipendio di cadavere tra le ipotesi di reato a carico di Innocent Oseghale, l'uomo in stato di fermo per omicidio e occultamento di cadavere in relazione alla morte di Pamela Mastropietro... il corpo della 18-enne romana, allontanatasi da una comunità di Corridonia, è stato trovato smembrato e chiuso in due trolley nelle campagne del Maceratese... adesso il sospetto che si sia consumato un rito tribale nella casa di via Spalato, dove abita il nigeriano... dai primi riscontri è emerso che il cadavere della ragazza sarebbe stato martorizzato, prima di essere smembrato... sono state trovate infatti delle ferite sugli arti tranciati... per cancellare le tracce del suo Dna l'assassino ha sciacquato minuziosamente le membra con la candeggina... nell'appartamento di Oseghale, a Macerata, sono stati sequestrati dai carabinieri del Ris vari coltelli di grosse dimensioni... i militari hanno lavorato fino a tarda notte nell'abitazione via Spalato, dove hanno anche individuato macchie di sangue in vari punti dell'appartamento... ma c'è un particolare ancora più agghiacciante... mancano le viscere della vittima, nel trolley dove sono stati trovati i resti di Pamela non c'erano... e non si trova neppure il cuore, riferisce Il Tempo... per gli inquirenti non si tratterebbe di una coincidenza: c’è il sospetto che nella casa degli orrori si sia consumato un rito voodoo... per essere certi di questa nuova ipotesi bisogna attendere gli esiti dell'autopsia, che aiuterà a comprendere se Pamela è stata fatta a pezzi quando era ancora viva o già da morta... i vicini del nigeriano, però, hanno riferito di non aver sentito urla provenire dall'appartamento di Innocent...

... allora boys and girls!... chre si puo' dire dopo aver letto questo?... per quanto mi rigurda sono convinto che la cosa migliore da parte mia sia non dir nulla e mi limitero' a ricordare un episodio di tanti anni fa accaduto in terra africana,,, piu' precisamente in Congo, il paese natale della nostra  [ex]ministra dell'integrazione e della gioventu' Cecile Kyenge... all'epoca frequentavo le scuole elementari e per comprensibili motivi non ci furono raccontati certi raccapriccianti dettagli che ho potuto conoscere solo anni dopo...  in [30] e' ricordato l'episodio e li' leggiamo...


... il 30 giugno del 1960 il Belgio concesse l’indipendenza al Congo, lasciando questo paese in una situazione di grave instabilità politica ed economica che in breve tempo portò allo scoppio della guerra civile... la regione del Katanga, la più ricca del paese, proclamò la secessione e passò sotto il controllo di Moise Ciombe'... il 17 febbraio 1961 il primo capo di governo congolese, Patrice Lumumba, venne catturato e assassinato... il Congo piombò definitivamente nel caos... a quel punto le fazioni in lotta furono tre: quella del presidente Joseph Kasa-Vubu, quella di Antoine Gizenga e quella di Moise Ciombe' sostenuto da mercenari bianchi... le Nazioni Unite, per far fronte alla tragedia umanitaria avevano deciso di intervenire per aiutare la polazione civile... anche l’Italia aderì a questa missione e con i nostri velivoli C-119 iniziarono  a portare beni di prima necessità nel martoriato paese africano...

... la mattina di sabato 11 novembre due equipaggi italiani, comandati dal maggiore Amedeo Parmeggiani e da Giorgio Gonelli, decollarono dall’aeroporto della capitale Leopoldville diretti a Kindu per trasportare rifornimenti ai caschi blu malesi... dopo aver terminato le operazioni di scarico del materiale, i tredici aviatori italiani si diressero presso una mensa dell’ONU poco distante dall’aeroporto, lasciando le proprie armi a bordo... da diversi giorni, tra i soldati congolesi di Kindu si era sparsa la voce di un imminente lancio di paracadutisti e mercenari katanghesi inviati da Ciombe'... così quando le truppe di Gizenga videro gli aerei italiani sorvolare la città, li scambiarono per un corpo di paracadutisti nemici... all’arrivo dei congolesi, gli aviatori italiani vennero catturati... il medico tenente Francesco Paolo Remotti cercò di fuggire ma venne ucciso... successivamente gli altri dodici italiani vennero pestati a sangue e furono trucidati da raffiche di mitra davanti alla prigione... i cadaveri degli aviatori vennero fatti a pezzi a colpi di machete, e secondo molte testimonianze gran parte dei resti di quei corpi furono addirittura venduti al mercato a dieci franchi al chilo... tutto ciò non deve sorprendere in quanto in quei territori la pratica del cannibalismo era ancora molto diffusa...

... magnifico boys and girls!... beh!... volendo parafrasare l'avvocatessa Carmen di Genio [mai cognome e' stato piu' indovinato!...] potremmo azzardarci a dire: ricordiamoci che gli africani non sanno che da noi fare a pezzi i cadaveri delle persone che hai ucciso e divorarne gli organi non e' precisamente buona cosa!... credo poco che basti e non sia necessario aggiungere altro!...

... allora!... passano pochi giorni e Macerata e' nuovamente sulle prime pagine dei giornali!... ecco di che cosa si tratta! [31] ...

... strage aggravata dal razzismo... e' l'accusa formulata dalla procura di Macerata per il ventottenne Luca Traini arrestato dai carabinieri per avere ferito sabato mattina a colpi di pistola sei stranieri nella città marchigiana... all'uomo è stato contestato, tra l'altro, anche il porto abusivo di armi: aveva un permesso per detenere la pistola per uso sportivo... nell'auto trovati molti proiettili... e' quanto emerge dalle indagini condotte dai carabinieri coordinati dalla procura guidata da Giovanni Giorgio... i militari depositeranno domani un'informativa alla procura... i magistrati chiederanno quindi la convalida del provvedimento... intanto il suo legale Giancarlo Giulianelli lascia capire quale sarà la sua difesa: '... il gesto si pone al di là di qualsiasi logica: la morte di Pamela ha creato un blackout totale nella sua mente... un blackout che potrebbe configurare l'incapacità di intendere e di volere al momento del gesto stesso...'...

... Traini è stato trasferito nel penitenziario di Montacuto, ad Ancona... il carcere è lo stesso in cui si trova rinchiuso Innocent Oseghale, 29 anni, per il quale il Gip ha convalidato l'arresto... il nigeriano accusato dell'omicidio di Pamela Mastropietro e di occultamento di cadavere, nell'udienza di convalida si è avvalso della facoltà di non rispondere... sarebbe stata proprio la morte della ragazza a scatenare la rabbia di Traini... '... ero in auto e stavo andando in palestra quando ho sentito per l'ennesima volta alla radio la storia di Pamela... sono tornato indietro ho aperto la cassaforte e ho preso la pistola...'...  poi Traini è salito di nuovo in auto e ha messo in atto il suo raid razzista, come mostrano le videocamere di  sorveglianza del bar H7 di Casette Verdini, frazione di Macerata, una delle tappe della sua furia omicida...


... allora!... e' chiaro a chiunque dotato di cervello che non si puo' non dar ragione all'avvocato Giulianelli: quello fatto da Traini e' il gesto di una persona in evidente stato di disordine mentale... e' anche chiaro pero' che spiegare la cosa in questi soli termini sarebbe riduttivo e fuorviante... perche'?... perche' e' del tutto evidente che a scatenare la follia omicida di costui e' stata la consapevolezza che lo Stato non solo e' del tutto incapace di preveniredi contrastare e infine di punire in maniera esemplare la criminalita' organizzata di provenienza 'africana' in nome della cosiddetta 'solidarieta' umana'!... e per rendersi conto di quanto questo sia vero non sara' fuori luogo citare le affermazioni rilasciate il giorno dopo i fatti dalla presidente della camera dei deputati Laura Boldrini, sempre in prima linea nel denunciare i casi di 'violenza contro le donne'... salvo naturalmente che tale violenza non sia opera di extracomunitari di colore... ovvio!... ecco che cosa leggiamo in [32]...    

... l’omicidio di Pamela Mastropietro si è trasformato in un caso politico... mentre l’Italia piange la morte della 18-enne fatta a pezzi, rinchiusa in due valigie e gettata per strada, la politica si infiamma sull’emergenza immigrazione.... agli arresti è finito un nigeriano, Innocent Oseghale, irregolare e con precedenti per spaccio... '... la sinistra ha le mani sporche di sangue, altra morte di Stato...', sbotta Matteo Salvini, leader della Lega... a stretto giro replica Laura Boldrini: '... invece di rispettare il dolore, coglie l’occasione per diffondere odio e pensa a lucrare voti con cinico sciacallaggio...'... il leader del Carroccio ha usato toni forti per commentare la drammatica vicenda della morte di Pamela Mastropietro: '... cosa ci faceva ancora in Italia questo verme?... non scappava dalla guerra, la guerra ce l’ha portata in Italia... la Boldrini mi accuserà di razzismo, ma la razzista con gli italiani è lei...'... queste parole hanno scatenato l’immediata reazione della presidente della Camera, che prima si è detta vicina alla famiglia della vittima e poi ha attaccato Salvini... '... il criminale dovrà pagare caro il suo infame gesto... purtroppo c’è chi, come Salvini, invece di rispettare il dolore che provoca una notizia del genere coglie l’occasione per diffondere odio...'... 

... capito ragazzi?... dunque secondo costei il miglior modo di 'rispettare il dolore provocato dalla notizia' consisteva nello starsene zitti e far finta che nulla fosse successo... zitta lei soprattutto nei confronti del famigliari di Pamela, ai quali si e' dichiarata 'vicina' ma che si e' ben guardata dal contattare per esprimere loro doverosa solidarieta'!... e ci credo, visto le parole terribili pronunciate dalla mamma di Pamela quando ha saputo della fine atroce a lei toccata... sempre da [32]...


... la famiglia di Pamela Mastropietro, a partire dalla madre che per prima ne aveva denunciato la sparizione, è letteralmente distrutta ed ancora sotto choc per i dettagli che, con il passare delle ore, stanno emergendo... '... siamo distrutti, spero che si arrivi presto ad assicurare alla giustizia l'autore o gli autori di questa tremendo delitto: sono bestie feroci...'... sono queste le parole di disperazione affidate al loro legale, l'avvocato Marco Valerio Verni e riportate da Leggo.it... il penalista ha aggiunto che i parenti della giovane 18-enne ritrovata cadavere e fatta a pezzi in due valigie, sperano che il lavoro degli inquirenti e delle autorità possa fare piena chiarezza sull'accaduto, a partire dalle responsabilità del terribile fatto di cronaca... '... Pamela era una ragazza piena di sogni e questa fine tragica e inaspettata ci lascia distrutti...', hanno aggiunto...

... ha affidato a Facebook il primo e unico commento ragionato sulla vicenda che nel giro di pochi giorni ha visto prima la scomparsa e poi la morte orrenda della propria figlia...parla la mamma di Pamela, Alessandra Verni e lo fa con un rancore e una rabbia in cuore comprensibili... '... spero e prego che giustizia sia fatta!...', scrive la donna che questa mattina ha dovuto tristemente confermare l’identità del cadavere trovato in pezzi in due valigie nel Maceratese... '... quello che le hanno fatto è indescrivibile e così crudele che spero di vederli soffrire lentamente fino alla morte!... ti amo... la tua mamma...'...

 ... allora!... torniamo dopo questo intermezzo a parlare di Trieste!... piccola e indispensabile premessa... da oltre settant'anni a questa parte nella giornata del 25 aprile si celebra, con pomposa retorica cui oramai non crede piu' nessuno, la 'liberazione dal nazifascimo'... non in tuttta Italia pero' la data del 25 aprile 1945 e' ricordata con particolare gioia... in particolare a Trieste quella data e' fatalmente legata agli orrori dell'occupazione della citta' da parte delle truppe 'liberatrici' del maresciallo Tito cui fece seguito la mattanza di migliaia di italiani inermi scaraventati nelle foibe del Carso... perche' la memoria di quelle tragiche vicende non andasse perduta, tre lustri fa il governo Berlusconi e' riuscito ad approvare una legge che ha istituito per il 10 febbraio la Giornata del Ricordo... diciamo subito che le massime cariche dello Stato, tutte e tre di Dna marcatamente comunista o cattocomunista, non hanno mostrato grande entusiamo alla ricorrenza, la quale ha tra l'altro il difetto di capitare a ridosso della campagna elettorale... cosi' in pratica ci si e' limitati alla cerimonia alla foiba di Basovizza [pochi chilometri nell'entroterra triestino...] e le sole autorita' che vi hanno partecipato sono state la presidente della Regione Deborah Seracchiani [massimamente impegnata a limitare il piu' possibile il prevedibile disastro elettorale del suo partito...], il ministro della salute Beatrice Lorenzin [idem come sopra...] e infine il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza... e di quest'ultimo vale la pena di riportare il discorso [33]...
    

... Roberto Dipiazza, nel suo intervento...'... ora non è più concesso alla storia di smarrire l'altra metà della memoria... da appena 14 anni il paese, la nostra Patria, ha cominciato a prendere piena coscienza di quanto successo su queste terre tra il settembre 1943 e il febbraio 1947 da parte dei partigiani comunisti di Tito... una realtà che per oltre sessant'anni è stata volutamente dimenticata, nascosta, stravolta, misconosciuta... un dramma figlio della ferocia dei titini jugoslavi, ma nel quale, per amor di verità, i comunisti italiani hanno svolto un ruolo non marginale...'... '... le bestie di Tito qui hanno tracciato una lunga scia di sangue gettando in questa foiba e in altre voragini, italiani della Venezia Giulia e della Dalmazia e altre vittime innocenti...'... rivolgendosi agli studenti presenti, ha concluso... '... cari ragazzi, il giorno del Ricordo non deve ritornare nell'oblio o diventare un'immagine sbiadita di quanto accaduto qui durante la seconda guerra mondiale e nei 40 giorni di occupazione titina della città... la vostra presenza qui, mai così numerosa e partecipe, mi conforta che non ci sarà un nuovo oblio per queste vicende...'...

... allora boys and girls!... perche' ho riportato il discorso del sindaco di Trieste?... per far vedere che e' bravo?... no!... di questo non c'e' proprio bisogno!... il motivo per cui l'ho riportato e' un altro!... non a caso il signor sindaco ha citato le 'bestie comuniste di Tito'...  ebbene... lo stesso giorno 10 febbraio quanto accaduto a Macerata dimostra, se mai ce ne fosse bisogno, che la brutta razza delle 'bestie comuniste' non si e' affatto estinta!...  ecco che cosa capita di leggere in [33]...

... doveva essere una manifestazione contro il fascismo, il razzismo, l’intolleranza, la violenza, la discriminazione e chi più ne ha più ne metta... ma al corteopoche migliaia di persone in realtàche si è snodato oggi per le vie di Macerata sono bastati pochi minuti per svelare la sua vera natura... proprio nel giorno del Ricordo, con il quale l’Italia commemora le migliaia di nostri connazionali trucidati per mano titina, alcuni partecipanti alla manifestazionenello specifico il gruppo tedesco 'Aktion Antifaschisriche' insieme agli antagonisti giunti dal Nordesthanno infatti cominciato a scandire cori inneggianti alle foibe... a Macerata è così risuonato il ritornello, sulle note della celebre canzone di Raffaela Carrà, 'ma che belle le foibe da Trieste in giù'... un coro vergognoso, di fronte al quale nessuno dei presentifra gli altriCécile Kyenge [e ti pareva potesse mancare!... n.d.r. ...], Gino Strada, Adriano Sofri e Pippo Civati in rappresentanza di una delegazione di Liberi e Ugualiha preso le distanze... e che ha dimostrato il motivo per il quale la sinistra antifascista si è riunita nella città marchigiana: sputare ancora una volta sul tricolore [in grassetto nell'originale... n.d.r. ...], dimenticandopeggio: esaltando – la tragedia di una ragazza fatta a pezzi per mano straniera mentre 'sfrutta' il gesto di un folle per la sua bieca propaganda...

... allora boys and girls!... immagino come sempre di parlare a persone fornite di cervello!... e quindi che diamo per scontato che con certe bestie l'arma migliore non sia la Beretta Cal. 9, cui molto ingenuamente ha fatto ricorso a Macerata Luca Traini... e non occorre certo spendere molte parole per arrivare a capire che l'arma da usare il prossimo 4 marzo e' quella qui mostrata...

 


     

... allora!... certo occorrera' piu' cha mai mirare bene!... tutto chiaro boys and girls!... ora come 'pausa di riflessione' quello che ho scritto potrebbe anche bastare... solo che... prima di congedarmi da voi vorrei tanto dedicare ancora qualche pensiero alla 'neomantenuta di lusso a vita' Liliana Segre... la prima cosa che vorrei dirle e' che, come gia' Obama e Martin Luther King , personaggi che non dubito abbiano da sempre goduto della incondizionata simpatia della onorevole in questione, anch'io una volta tanto mi voglio appropriare della loro celebre frase I have a dream... e che razza di sogno puo' avere mai CarloAntonio?... ebbene invito la senatrice e tutti voi ad osservare questo ritaglio di giornale...

 

... ok boys and girls!... chi e' mai questa attempata signora?... ebbene... il suo nome e' Lea Cariolin, 93 anni... come si legge nel ritaglio di giornale ha militato nella X-ma MAS come infermiera, centralinista e portaordini...in queste elezioni e' capolista al senato per CasaPound!...  il mio sogno?... vederla eletta in senato e sentire che cosa Lea Criolin e Liliana Segre avranno da dirsi su certe 'memorie del passato'!...

... very good!... e a proposito di sogni e di 'memoria'... un altro 'sogno nel cassetto' ce l'avrei... speriamo che Sant'Antonio ce la faccia ad esaudirlo!... per capire la sostanza di questo 'sogno' si osservi l'immagine a), con la quale ho aperto il discorso e sulla quale non sono piu' tornato... si vede che con l'eta' divento sempre piu' 'pasticcione'!... nell'immagine di legge un interessante articolo di Nicola Caracciolo che, caso piu' unico che raro di questi tempi, ricorda il coraggio di tanti Italiani che, spesso rischiando la vita, hanno protetto, nei limiti delle loro possibilita', gli ebrei dalla furia nazista... allora!... certo la solita scimmia di turno a questo punto dira' che simili episodi merginali sono insignificanti di fronte ai 6 milioni di ebrei [i famosi '6 milioni'...] morti nei campi di sterminio!... ora, senza perder tempo prezioso nei vano tentativo di rispondere alle scimmie, vediamo invece un altra notizia che ha solleticato il mio interesse...  la notizia, recentissima, la si puo' leggere qui [35]...

... e' da oggi in vigore la legge polacca sull'Olocausto che prevede fino a tre anni di carcere per coloro che attribuiscono alla nazione polacca o allo Stato polacco la responsabilità dei crimini del nazismo tedesco... lo rendono noto i media polacchi, che citano il ministro Michal Dworczyk della presidenza del Consiglio dei ministri... firmata dal presidente Duda, la normativa è stata rinviata alla Corte costituzionale, che dovrà pronunciarsi prossimamente sui dubbi di costituzionalità... la legge è al centro di una crisi diplomatica con Israele...

 ... la legge sull'Istituto della memoria nazionale Ipn con gli emendamenti accolti dal parlamento è stata firmata il 6 febbraio scorso dal presidente Andrzej Duda [in grassetto nell'originale... n.d.r. ...] e in conformità con la legislazione polacca entra in vigore il primo marzo, dopo il tempo previsto dalla vacatio legis...', ha affermato Dworczyk... per il ministro non c'è spazio per una specie di 'congelamento della legge' fino alla valutazione della Corte costituzionale... per ora non è stata resa nota la data della pronuncia della Consulta in questa materia...

... porca vacca!... un bel gesto di orgoglio nazionale da parte del popolo polacco!... e un gesto che dovra' essere imitato ovunque ne sussistano le condizioni!... in primo luogo... in Italia!... l'ho sparata grossa?... puo' essere!... allora!... chi mi conosce sa benissimo che la cosa che piu' mi desta terrore e' fare la figura dell'idiota!... e per questo in tutto quello che scrivo ho avuto sempre cura di fornire ampia [a volte troppo ampia...] documentazione... da chi ho imparato questo?... ho imparato in altri tempi in cui non esisteva ne' Internet ne' Wikipedia soprattutto per merito di uno storico tedesco: Lutz Klinkammer... nel lontano 1995 e' uscito il suo testo intitolato 'L'occupazione tedesca in Italia. 1943-45' [36] ... in appendice e' riportato integralmente alla vostra attenzione il nono capitolo, dedicato interamente alla deportazione degli ebrei italiani nei campi di sterminio... ne raccomando vivamente la lettura!... naturalmente da buom matematico non posso fare a meno di pore in evidenza dati statistici... come sempre... la 'verita' vera' e' racchiusa nei  numeri...

... allora!... una piccola avvertenza per chi si accinge alla lettura del capitolo... vuoi per amor del 'quito vivere', vuoi per altro, Klinkammer ha concetrato le 'verita' meno in assonanza con certa storiografia' nelle note a pie' di pagina...  cosi' che alla fine dell'ultima nota compare quello che leggete qui...

....nei Paesi Bassi furono deportati e assassinati il 75 per cento [105000] degli abitanti ebrei, in Belgio [24000] e in Norvegia [760] il 40 per cento, in Francia [75000] il 20 per cento e infine in Italia [8000] il 16 per cento... 

... l'Italia dunque e' saldamente ultima sia in valore assoluto sia in percentuale!... questo non ostante le 'infami leggi razziali'!... o forse grazie ad esse?...

... very good boys and girls!... con questo vi saluto!... e naturalmente... mirate bene con la matitina!...     





[1] https://books.google.it/books?id=RXPxAQAAQBAJ&pg=PT350&lpg=PT350&dq=elena+cattaneo+antiberlusconiana&source=bl&ots=wKzUivr0Kc&sig=n4I3AhV0P6WYyMhlzqd9mI0TVro&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwizodbUx4LZAhWN-KQKHTtPCnIQ6AEISDAF#v=onepage&q=elena%20cattaneo%20antiberlusconiana&f=false


[2]http://liberastampa.net/giornata-memoria-liliana-segre-senatrice-vita-critica-attilio-fontana/

[3] http://milano.repubblica.it/cronaca/2018/01/15/news/elezioni_lombardia_attilio_fontana_centrodestra_razza_bianca_polemiche-186540209/

[4] https://video.repubblica.it/edizione/milano/elezioni-liliana-segre--ignorante-chi-parla-di-razza-bianca/295242/295861

[5]https://it.wikipedia.org/wiki/Goy_(ebraismo)

[6]http://www.my-personaltrainer.it/salute/razza-caucasica.html

[7]https://it.wikipedia.org/wiki/Europoide

[8] https://en.wikipedia.org/wiki/The_Bell_Curve

[9] https://it.wikipedia.org/wiki/Distribuzione_normale

[10] http://xn--identit-fwa.com/blog/2013/05/06/italia-vs-congo-quoziente-intellettivo/

[11] http://www.huffingtonpost.it/2013/07/14/roberto-calderoli-orango-cecile-kyenge-tutti-insulti_n_3593905.html

[12]https://www.bergamonews.it/2015/06/30/processo-kyenge-calderolinon-ce-il-giudice-negail-legittimo-impedimento/205749/

[13]http://www.affaritaliani.it/politica/elezioni-2018-torna-cecile-kyenge-africa-il-futuro-dell-europa-il-pd-trema-521097.html

[14]  http://www.nationalgeographic.it/natura/animali/2010/04/14/news/orangutan-2464/?refresh_ce


[15]http://www.ilgiornale.it/news/politica/addio-orango-chantek-sapeva-anche-parlare-1429426.html

[16] 
[17] https://www.enzopennetta.it/2014/12/james-watson-una-reputazione-distrutta-ma-colpevole-di-cosa/

[18] https://it.wikipedia.org/wiki/Giorgio_Israel

[19] https://sites.google.com/site/giorgioisrael/saulisrael

[20] http://www.eiris.it/ratio_numeri/ratio_18/Janovitz_91_106.pdf

[21] http://chisigma51.blogspot.it/2017/01/oltre-ogni-irragionevole-dubbio.html#!/2017/01/oltre-ogni-irragionevole-dubbio.html

[22] http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=8&sez=120&id=10371

[23] http://chisigma51.blogspot.it/2017/04/il-paradosso-del-compleanno.html#!/2017/04/il-paradosso-del-compleanno.html

[24] https://it.answers.yahoo.com/question/index?qid=20081004141811AADOnUC

[25] https://it.wikipedia.org/wiki/Risiera_di_San_Sabba

[26] http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2018/01/29/news/giorno-della-memoria-folla-alla-risiera-mai-piu-razzismo-1.16412032

[27]http://www.ansa.it/marche/notizie/2018/01/31/cadavere-di-donna-a-pezzi-in-valigie_bc1d5039-2dec-471a-844a-67d99c3b2cae.html

[28] http://www.ansa.it/campania/notizie/2017/09/16/carmen-di-genio-gli-immigrati-non-sanno-che-non-devono-violentare_da862c57-2418-4a32-a651-36d26812c9ad.html

[29] http://notizie.tiscali.it/cronaca/articoli/cadavere-trolley-rito-voodoo/

[30] http://altrastoria.blog.tiscali.it/2012/06/28/eccidio-di-kindu-il-massacro-di-13-aviatori-italiani/

[31] http://www.repubblica.it/cronaca/2018/02/04/news/raid_macerata_traini_portato_in_carcere_montacuto-187998751/

[32] http://www.ilsussidiario.net/News/Cronaca/2018/2/1/Pamela-Mastropietro-uccisa-e-fatta-a-pezzi-in-2-valigie-Macerata-fermato-un-nigeriano-nuove-perquisizioni/804649/

[33] http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2018/02/10/news/a-basovizza-il-ricordo-delle-vittime-di-foibe-ed-esodo-1.16459389?refresh_ce

[34] https://www.ilprimatonazionale.it/cronaca/coro-foibe-vergogna-corteo-antifascista-macerata-79711/

[35] http://www.ansa.it/europa/notizie/rubriche/altrenews/2018/03/01/polonia-e-in-vigore-la-controversa-legge-sulla-shoah_2eca6a81-7711-40ae-bdbc-5d5fb7ededf6.html

[36] https://www.ibs.it/occupazione-tedesca-in-italia-1943-libro-lutz-klinkhammer/e/9788833917825?gclid=EAIaIQobChMI-YH80cTL2QIVIzPTCh1uhQ1qEAAYASAAEgI90fD_BwE



Appendice...

La deportazione degli ebrei italiani nei campi di sterminio

La deportazione degli italiani di origine ebraica dev’essere nettamente distinta dalle forme di deportazione motivate con ragioni di ordine politico, economico o poliziesco. La deportazione degli ebrei venne sì sistematicamente pianificata e messa in opera, tuttavia fu priva del tutto della ‘razionalità’ di una misura per procacciarsi lavoratori. Essa scaturì piuttosto dalla logica della guerra razzista di sterminio. Con la messa sotto controllo da parte tedesca dell’Italia risultò eliminato per l’organizzazione nazionalsocialista un altro ostacolo, quello rappresentato dal governo italiano. L’ufficio di Eichmann della Direzione Generale per la Sicurezza del Reich [RSHA, sez. IV B4] intravide ora la possibilità di estendere anche in Italia e nei territori precedentemente occupati dagli italiani la ‘soluzione finale’. E’ vero che nel 1938 l’Italia fascista aveva introdotto le leggi razziali antiebraiche, cui seguirono ben presto misure restrittive per eliminare gli ebrei dalla vita economica italiana [1]. Tale decisione tuttavia voleva avere una ripercussione politica soprattutto verso l’estero, in quanto significava un avvicinamento ideologico alla Germania nazionalsocialista, più che espressione di antisemitismo che fosse fortemente radicato nella società italiana [2]. In Italia l’antisemitismo non aveva una base di massa o culturale. Si deve perciò parlare più di un antisemitismo ‘statale’ introdotto artificiosamente e non radicato nel popolo, anche se nel paese non mancavano pregiudizi antisemiti [3]. Ciò conferì all’antisemitismo italiano in suo carattere particolare, prescindendo dalla genesi strumentale, fu che mancava in esso la teoria della ‘razza’ nel senso strettamente biologico, come pure l’idea nazionalsocialista del ‘sangue e terra’. Lo Stato fascista fu invece caratterizzato da un forte razzismo culturale, soprattutto nei confronti degli slavi e degli africani [4].
Prima dell’occupazione tedesca il governo italiano nelle aree dove si estendeva il suo potere aveva protetto gli ebrei contro gli sgherri nazionalsocialisti e i loro collaboratori, e quindi contro la deportazione nei campi di sterminio. Soprattutto la Francia meridionale, occupata dagli italiani, aveva rappresentato un punto di raccolta di circa 50000 ebrei provenienti dalla Francia, dalla Germania e da altri stati, in fuga dalle SS o dalla polizia francese . Nonostante tutte le pressioni il governo italiano aveva rifiutato di far deportare gli ebrei dai territori da esso occupati, inducendo in tal modo anche altri stati già sotto il potere tedesco ad assumere un atteggiamento meno collaborativo al riguardo. Tanto meno l’organizzazione di Himmler aveva potuto costringere Mussolini ad una ‘disciplina dell’alleanza’ nei confronti degli ebrei, anche se già nel febbraio 1943 aveva definito ‘auspicabili misure sostanziali, analoghe a quelle in vigore in Germania’[5]. Tuttavia la legislazione antisemita fascista rimase in vigore anche dopo la caduta di Mussolini, soprattutto perché Badoglio temeva che la sua abolizione provocasse un conflitto con i tedeschi [6], ulteriore testimonianza del nesso tra queste leggi e l’alleanza politica. 
Tuttavia la funzione protettiva che di fatto aveva avuto per gli ebrei l’occupazione italiana [7] venne meno con l’8 settembre. L’occupazione militare dei territori sotto controllo italiano in Grecia, in Croazia e in Francia permise alla Germania di catturare immediatamente e indiscriminatamente gli ebrei che vi si trovavano. In pochi giorni nella Francia del sud essi vennero catturati e deportati ad Auschwitz. Pochi riuscirono a fuggire. L’occupazione tedesca della zona italiana in Grecia portò ai primi di aprile del 1944 all’arresto di ‘tutti gli ebrei greci, apolidi e stranieri’ ad opera della Polizia [Gestapo ovvero Geheim Staat Polizei – n.d.r.] e del Servizio di Sicurezza [SD ovvero Sicherheit Dienst – n.d.r.]. Della deportazione furono vittime 4700 ebrei.
Ormai anche il tentativo di influire sul ‘partner dell’Asse’ e di salvare determinate persone era divenuto impossibile. Se prima della caduta di Mussolini l’Ambasciata italiana a Berlino era intervenuta presso il ministero degli Esteri riguardo alla deportazione degli ebrei italiani [per lo più senza successo] , dopo l’8 settembre tali interventi cessarono quasi del tutto . Questo atteggiamento del governo italiano fino al capovolgimento del 1943 indica il carattere particolare dell’antisemitismo italiano, che intendeva bensì discriminare ma non perseguitare
Con l’occupazione tedesca dell’Italia l’ufficio di Eichmann della Direzione Generale per la Sicurezza del Reich ebbe così la possibilità di trasferire presso di sé i piani di sterminio, contro i quali fino a quel momento il governo italiano si era opposto con successo [8]. Al pari di altre istanze nazionalsocialiste, anche Eichmann cercò di rendere operante, pur senza un particolare mandato, la sua organizzazione nel territorio appena occupato, estendendo tacitamente le sue competenze per creare un fait accompli nella politica di occupazione.
La sorte dei circa 44000 ebrei che nell’estate del 1943 si trovavano in Italia dipese in buona sostanza, dopo che fu costituita una struttura di occupazione specifica per l’Italia, dal modo in cui i fascisti avrebbero reagito ai piani tedeschi. Dato che con la registrazione amministrativa erano già state apprestate le relative misure, ai rappresentanti di Eichmann in Italia rimaneva ‘soltanto’ di passare alla cattura e quindi alla deportazione delle loro vittime italiane. A questo la rinata attività statale fascista frappose un certo ostacolo, ulteriormente rafforzato dal ministero degli Esteri tedesco che insisteva per un coinvolgimento del governo fascista. 
Dopo le esperienze fatte in Danimarca questo ministero aveva interesse a che le ‘azioni contro gli ebrei’ nei nuovi territori occupati [tra cui l’Albania, la madrepatria italiana e le zone di occupazione italiana in Grecia, Francia e Jugoslavia] ‘fossero condotte con mezzi e preparazione sufficienti ad evitare nei limiti del possibile complicazioni politiche’. Ciò dimostra come i governi stranieri bensì controllati dai tedeschi ma in certa misura autonomi [e magari anche eventuali ripercussioni sull’opinione pubblica] fossero considerati anche dalla Direzione Generale per la Sicurezza del Reich un ostacolo sgradito per la realizzazione dei suoi piani. D’altro canto il generale delle SS Mueller dovette ammettere che non vi erano ‘sufficienti forze di polizia’ per ‘attuare fulmineamente le necessarie azioni contro gli ebrei’ . Proprio in Italia però, secondo l’opinione di von Thadden cui aderì Mueller, un’attuazione fulminea era da considerare necessaria data la posizione della Chiesa Cattolica. I pianificatori della deportazione, e questo rese così dirompente sul piano diplomatico l’azione antiebraica nel ghetto romano, si preoccupavano di una possibile protesta del Papa contro la deportazione degli ebrei o temevano addirittura da parte del Vaticano l’abbandono della politica di neutralità.

Poiché gli arresti e le deportazioni, secondo i pianificatori dello sterminio, non potevano essere attuati contemporaneamente e tutti in una volta in tutta Italia, il 16 ottobre [1943] Mueller annunciò che ‘per forza di cose si sarebbe dovuto cominciare ad occuparsi della questione ebraica subito a ridosso della line del fronte, per poi proseguire passo passo l’epurazione procedendo verso nord’. Perciò in una prima fase, che durò fino alla fine di dicembre, si procedette a deportazioni isolate, concentrate in determinate città. 

 Da principio Mueller cercò di agire autonomamente appoggiandosi soltanto alla Polizia e al Servizio di Sicurezza in Italia, senza un coordinamento con altri uffici tedeschi e tanto meno coinvolgendo le autorità italiane. Ai primi di ottobre venne inviato in Italia lo Hauptsturmfuehrer SS Theo Dannecker a capo di un gruppo mobile di sei-otto uomini per mettere in opera le azioni di rastrellamento contro le grandi comunità ebraiche italiane . Roma non fu la prima città in cui vennero adottate queste misure in quanto singole deportazioni erano già avvenute a metà settembre a Merano e il 9 ottobre a Trieste, mentre reparti della divisione SS ‘Leibstandarte Adolf Hitler’ avevano fatto eccidio di ebrei a Meina sul lago Maggiore [9].

Allorchè arrivò a Roma il comando operativo di Dannecker, il rappresentante di Rahn in questa città, consigliere d’ambasciata Moellhausen, probabilmente per iniziativa del generale Stahel comandante della piazza di Roma, cercò di impedire la deportazione degli ebrei [10]. Kesselring abbracciò la linea di Moellhausen e si oppose anch’egli alla progettata deportazione. Moellhausen aveva pregato Kappler [tenente colonnello comandante il distaccamento delle SS di via Tasso, autore della rappresaglia delle Fosse Ardeatine – n.d.r.] ‘di sospendere per il momento la progettata azione antiebraica in quanto egli avrebbe preferito reclutare gli ebrei validi di Roma per adibirli a lavori di fortificazione’ . Ma [von] Ribbentropp [ministro degli Esteri di Hitler condannato a morte a Norimberga – n.d.r.] arretrò di fronte alla possibilità di uno scontro con le SS e per di più non intendeva rischiare i compromessi e le delimitazioni di interessi con Himmler così faticosamente raggiunti. Per lui il ‘trattamento della questione ebraica’ era chiaramente di competenza dell’organizzazione delle SS. Non oppose alcuna resistenza alle misure di sterminio, ma al contrario in molti paesi occupati e alleati fornì al riguardo il sostegno diplomatico. Disapprovò pertanto il franco linguaggio di Moellhausen [ufficialmente lo sterminio degli ebrei fu mascherato con termini come ‘evacuazione’], secondo il quale Kappler ‘aveva ricevuto l’incarico di catturare gli 800 ebrei residenti a Roma e di trasportarli nell’Alta Italia, dove avrebbero dovuto essere liquidati’ . [Von] Ribbentropp fece quindi comunicare alla Wihelmsrasse che: ‘…secondo una
disposizione del Fuehrer gli 800 ebrei residenti a Roma dovevano essere trasportati come ostaggi a Matahusen [Basso Danubio]. Il signor ministro degli Esteri prega di notificare a Rahn e Moellhausen che in nessun caso dovranno immischiarsi in questa faccenda, lasciandola piuttosto alle SS…’ Ciò aggravò la situazione in quanto l’azione diventava addirittura un ‘ordine del Fuehrer’, proibendo qualsiasi obiezione e vincolando la cifra di 800 ebrei . Il 16 ottobre Dannecker e Kappler ordinarono il rastrellamento del ghetto romano. La polizia tedesca , evidentemente munita di una lista di abitanti ebrei, andò di casa in casa per arrestare le vittime. A causa del loro ‘numero insufficiente’ tuttavia le forze tedesche non riuscirono a sbarrare tutte le strade cosicchè molti dei ricercati riuscirono a sfuggire. In tale occasione il comportamento della popolazione italiana fu ‘chiaramente di resistenza passiva, che in molti casi singoli divenne addirittura di aiuto attivo’. Sembra che i tedeschi non siano stati appoggiati neppure dai fascisti dichiarati. In una caso ad esempio sulla porta di una abitazione i poliziotti furono ricevuti da un fascista in camicia nera e munito di lasciapassare il quale, secondo Kappler, ‘soltanto un’ora prima era entrato nell’appartamento fingendo che fosse il suo’. Kappler dovette constatare inoltre che: ‘… furono chiaramente osservati tentativi di spostare gli ebrei, all’arrivo dei poliziotti tedeschi, nelle case dei vicini, e comprensibilmente [sic!…] casi simili dovettero essere numerosi… nel corso dell’azione la parte antisemita della popolazione non si fece vedere ma fu presente soltanto la grande massa, che in alcuni casi cercò perfino di allontanare i poliziotti dagli ebrei…’

In nessun caso comunque le SS dovettero fare ricorso alle armi [11]. Nell’azione furono arrestate 1259 persone che vennero rinchiuse nel Collegio Militare in via della Lungara. Alcuni non ebrei e bambini figli di matrimoni misti furono rilasciati, mentre la maggioranza lasciò Roma il 18 ottobre su diciotto vagoni merci in direzione nord. Non vi furono le temute complicazioni diplomatiche [12]. Persino in tale situazione il Papa non ritenne consigliabile prendere apertamente posizione contro le deportazioni e la protesta diplomatica non ebbe alcun esito [13]. Da parte della Chiesa l’unica ufficiosa reazione fu una lettera del vescovo Hudal, rettore della Chiesa Cattolica tedesca di Roma, con la quale invitò il comandante della piazza, generale Stahel, a ‘dare ordine affinchè a Roma e dintorni fossero immediatamente sospesi gli arresti, tenendo altrimenti che il Papa prenda pubblicamente posizione contraria, il che fornirebbe senza dubbio alla propaganda antitedesca un’arma contro di noi’ [14]. Von Weizsaecker [ambasciatore tedesco presso il Vaticano – n.d.r.] confermò le parole di Hudal:

‘… la Curia è particolarmente ferita perché l’azione è stata compiuta per così dire, sotto le finestre del Papa e i circoli a noi ostili presenti a Roma si ne serviranno per stanare il Vaticano dal suo riserbo…’

Von Weizsaecker cercò quindi, pienamente in sintonia con Moellhausen, Kesselring, e Stahel, di frenare la deportazione in corso, osservando che la reazione della Chiesa sarebbe stata attenuata ‘se gli ebrei fossero stati messi al lavoro in Italia’ . L’intervento tuttavia giungeva troppo tardi. Quando il telegramma giunse a Berlino gli ebrei romani erano già stati avviati oltre il Brennero incontro a loro triste e fatale destino [15]. La mancanza di una protesta ufficiale da parte del Vaticano non fu sicuramente dovuta al timore di una eventuale occupazione dello Stato del Vaticano o della deportazione del Papa [16], bensì quello di quello di provocare maggiori danni alla Chiesa e ai cattolici e di ostacolare le possibilità di mediazione senza poter salvare comunque gli ebrei. Senza dubbio però dovette avere la sua importanza il tradizionale atteggiamento di distacco della Chiesa Cattolica verso gli ebrei in generale. In ogni caso è più che evidente che tutti i suoi sforzi erano rivolti innanzi tutto a salvare i battezzati o gli ‘ebrei a metà’ provenienti da matrimoni misti . Anche se gli obiettivi furono notevolmente differenti l’anticomunismo di determinati circoli ecclesiastici sembra aver favorito una parziale intesa con i rappresentanti della potenza occupante [17]. Ciò risulta dal colloquio che il patriarca di Venezia, cardinale Piazza, ebbe con un uomo di fiducia del console tedesco locale, Koester, all’inizio di dicembre del 1943, il giorno successivo all’arresto di ebrei da parte di fascisti in città [18]. Secondo quanto riferì la persona in questione il patriarca aveva sottolineato come ‘la Germania fosse l’unico baluardo contro il bolscevismo sempre più vicino, e come sotto questo aspetto tra la Germania e il Vaticano sussistessero interessi comuni’. Anche se ci si può legittimamente chiedere se il colloquio sia stato riferito o no in modo tendenzioso e distorto, sembra tuttavia che il patriarca non abbia messo in discussione la discriminazione degli ebrei triestini [19].

Dopo l’azione su Roma il comando operativo di Dannecker si trasferì al nord ed entro la fine di novembre in molte altre città dell’Italia settentrionale si ebbero altre azioni contro gli ebrei. L’atteggiamento diplomatico del Vaticano non cambiò e alla metà di dicembre von Weizsaecker poteva in conclusione riferire: ‘… di una protesta del Papa per gli arresti non se ne parla neppure…’ .
Là dove la diplomazia vaticana fu assente, tanto più efficace fu l’aiuto fornito dai religiosi. In rapporto inverso alla mancanza di una protesta ufficiale stette infatti l’aiuto concreto che le istituzioni religiose fornirono agli ebrei minacciati. Soltanto a Roma oltre 4000 ebrei furono sottratti alla persecuzione in conventi, congregazioni, parrocchie e in Vaticano stesso, 3700 di essi per parecchi mesi.
Senza la solidarietà quasi unanime che gli italiani [fascisti ed antifascisti compresi – n.d.r.] offrirono ai loro connazionale ebrei e ai fuggiaschi perseguitati, il numero degli ebrei vittime del nazionalsocialismo sarebbe stato sicuramente più elevato [20]. Nonostante gli aiuti forniti dagli italiani anche dopo il 16 ottobre un rilevante numero di ebrei [1084 si calcola] furono deportati da Roma . Quantunque né i fascisti né i rappresentati del III Reich in Italia ignorassero che molti ebrei erano tenuti nascosti in conventi e monasteri, in generale venne rispettata l’immunità e l’extraterritorialità delle istituzioni ecclesiastiche [21]. 
Il 15 novembre Eichmann impose un ulteriore inasprimento delle deportazioni e chiese che oltre agli ebrei italiani ‘fossero inclusi nelle misure di trasferimento anche gli ebrei di altri stati che si trovavano in Italia, ad eccezione degli appartenenti a stati nemici da internare’[22]. I piani di Eichmann sembravano ora più facili da realizzare. Alla metà di novembre si verificò in Italia un capovolgimento decisivo, che segnò un ulteriore passo dalla discriminazione alla eliminazione degli ebrei: il 14 novembre il congresso del Partito Fascista Repubblicano a Verona [nel punto 7 del suo programma] proclamò che tutti gli ebrei non erano soltanto stranieri ma anche appartenenti ad una nazionalità nemica. Venne così legittimata la persecuzione antiebraica e ciò perve favorire le misure di deportazione nazionalsocialiste. Chi aveva sperato che sul piano pratico questo punto programmatico si sarebbe insabbiato fu ben presto disingannato. Il nuovo tipo di collaborazione fascista [in evidenza nel testo originale – n.d.r.] fu completato infatti dal corrispondente regolamento di attuazione. Il 30 novembre il ministro degli Interni Buffarini-Guidi diede ordine a tutti i prefetti di raccogliere tutti gli ebrei in campi di concentramento istituiti nelle province.

Da qui essi sarebbero stati tradotti successivamente in campi di concentramento espressamente istituiti a questo scopo. Gli ebrei nati da matrimoni misti furono considerati , conformemente alle leggi razziali italiane, ariani e pur tuttavia essi dovevano essere sottoposti a speciale sorveglianza da parte della polizia. Le proprietà degli ebrei arrestati sarebbero state requisite e assegnate alle persone evacuate perché vittima dei bombardamenti [23]. In questo modo la polizia fascista era stata impegnata ufficialmente a cooperare per radunare i contingenti da deportare. Mentre i giornali italiani commentarono positivamente alcuni aspetti della disposizione [24] il Vaticano con molta cautela usò come arma la sua autorità morale. Così l’Osservatore Romano criticò, adducendo motivi umanitari, la durezza delle nuove misure antiebraiche italiane, che per di più avrebbero colpito in prevalenza persone innocenti, ma secondo le informazioni di von Weizsaecker i commenti non ebbero affatto carattere ufficioso nè furono diffusi attraverso la radio vaticana . I piani nazionalsocialisti di sterminio ricevettero comunque un appoggio decisivo grazie all’arresto e all’internamento degli ebrei nei campi di concentramento italiani [25] [Tale affermazione dell’autore è assai discutibile, specie alla luce di quanto affermerà solo poche righe più avanti… -n.d.r.]. I burocrati nazionalsocialisti dello sterminio a questo punto intuirono di avere la possibilità di realizzare anche in Italia la ‘soluzione finale’. Ai primi di dicembre si svolsero i colloqui tra lo Sturmbannfuehrer SS Bosshammer e lo Hauptsturmfuehrer SS Dannecker [della sez. IV B4 di Eichmann] e il consigliere di legazione von Thadden della II sezione affari interni del ministero degli Esteri, competente per i contatti con l’ufficio per la Sicurezza del Reich, per concordare l’ulteriore svolgimento in base all’ordinanza di Buffarini. Bosshammer propose subito di ‘esigere’ dal governo italiano la ‘consegna di tutti gli ebrei raccolti nei campi di concentramento per evacuarli nei paesi [occupati] dell’est’. Von Thadden però si oppose a questi piani e dichiarò che non era detto si riuscisse ad ottenere la collaborazione italiana qualora tale proposito fosse stato reso noto prima ancora dell’inizio degli arresti. Semmai tale richiesta ‘avrebbe dovuto, per motivi tattici e politici, essere rinviata finchè non si fossero conclusi gli arresti da parte degli organi italiani’. In ogni caso Rahn fu invitato ad insistere per la ‘rapida attuazione’ della nuova legge. Inoltre, considerata la ‘mancanza di zelo’ fin lì dimostrata dagli uffici italiani nella ‘attuazione delle misure antiebraiche ordinata dal Duce’, il ministro degli Esteri tedesco giudicò imperativo far inserire una parte del gruppo d’intervento delle SS in Italia ‘nell’apparato italiano, in finta veste di consiglieri’. Il capo divisione Wagner trasmise in forma concisa a Rahn il contenuto delle decisioni: ‘Comando esecutivo del Reichfuehrer SS per cattura ebrei nascosti insufficiente. Indispensabile quindi attuazione con forze fasciste sotto loro responsabilità. Dopo precedenti esperienze necessarie misure di controllo mediante consiglieri da prelevare da suddetto comando operativo’ .

Anche l’ufficio di Eichmann a questo punto intendeva puntare tutto sulla collaborazione della polizia [italiana]. In poche settimane infatti era stato accertato anche in questo settore che le sole forze tedesche senza la collaborazione degli italiani non avrebbero potuto conseguire il desiderato ‘successo’. A quel punto era ancora dubbio se la collaborazione fascista avrebbe avuto come conseguenza una maggiore efficacia oppure se avrebbe indebolito o addirittura frustrato i propositi e le misure tedesche.


Con la decisione di Berlino era stato anche deliberato lo scioglimento del ‘gruppo mobile’ di Dannecker. Così nella struttura amministrativa complessiva delle potenza occupante veniva integrato uno degli ultimi organi autonomi sorti dall’iniziativa di un ufficio particolare. I ‘consiglieri’ di Eichmann tuttavia non furono incorporati nell’apparato italiano bensì nella ‘normale’ struttura della Polizia e del Servizio di Sicurezza, che in tal modo riflettè sempre più l’organizzazione interna dell’ufficio per la Sicurezza del Reich. [26].

I ‘consiglieri per la questione giudaica’ [Judenberater] tedeschi dovevano contribuire a far attuare intergralmente le disposizioni italiane sull’internamento e impedire la fuga o la sparizione dei perseguitati. Già nel dicembre 1943 von Thadden scrisse ad Eichmann che si dovevano studiare misure ‘per intercettare lo sconfinamento illegale [sic!…] degli ebrei dall’Italia alla Svizzera’ . La fuga degli ebrei in Svizzera non era attuabile senza l’aiuto di connazionali compiacenti. Non erano soltanto i rappresentanti di istituzione ecclesiastiche ad assumersi questo grave rischio personale [27], ma anche [anche se non sempre in modo disinteressato] militi fascisti. Da parte tedesca si rimproverava loro ‘di facilitare l’emigrazione clandestina di persone sgradite nell’Italia di Mussolini’ e di accompagnare fino al confine ebrei ricchi sotto la protezione remunerata della polizia. Tuttavia il numero di ebrei che riuscirono a fuggire in Svizzera fu estremamente limitato [28]. Un numero non indifferente di essi [circa 2-3000] aveva optato per la resistenza attiva contro i tedeschi e si era unito ai partigiani. La massa cercò invece di nascondersi in campagna, sui monti, presso amici o anche nei conventi per sfuggire alla persecuzione. Per farlo avevano però bisogno di denaro, dal momento che non solo bisognava procurarsi dei falsi documenti, che potevano essere forniti solo da impiegati italiani, ma anche superare le difficoltà del trasporto e del mantenimento come pure i numerosi controlli militari e polizieschi, ingannare la censura telegrafica e postale e soprattutto evitare ‘il pericolo di essere traditi da elementi neofascisti’ [29]. Quest’ultimo era di fatto un pericolo grave perché diversi gruppi di polizia fascisti [come a Milano la legione Muti, gli uffici politici investigativi o il gruppo Koch] partecipavano alla ricerca di ebrei nascosti. Ancor più pericolosa tuttavia era la denuncia individuale da parte di un piccolo numero di italiani i quali in cambio di una grossa taglia denunziavano alle SS i loro connazionali ebrei o gli ebrei stranieri fuggiti in Italia [30]. Così mentre i rappresentanti di Eichmann sul piano locale potevano contare su di una certa collaborazione, i rappresentanti italiani dell’antisemitismo più radicale , innanzi tutto il fanatico antisemita Giovanni Preziosi, sul piano istituzionale-statale non furono di alcuna importanza [31]. Preziosi, mentre dalla Germania ordiva intrighi contro il nuovo governo e soprattutto contro il ministro degli Interni Buffarini-Guidi, il 31 gennaio 1944 inviò a Mussolini un memoriale nel quale reclamava l’introduzione di leggi razziali secondo il modello tedesco, la ‘totale eliminazione degli ebrei’ come pure dei massoni . In seguito a ciò nel marzo 1944 Preziosi, probabilmente al fine di tenerlo meglio sotto controllo, ebbe l’incarico di dirigere un nuovo ‘ufficio della razza e della demografia’ che tuttavia non riuscì ad avere praticamente alcuna efficacia [32]. 
Assai più importante dell’istituzione di questo ’ufficio per la razza’ furono le misure di polizia attuate a seguito delle disposizioni di Buffarini sull’internamento . A tutt’oggi ancora scarsi sono gli studi sull’arresto degli ebrei e sulla loro sorte nei locali campi d’internamento fino al trasferimento in uno dei campi centrali di transito [33]. Si sa tuttavia che non in tutte le province settentrionali italiane furono istituiti campi di raccolta [34]. Alcuni prefetti avevano definito inopportuna l’istituzione di speciali campi di internamento, prendendo a pretesto i costi oppure i problemi della sorveglianza. Ma anche in queste località gli ebrei furono arrestati e dopo aver trascorso breve periodo nelle prigioni locali furono trasportati direttamente al Nord oppure nel campo centrale di raccolta . Secondo l’opinione di De Felice queste misure locali attuate dalle prefetture non furono del tutto inumane né generalizzate [35]. Tuttavia egli tralascia di rilevare che l’internamento degli ebrei rappresentò la premessa organizzativa essenziale per la deportazione del 1944. Il problema di attuare le deportazioni si trasferì infatti sul piano amministrativo, sul quale gli uffici della Repubblica Sociale Italiana potevano influire sempre meno. I campi di internamento avrebbero potuto rimanere in mano italiana?… tale interrogativo sarebbe stato decisivo per la sorte degli ebrei internati. Gli organi della Polizia e del Servizio di Sicurezza non lasciarono passare certo molto tempo prima di esigere la loro consegna . Pertanto il 20 gennaio 1944 Buffarini-Guidi ritenne opportuno dichiarare che gli ebrei italiani non sarebbero stati consegnati ai tedeschi e che gli italiani dovevano conservare il controllo dei campi [36]. Invece per l’amministrazione nazionalsocialista dello sterminio era molto importante che i trasporti dai centri locali d’internamento al campo centrale di raccolta avvenissero con ritmo accelerato. Aveva Buffarini-Guidi autorità sufficiente per sventare il proposito dei tedeschi di impadronirsi dei prigionieri?
Bosshammer, giunto a Verona il 31 gennaio, nei mesi successivi cercò di estendere l’arresto e l’internamento ai gruppi risparmiati dalle leggi discriminatorie italiane e di far applicare anche all’Italia le leggi di Norimberga. Dall’ordine di internamento erano stati esclusi gli ultrasettantenni, i malati gravi, gli ‘arianizzati’ e i figli di ‘matrimoni misti’. In molti casi vi erano però stati arresti anche in questi gruppi e così nei campi locali di raccolta nei mesi successivi vi era stata una sorta di ‘selezionamento’ degli internati. Questi vennero esaminati uno a uno e coloro che rientravano nelle suddette categorie vennero in parte rilasciati . L’ufficio di Bosshammer cercò comunque di impedire il più possibile tali rilasci. Ai primi di aprile inviò ai capi di polizia delle province dell’Emilia-Romagna un’ordinanza in base alla quale tutte le persone da considerare ebree secondo la definizione nazionalsocialista, senza tenere in conto l’età, la nazionalità o le condizioni di salute, dovevano essere internate nel campo di concentramento di Fossoli. Furono esclusi solamente i partners ebrei di ‘matrimoni misti’. Bosshammer puntò anche su un più rigoroso intervento della polizia per reprimere gli ebrei nascosti e in maggio pretese dai questori italiani la perquisizione di ospedali, istituti psichici e conventi . Quantunque la collaborazione della polizia non funzionasse secondo i desideri tedeschi in alcuni casi le SS riuscirono a deportare persone che rientravano nei gruppi discriminati.

Nel corso della primavera del 1944 risultò che il governo fascista, ma soprattutto le autorità provinciali e i questori sul piano locale, erano troppo deboli per impedire e tanto meno far revocare le deportazioni attuate arbitrariamente dalle SS [sia quando arrestarono singole persone, sia quando si impadronirono di un campo di internamento locale], se mai avessero avuto l’intenzione di opporsi all’azione tedesca.   
Che l’esecutivo italiano non sia riuscito a mantenere il controllo amministrativo dei campi di internamento e ad impedire gli arbitri tedeschi lo dimostra anche il caso del campo centrale di raccolta istituito a Fossoli di Carpi nell’ex-campo dei prigionieri di guerra [37]. L’autonomia amministrativa italiana su questo ‘campo di transito’ potè essere liquidata molto in fretta. Il 15 marzo l’ufficio del comando della Polizia e del Servizio di Sicurezza ne assunse direttamente la sorveglianza. Fino a quel momento erano già partiti comunque due trasporti, uno verso Bergen-Belsen, un altro verso Auschwitz [38]. Fino all’agosto 1944 furono fatti passare per il ‘campo di transito’ di Fossoli circa 5000 prigionieri. Tuttavia non è facile stabilire con esattezza quanti furono complessivamente gli ebrei tra i deportati poiché tra questi si trovavano anche in gran numero prigionieri ‘politici Per le deportazioni nazionalsocialiste e la persecuzione in Italia e sulle isole di Rodi e Kos perdettero la vita circa 8000 ebrei. Pertanto il numero di ebrei italiani assassinati fu più basso rispetto ad altri strati dell’Europa Occidentale, anche se ciò non significa certo voler relativizzare i delitti nazionalsocialisti [39]. 
Prima dell’arrivo di Bosshammer erano stati deportati ad Auschwitz 3110 ebrei. Tra il febbraio e il dicembre 1944 ne furono trasportati nell’Europa Orientale almeno altri 4056 . Ciò significa che, considerato il periodo assai breve, gli atti isolati di deportazione del gruppo di intervento furono più efficaci delle misure amministrative per la cattura degli ebrei in tutta l’Italia attraverso l’internamento e la successiva deportazione . Per l’ufficio di Eichmann , che avrebbe voluto estendere all’Italia la ‘soluzione finale’, questo ‘risultato’ deve essere stato il simbolo di difficoltà non superabili , come dimostra del resto il congedo anticipato di Dannecker e il connesso cambiamento introdotto nel piano di deportazione. 
Al tempo stesso però, agli occhi dei burocrati nazionalsocialisti dello sterminio il tentativo di catturare sistematicamente gli ebrei si rivelò anch’esso un ‘insuccesso’. Dopo le azioni a sorpresa del comando operativo i perseguitati erano ormai stati messi in guardia e avevano tentato con maggior successo di fuggire, nascondersi o passare ai partigiani. In ciò beneficiarono sia della disponibilità della popolazione italiana ad aiutarli sia le frizioni amministrative che si verificarono in molti, luoghi tra la potenza occupante e le autorità italiane per la scarsa volontà di collaborare. A parte 820 ebrei italiani che sopravvissero alla deportazione, tutti i deportati furono assassinati dal meccanismo di sterminio nazionalsocialista con burocratica perfezione. Note:

[1]cfr. Ugo Caffaz
L’antisemitismo italiano sotto il fascismo, Firenze 1975. Giudo Fubini, La condizione giuridica dell’ebraismo italiano dal periodo napoleonico alla Repubblica, Firenze 1974. Adolfo Scalpelli, l’ente do gestione e liquidazione immobiliare: note sulle conseguenze economiche della persecuzione razziale, Milano 1962. [2]Così fu vita dall’ambasciata presso il Quirinale: PA Botschaft Ron [Quirinal] n. 1436/1, prot. 12 [questione razziale 1938/39], rapporto Mollier del 25.8.1938 alla ‘Ambasciata nera’ [presso il Vaticano] sul programma razziale avviato in luglio. Tale anche l’opinione prevalente della ricerca. Secondo L. Picciotto Fargion l’Italia intraprese ‘senza convinzione e per mero opportunismo la politica il cui scopo, come venne dichiarato ufficialmente, non era la persecuzione ma la discriminazione’ [Liliana Picciotto Fargion, Deportazione degli ebrei dall’Italia, Bologna 1978, pp 297-313] . Analogamente Michael R. Marrus e Robert O.Paxton, The nazis and the jews in occupied Wenstern Europe 1940-44, in Journal of modern history 1982, pp 687-714. Sull’indirizzo della politica estera Meir Michaelis, Mussolini and the Jews, german-italian relations and the jewis question in Italy 1922-45, Insitute of Jewis Affaires, London, cap. 5, pp 107 e seg. Invece Renzo De Felice nel suo classico Storia degli ebrei italiani sotto il fascismo [Milano 1977] parte dall’idea che non fu Mussolini ma furono i suoi consiglieri a perseguire la discriminazione degli ebrei per motivi di alleanza politica, mentre il Duce [questa tesi però non poggia su base documentaria] riteneva ancora di poter risolvere la ‘questione ebraica’ su di un terreno diplomatico stile Monaco. Secondo De Felice, mentre la popolazione aveva concordemente rifiutato le leggi, nel corso degli anni successivi esse furono però ulteriormente inasprite per la dinamica interna dell’antisemitismo fascista. [3]Così Picciotto Fargion in Deportazione degli ebrei dall’Italia, p 272. Anche osservatori tedeschi nel 1943 avevano senz’altro dubbi sull’esistenza di sentimenti antisemiti tra la popolazione. Il console generale tedesco a Trieste, von Druffel, riferì al ministro degli Esteri, in merito al saccheggio di alcuni negozi di ebrei in città avvenuto il 19 maggio del ’43, che era da escludere che il motivo fosse stato ‘una manifestazione del sentimento popolare circa il pericolo ebraico… oppure conseguenza di una più rafforzata coscienza razziale’. A suo giudizio le violenze erano piuttosto l’opera di ‘schiamazzatori squadristi’ che vedevano negli ebrei solo un buon obiettivo [PA Inland IIA/B 64/4 Ebrei in Italia. Von Druffel, Trieste 9.7.43 prot. Inl. II A 5972] [4]Da parte dello stesso governo fascista ‘razza’ veniva usato quasi come sinonimo di cultura italiana. Ad esempio il ‘ministro dell’Educazione Popolare’ Alfieri nel settembre 1938 ritenne necessario inviare ai giornali italiani i principi della ‘politica razziale del governo’ affinchè li trasmettessero ai loro lettori. Vi si diceva tra l’altro che non ci si doveva limitare soltanto ‘all’aspetto antisemitico della questione razziale’, perché i ‘pericoli contro i quali la razza italiana deve difendersi non sono rappresentati soltanto dagli ebrei’. Inoltre ‘era necessario rimuovere dall’immaginazione popolareche il movimento razziale possa assumere il carattere di una persecuzione. La politica razziale mira soprattutto a suscitare negli italiani una consapevolezza, anzi un orgoglio, nei confronti della propria razza e perciò deve provocare un più forte, ottimistico e sereno senso della vita. Bisogna suscitare l’orgoglio della razza nel senso di esaltare la bellezza dei bambini italiani, le giovani madri, le generazioni che grazie alle cure costanti hanno potuto crescere in modo sano e vigoroso… Inoltre un aspetto importante del problema è la difesa della razza nei territori dell’Impero, impedendo ogni mescolanza con gli indigeni e quindi la dolorosa piaga del meticciato… Altri aspetti del problema consistono nell’epurare il pensiero e la cultura italiani da tutti quegli elementi che sono estranei allo spirito della razza… [PA, Ambasciata di Roma presso il Quirinale, n. 710°/1 pol. 2b] [5] A fine gennaio 1943 Himmler aveva fatto sapere a [von] Ribbentropp che gli stava a cuore ‘che anche nei territori francesi occupati dall’Italia gli ebrei di nazionalità italiana e di altre nazionalità venissero allontanati. In questi territori gli ebrei sono l’elemento della resistenza e gli artefici della propaganda comunista particolarmente pericolosa per le truppe italiane. Inoltre la permanenza degli ebrei nel settore italiano è per molti circoli in Francia e in tutta Europa il pretesto per procedere più blandamente nella questione ebraica, perché si sottolinea che neppure il nostro alleato collabora in questa questione’ [BA NS 19 neu vol. 1577: Reichfuehrer SS Himmler al ministro degli Esteri von Ribbentropp, e per informazione all’SS-Obergruppenfuehrer Wolff]. Tuttavia alla fine di febbraio dello stesso anno il ministero degli Esteri dovette constatare che i comandanti militari italiani in Grecia e in Francia avevano ‘sabotato le misure antisemite del Reichsicherheitshauptamt e inoltre a causa dell’atteggiamento del governo italiano i nostri sforzi presso i governi di Croazia, Romania, Bulgaria e Slovacchia per espellere gli ebrei residenti in questi paesi incontrano gravi difficoltà’ [PA Inland IIg, n. 192, p 199]

[6] Dato che in quel momento quasi nessuno ipotizzava una nuova presa di potere da parte dei fascisti o un dominio tedesco sull’Italia centrale. Per quanto seducente resta un’accusa meramente retrospettiva quella della Picciotto [op. citata] che nessuno abbia pensato di tirar fuori e distruggere negli archivi delle prefetture gli elenchi degli ebrei [compresi gli indirizzi] provincia per provincia. Chi avrebbe dovuto farlo?…Forse i funzionari che in precedenza li avevano compilati?… Senza ordini dall’alto è impensabile che essi prendessero simili iniziative.

[7] In Grecia gli italiani erano riusciti perfino a far liberare gli ebrei già arrestati [PA Inland IIg, n. 191, pp 415-421]. Eichmann dovette informare il ‘comando operativo’ di liberare gli ebrei italiani reclamati dagli italiani in quanto ‘italiani’.

[8]PA Inland IIg n. 192, relazione di Luther per von Ribbentropp e von Weizsaecker del 22 ottobre 1942. Nella relazione Luther criticava il fatto italiani fino ad allora si fossero mostrati ‘poco comprensivi’ nei confronti delle misure tedesche contro gli ebrei. Il fatto che gli ebrei italiani nel Reich e nei territori occupati dai tedeschi fossero stati risparmiati dalle ‘generali misure antisemite’ fu da lui definito un ‘grave carico psicologico’, giacchè mettevano in luce le divergenze tra gli alleati dell’Asse su questo problema.

[9] I rastrellamenti nelle città italiane dove vi erano le maggiori comunità ebraiche sono riportate in Mayda,
Ebrei sotto Salò , pp 132-145. Vi si trova anche un’eccellente bibliografia sulla sorte delle singole comunità ebraiche. La deportazione dei circa 60 ebrei di Merano, tutti catturati in base agli elenchi depositati presso la polizia presso la polizia italiana, venne altresì facilitata dalla ‘collaborazione attiva’ della popolazione e attuata dall’SS Brigaderfuehrer Karl Brunner il 16 settembre 1943 con l’impiego del Sudtiroler Ordnungsdienst [una polizia locale di volontari che dovevano sostituire i carabinieri] come pure delle SD. [10] Stahel dichiarò che ‘avrebbe permesso tale azione soltanto in accordo con il ministro degli Esteri’. Moellhausen propose invece di ‘impiegare come a Tunisi gli ebrei in opere di fortificazione’ e insieme a Kappler voleva ottenere l’adesione di Kesselring [PA Inland IIg , K212.168 teleg. n. 192 del 6 ottobre 1943].

[11] Dopo il rapporto inviato dall’ SS- Obersturmbannfuehrer Kappler all’HSSPF Wolff, con 365 poliziotti tedeschi fu messo a disposizione per l’azione l’intero potenziale della SiPo e dell’OrPO. La polizia italiana non era stata coinvolta perché considerata troppo inaffidabile. Il 16 ottobre, un sabato, tra le 5.30 e le 14 in 26 ‘zone d’azione’ furono prese in rapida successione 1259 persone in abitazioni di ebrei e portate nel campo di raccolta della scuola militare locale. Dopo il rilascio dei sanguemisti, degli stranieri, delle famiglie nelle quali uno solo era ebreo, dei domestici, degli affittuari ariani, gli ebrei da trattenere risultarono 1007. Kappler diramò il radiomessaggio alle 11.15 del giorno dopo, quando la ‘selezione’ era di fatto già conclusa.

[12] Sulla questione delle reazioni vaticane allo sterminio nazionalsocialista degli ebrei sussiste una vasta disputa. All’accusa di Friedlaender [Friedlaender,
Pius XII] seguì la difesa del gesuita Graham [Robert A. Graham, Il Vaticano e il nazismo, Roma Roma 1975]. Assai discreto invece il giudizio di De Felice [op. citata], il quale sottolinea le concrete misure di assistenza a favore degli ebrei della Chiesa Cattolica. Mentre Friedlaender critica aspramente il silenzio del Papa sulla sorte degli ebrei, Graham mette in risalto le proteste diplomatiche che a suo giudizio furono avanzate da parte del Vaticano per respingere l’accusa. Di fatto si ebbero moniti del Segretariato di Stato del Vaticano. E’ tuttavia decisivo il fatto che le proteste furono troppo deboli e per la loro stessa forma portate avanti in modo insufficiente. Se Graham parla del fatto che ‘le moderate ma ferme proteste culminarono nel quasi ultimatum della nota diplomatica’, proprio la sorte di questa nota diplomatica mette fortemente in risalto la debolezza della diplomazia vaticana. La lettera inoltre non venne mai consegnata ai destinatari. Von Weizsaecker fece rilevare ad Orsenigo l’inaccettabilità della lettera e pregò che il documento venisse ritirato in silenzio senza che nessuno ne sapesse nulla. Non si trattò quindi di una ricusazione ufficiale come suggerisce Graham. In ogni caso non ne fu tratta alcuna conseguenza e lo ’ultimatum’ non ebbe alcun effetto. Anche se in quel momento non era ancora chiaro fino a che punto il Vaticano fosse al corrente della sorte degli ebrei, all’atto della deportazione degli ebrei romani si partì dal presupposto che fosse in corso lo sterminio di milioni di ebrei [cfr. Actes et documents du Saint-Siege, vol. 9 p 274]. Per giustificare la mancanza di interventi pontifici durante l’occupazione tedesca Graham dichiara che tale intervento non era possibile. Se il Papa avesse esercitato pressioni su Mussolini non avrebbe fatto altro che rafforzare le pressioni di Hitler sul medesimo. [13] Il Segretario di Stato che in nome del Papa presentò una protesta diplomatica all’ambasciatore presso il Vaticano von Weizsaecker in cambio della promessa di intraprendere qualcosa in favore degli ebrei si lasciò indurre ad accettare che fosse lasciato al giudizio di von Weizsaecker se inoltrare o no tale protesta al ministero degli Esteri. Von Weizsaecker non fece parola della richiesta e fece sapere al ministero degli Esteri che non vi era stata alcuna protesta da parte del Papa. Non c’erano da temere complicazioni fino a quando non fossero state intraprese altre azioni di deportazione. Effettivamente è possibile che il rapporto di von Weizsaecker sulla reazione del Papa abbia semmai rafforzato l’RSHA a ritenere che anche proseguendo le deportazioni non ci si sarebbe dovuto attendere da quella parte serie difficoltà.

[14] PA Inland IIg n.192 Gumpert, Ambasciata di Roma tel. 330 del 16 ottobre 1943, massimo segreto. Si deve ricavare l’impressione che la protesta non abbia avuto un carattere assoluto ma si sia limitata agli arresti avvenuti nella zona di Roma. Nelle memorie di Hudal la cifra dei deportati viene ridotta. Egli critica ‘le notizie esagerate riferite sulla deportazione degli ebrei [1007 su 13000 corrispondono al 7%]’ e inoltre sugli italiani e sugli ebrei troviamo il seguente passo: ‘… anche l’italiano non ama l’ebreo, ma poiché alcuni levantini soprattutto del sud sentono in sé qualcosa della sua natura non lo odiano e non lo perseguitano…’ [Alois C. Hudal,
Roemische Tagebuecher. Lebensbeichte eines alten bishofs, Graz-Stuttgart 1976, pp 197-202]. Hudal nel 1936 si era fatto conoscere per il suo libro Die grundlagen des nazionalsozialismus [Wien, 1936] che, secondo le sue memorie, aveva il proposito ‘di preparare il terreno per un modus vivendi tra il nazionalsocialismo e le due confessioni cristiane del Reich’. Nelle sue memorie egli definisce il nazionalsocialismo come ‘in un primo tempo soltanto un movimento conservatore-nazionale per la revisione del trattato di Versailles. Non si ignoravano i pericoli che in fin dei conti erano collegati a questo partito’. Secondo Hudal i propugnatori del Concordato del Reich avevano giudicato il nazionalsocialismo in base alla composizione iniziale dei suoi membri prima che si arrivasse ad una penetrazione di massa nel partito di socialisti e comunisti, ‘velenosi bacilli antireligiosi nei gruppi locali del partito’. [15] Alla fine di ottobre del 1943 von Weizsaecker riassunse ancora una volta la reazione vaticana alla deportazione degli ebrei romani. Il suo rapporto, contro la sua volontà, alla luce di oggi costituisce una condanna della politica pontificia nei confronti dello sterminio degli ebrei , un verdetto che a mio giudizio è più eloquente del giudizio più diretto espresso da Friedlaender su Pio XII: ‘… il Papa, quantunque a quanto si dice attaccato da diverse parti, non si è lasciato trascinare ad alcuna affermazione dimostrativa contro la deportazione degli ebrei da Roma. Quantunque debba sapere bene che questo suo atteggiamento non gli sarà perdonato dai nostri nemici e verrà utilizzato nei circoli protestanti dei paesi anglosassoni a scopo di propaganda contro il cattolicesimo, anche in questa spinosa questione ha fatto di tutto per non turbare i rapporti con il governo tedesco e con gli uffici tedeschi che si trovano a Roma. Dato che qui a Roma non potrebbero più essere attuate nuove azioni tedesche nei confronti degli ebrei, si può calcolare che sia ormai liquidata questa questione così sgradevole per i rapporti tra i tedeschi e il Vaticano [PA Inland IIg n. 192, von Weizsarcker all’AA del 28 ottobre 1943]. Che abbia parlato di ‘liquidazione’ un uomo come lui che, in quanto Segretario di Stato, aveva acquistato una conoscenza dei meccanismi del nazionalsocialismo sicuramente più approfondita di quella di Moellhausen, suona veramente cinico. [16] Le informazioni su tale progetto derivano in gran parte dalle interviste postbelliche dell’HSSPF Wolff, il quale si attribuì il merito di aver vanificato l’ordine di Hitler di deportare il Papa [cfr. Carlo Gasbarri, Quando il Vaticano confinava con il terzo Reich, Padova 1984, pp 70-84 e Graham, il Vaticano e il nazismo, pp 92-100]. Nell’atmosfera di eccitazione che dominava nel quartier generale del Fuehrer dopo la caduta di Mussolini, insieme alla progettata occupazione di Roma che però non avvenne, Hitler prese in considerazione anche l’occupazione del Vaticano. Subito dopo il 9 settembre Wolff deve aver ricevuto l’ordine per la ‘operazione Vaticano’. Poi all’inizio di dicembre in un colloquio al quartier generale avrebbe persuaso Hitler a rinunciare al piano. Le informazioni però sulla situazione politica in terna dell’Italia che Wolff riferisce di aver usato come argomenti per persuadere Hitler non rispondevano quasi in nulla alla realtà italiana del momento. I diari di Goebbels ci consentono una visione più precisa dei piani di Hitler. Mentre dopo la caduta di Mussolini questi all’inizio aveva meditato di occupare anche il Vaticano, nel corso dell’attacco a Roma sia [von] Ribbentropp sia Goebbels si erano opposti a tale azione facendo riferimento all’opinione pubblica mondiale. Poco tempo dopo anche Hitler si mostrò convinto della necessità di risparmiare il Vaticano all’atto del previsto colpo di mano su Roma. Il racconto di Wolff è contraddetto soprattutto dalla disposizione inviata da [von] Ribbentropp il 7 ottobre all’ambasciatore presso il Vaticano von Weizsaecker. Al Papa di doveva tra l’altro comunicare ‘che la Germania rispettava interamente la sovranità e l’integrità dello Stato del Vaticano’. [17] Soprattutto Friedlaender [op. citata] sostiene la tesi sulla funzione di baluardo contro il bolscevismo che per il Vaticano aveva il nazionalsocialismo. Graham contesta invece che il Vaticano nutrisse timori per una minaccia bolscevica dopo la fine della guerra [Robert A. Graham, La strana condotta di E. von Weizsaecker, ambasciatore del Reich in Vaticano, in ‘Civiltà Cattolica’, II, 1970, n. 121, p 462] [18] Sulla autenticità del colloquio riportato, che in seguito venne messo in dubbio da parte vaticana, vedi Mayda, Ebrei sotto Salò pp 123 e seguenti. Naturalmente bisogna far notare che la ricostruzione per lo più indiretta dei colloqui con i dignitari vaticani può contenere possibili distorsioni sia riguardo alle cose dette sia alle conclusioni che ne trae il relatore e che magari l’interlocutore non intendeva in questa forma. In una certa misura ciò vale anche per i rapporti di von Weizsaecker. [19] Secondo la dichiarazione del confidente il, patriarca aveva inoltre affermato ‘che la questione ebraica, nel modo con cui veniva trattata a Venezia, suscitava gravi preoccupazioni. Nella notte precedente vi erano stati numerosi arresti da parte di estremisti fascisti di ebrei poveri, vecchi e malati nelle loro case, mentre gli ebrei ricchi e discriminati continuavano a circolare liberamente per Venezia, se pure non ne erano già fuggiti. Tale ingiustizia lo turbava parecchio, cosicchè l’unica soluzione da lui intravista era che le misure contro gli ebrei fossero attuate da uffici tedeschi perché in tal caso sarebbe stata garantita l’equità nei confronti di tutti [!?… - n.d.r.]. Com’è noto il patriarca in sostanza chiedeva che tutti gli ebrei e anche gli ebrei ‘a metà’ fossero rinchiusi nel ghetto’ [PA Inland II A/B, 65/1, rapporto del consolato tedesco a Venezia del 7 dicembre 1943, e Friedlaender, Pius XII, pp 147-150]. [20] Cfr. De Felice, Ebrei… , pp 568-71, Picciotto Fargion, Spostamenti…, p 304, Pinchas E. Lapide, Roma e gli Ebrei. L’azione del Vaticano a favore delle vittime del nazismo, Milano 1967. Alla riapertura della sinagoga romana nell’agosto 1944 si pensò con gratitudine soprattutto all’opera umanitaria della Chiesa Cattolica a favorire degli ebrei. ‘Soprattutto il gran rabbino Antonio Zolli espresse la gratitudine degli ebrei italiani per la protezione assicurata loro dalla Chiesa Cattolica e altresì per la solidarietà del clero, che non arretrò di fronte al pericolo di rischiare la propria sicurezza’ [PA Inland ID: Kirchenpolitk Vatican. Lose Einzelvorgaenge 1942-44, vol. 1, rapporto informativo del capo del SiPo e SD, sez. VII B3, agosto 1944] [21] Si ebbero invece vivaci proteste del Vaticano quando il questore di Roma Caruso il 6 febbraio 1944, durante un’azione di polizia, penetrò nell’abbazia di San Paolo fuori le Mura, ciò che costituì una violazione dell’extraterritorialità dell’abbazia stessa, e fece arrestare un generale, 4 ufficiali, 9 ebrei e 48 giovani che si erano sottratti al servizio militare. ‘La protesta pontificia ha avuto come risultato che il questore non ha osato più compiere altre azioni, quantunque fosse presumibilmente spalleggiato dall’alto’, osserva il relatore delle SD del comando di Roma. ‘La popolazione italiana ha preso inequivocabilmente posizione contro l’azione e contro la polizia italiana. Si è pensato che l’azione sia stata condotta di indicazione dei tedeschi. La disapprovazione ha riguardato non tanto l’arresto delle varie persone quanto la penetrazione nell’abbazia e la violazione della extraterritorialità pontificia’. [Acs Ufficio di Polizia b.3, f.2, sf.4, Bds Italien, sez. III, relatore SS-Hauptsturmfuehrer Wejten, Roma 25 febbraio 1944]

[22] ADAP E VII, n.94, pp 189 e seguenti, Eichmann a von Thadden del 15 novembre 1943. Il ministro degli Esteri avrebbe dovuto approvare tali misure poiché ad esso spettava anche il bloccare gli interventi nei paesi d’origine. Se fino a quel momento, secondo Eichmann, alla maggioranza degli ebrei stranieri ‘era stato consentito il ‘rientro’ nelle loro cosiddette patrie’, egli motivò la sua richiesta con il fatto che ‘una gran parte degli ebrei stranieri, come era provato, aveva preso parte attiva alle correnti sovversive dei sostenitori di Badoglio’. Eichmann stesso tuttavia smentisce questo falso argomento quando continua dicendo: ‘… un’altra parte, per la quale non è dimostrabile una partecipazione attiva, ha però approvato apertamente le tendenze dei sostenitori di Badoglio, pur mascherandosi a sufficienza verso l’esterno…’. Con insuperabile cinismo rifiutò ‘di far compiere accertamenti sui singoli ebrei’, perché ciò avrebbe rappresentato ‘un enorme e insostenibile aggravio di lavoro’. Il 17 gennaio 1944 Harster ricevette una disposizione analoga per la deportazione di ebrei stranieri. Non in tutti gli stati ‘amici’ Eichmann ottenne pieno consenso. Alla metà di dicembre il governo rumeno protestò contro l’internamento di ebrei rumeni in campi di concentramento del NordItalia e minacciò contromisure nei confronti degli italiani residenti in Romania, poiché non si poteva ‘sul piano del diritto fare distinzione tra rumeni ariani ed ebrei’ [PA Inland II A/A, 64/4,
Juden in Italien 1943-44 , vol.3, Killinger da Bucarest all’AA del 21 dicembre 1943]. Alla protesta avanzata dalla neutrale Turchia venne comunicato al governo turco ‘che l’internamento era temporaneo, con obiettivo il rinvio in patria’. Prima però sarebbero stati ‘trasportati nel Reich per verificare i loro documenti’ [!?… n.d.r.] [PA Inland IIg, n. 193, Stehengracht tel. n. 56 del 29 luglio 1944 all’ambasciata tedesca di Ankara] [23] Dopo la guerra Moellhausen avanzò l’ipotesi che Buffarini-Guidi avesse fatto diffondere per radio già il 30 novembre 1943 l’ordine di internamento, che arrivò ai prefetti il giorno dopo, per dare agli ebrei l’opportunità di fuggire. Questo però sembra alquanto improbabile [cfr. Mayda, Ebrei sotto Salò, p 120] [24] La Stampa applaudì il progetto di utilizzare i beni requisiti agli ebrei per indennizzare gli sfollati. L’Arena che si pubblicava a Verona elogiò addirittura con entusiasmo l’efficienza del governo di Mussolini per ‘estirpare le radici di quel male’ [cioè il presunto ‘male’ rappresentato dagli ebrei]. Il Corriere della Sera elogiò il fatto che ora sarebbero state rese disponibili abitazioni per i sinistrati di Roma [cfr Mayda, Ebrei sotto Salò, p 120] [25] Così anche Franco Giannantoni, Fascismo, guerra e società nella Repubblica Sociale Italiana, Milano 1984, p 240, Mayda, Ebrei sotto Salò, p 119 e Giampaolo Pansa, Nascita della Rsi in una città di provincia, Casale Monferrato, 1966 pp 36-70, presuppongono che l’antisemitismo di funzionari locali del partito fascista abbia spinto il governo di Mussolini a dare l’ordine di internamento. Gli esempi riportati tuttavia non suffragano tale interpretazione. La preparazione decisiva di quell’ordine avvenne al congresso di Verona. Rahn era presente ed aveva cercato di modificare l’abbozzo di programma nel senso di un esproprio degli ebrei, forse per evitare si mettessero per iscritto misure persecutorie [cfr. PA, BdS Italien, vol. 18, rapporto di Rahn all’AA sul congresso di Verona]. E’ probabile che egli in tal modo abbia peggiorato la situazione degli ebrei. Comunque il primo accenno all’imminente nuovo progetto di legge provenne dall’Agenzia Stefani, che il 6 novembre 1943 annunciò che il ministero degli Interni progettava la requisizione delle proprietà degli ebrei e una discriminazione su modello tedesco. A quel momento non si parlava ancora di internamento per gli ebrei. [26] Alla fine di dicembre Dannecker venne dimesso e sostituito ai primi di gennaio con Friedrich Bosshammer, che stabilì la sua sede presso il BdS di Verona [cfr. Mayda, Ebrei…, p 173]. [27] Il 15 agosto 1944 la rivista di Farinacci Regime Fascista riportò un articolo dal settimanale delle formazioni SS italiane Avanguardia secondo il quale ‘i conventi di Milano hanno ospitato numerosi ebrei e poi li hanno clandestinamente inviati oltre i confini in Svizzera’ [PA Inland II A/B 65/1, Buettner, Ambasciata di Fasano, all’AA del 18 agosto 1944] [28] Dei circa 22000 fuggiaschi che ripararono in Svizzera, dove furono internati, soltanto circa 2000 erano fuggiti per motivi politici o razziali [Carlo Musso, Diplomazia partigiana, gli alleati, i rifugiati italiani e la delegazione del Clnai in Svizzera, 1943-45, Milano 1983, pp 46 e seguenti]. [29] PA Inland II A/B , 65/1, rapporto di un anonimo residente a Ginevra che aveva contatti con una organizzazione ebraica di soccorso intercettato dalla Wehrmacht. Essa si riferisce al tentativo degli ebrei [facoltosi] di nascondersi a Venezia. Oltre i fascisti intransigenti vi furono alcuni rinnegati ebrei che tradirono dozzine di loro correligionari alla Gestapo o alle SS in cambio di una taglia di 5000 lire a persona [cfr. Michaelis, Mussolini and the Jews, p 389] [!?…è singolare, per non dire altro, il fatto che l’autore nel testo indichi chiaramente i ‘neofascisti’ quali massimi responsabili di ‘tradimento’ nei confronti degli ebrei e releghi fatti del genere nelle note, quasi essi fossero del tutto marginali… - n.d.r.] [30] Cfr. Mayda, Ebrei sotto Salò, pp 148-158. A parte le denunce per denaro vi furono anche denunce anonime dovute a motivi di antisemitismo o personali. A Roma operavano per esempio sei bande denunzianti. Che nel novembre-dicembre del 1943 rintracciarono e denunciarono ai nazisti circa 500 ebrei. La taglia era di 5000 lire per un uomo, 2000 lire per una donna e 1000 lire per un bambino. Una sola denuncia coronata da successo garantiva un guadagno pari a uno stipendio medio mensile. L’ebrea romana celeste di Porto [chiamata da prima ‘Stella’ ed in seguito ‘Pantera Nera’] consegnò alle SS circa 50 ebrei. L’ebreo triestino Mauro Grini addirittura 300 [in cambio dell’enorme taglia di 7000 lire ciascuno]. [!?… no comment!… vedere mia nota precedente… - n.d.r.] [31] Dopo la caduta di Mussolini Preziosi era fuggito in Germania ed aveva preso parte all’elaborazione del memoriale di settembre dei capi fascisti nel quartier generale di Hitler. Mussolini tuttavia non gli affidò alcun incarico di governo, quantunque nel quartier generale del Fuehrer si fosse caldeggiata la sua nomina. Preziosi il 13 novembre 1943 pubblicò un articolo sul Voelkischer Beobachter nel quale deplorava la scarsa efficienza delle ‘misure antisemite’ italiane adottate prima della caduta di Mussolini. [32] Così anche Mayda, Ebrei…, pp 178 e seguenti. L’Ambasciata di Fasano a fine luglio 1944 constatò che Preziosi aveva intrapreso la sua attività ‘soltanto da poco tempo’, cosicchè ‘l’Istituto statale per le questioni della razza non era ancora pienamente operativo’. [PA, Pol. IV 36, Italien, vol. 1, teleg. dell’Ambasciata di Fasano all’AA del 25 luglio 1944]. [33] La questione è se le autorità fasciste cercassero di sabotare entro certi limiti le misure per la cattura degli ebrei. Non sono riuscito a verificare se di fatto ‘molti impiegati dell’anagrafe ritardassero o talvolta si rifiutassero di consegnare alle autorità tedesche gli elenchi degli ebrei, come pure in molti comuni si riuscì a distruggere tali elenchi o a nasconderli negli archivi’ [così l’anonimo già citato in PA Inland II A/B 65/1, Ginevra a Ch. Barlas, Instanbul del 18 gennaio 1944], cosa che avrebbe costituito un modo efficace per fare ostruzionismo come avvenne con successo in altri settori [registri di leva, liste della consegna degli ammassi, …]. A Milano la consegna dell’elenco degli ebrei residenti, creato in seguito alle leggi del 1938 e aggiornato di continuo, facilitò grandemente l’attuazione delle deportazioni [cfr, Mayda, Ebrei…, pp 144 e seguenti] e lo stesso vale per la provincia di Varese [cfr. Giannoni, Fascismo…, pp 253 e seguenti]. [34] I campi provinciali di raccolta si trovavano tra l’altro a Mantova, Borgo San Dalmazzo [Cuneo], Vo Vecchio [Padova], Servigliano [Ascoli Piceno], Senigallia [Ancona], Asti, Sforzacosta [Macerata], Monticelli Terme [Parma] e Scipione [Parma]. I campi della provincia di Parma furono i soli in funzione fino al termine della guerra ed ospitarono gli internati ebrei di Parma, Bologna e Reggio Emilia [Franco Minardi, Le leggi razziste e la persecuzione degli ebrei a Parma 1938-45, Parma 1989, pp 65-93]. [35] Gli ebrei furono spesso rinchiusi in scuole o edifici pubblici oppure in istituti che appartenevano alle stesse comunità ebraiche. Secondo De Felice nei vari luoghi di internamento le condizioni generali di vita non furono, paragonate con la situazione complessiva di quei mesi, troppo dure [De Felice, Ebrei…, vol. 2 p 253]. Gli ebrei mantovani furono internati nella loro città nella ‘Pia Casa di Ricovero’, dove a giudizio dell’unico ancora in vita, le condizioni generali furono ‘relativamente buone’ [Mayda, Ebrei…, p 173]. [36] I prefetti dovevano prendere contatto con le autorità tedesche e concordare direttive con le quali garantire ‘la permanenza degli ebrei nei campi italiani’ [cfr. De Felice, Ebrei… vol. 2 p 533]. Casali ammette che Buffarini tuttavia fu perfettamente consapevole di non avere alcuna autorità, morale o militare, per opporsi alla dichiarata volontà dei tedeschi di impadronirsi dei prigionieri [cfr. Casali, Deportazione…, p 186] [37] Fossoli era un ex campo di prigionieri di guerra e aveva una capacità di 10000 persone. Fin dal 7 ottobre 1943 la potenza occupante aveva preteso la messa in funzione del campo di Fossoli,. E’ probabile che la preferenza data a Fossoli dsia stata la sua collocazione geografica. La sua stazione ferroviaria infatti si trovava direttamente sulla linea del Brennero e ciò facilitò certamente la composizione dei convogli di deportati. Su Fossoli cfr. Casali, Deportazione…, pp 382-406. [38] Il 29 dicembre 1943 fu annunciato l’arrivo di 827 ebrei, la maggioranza dei quali proveniva dalla provincia di Firenze. Soltanto una parte di essi dovette però giungere a Fossoli poiché il 7 gennaio del 1944 il numero dei detenuti ammontava a 198, l’8 febbraio a 348 e a 773 il 19 febbraio, quando partì per Bergen-Belsen il primo trasporto con 141 deportati. Fatto sorprendente tutti i 141 deportati di questo trasporto sopravvissero [Michaelis, Mussolini and the Jews, p 391] [39] Marrue e Paxton, The Nazis and the Jews, p 712. Nei paesi Bassi furono deportati e assassinati il 75 per cento [105000] degli abitanti ebrei, in Belgio [24000] e in Norvegia [760] il 40 per cento, in Francia [75000] il 20 per cento e infine in Italia [8000] il 16 per cento...

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